Carissimi,
approfitto di un breve tempo di collegamento online.. Purtroppo ci sono dei problemi sulla linea. Spero in poche parole di potervi dire quanto sono felice.
Anche quest'anno "Canestri senza reti " è stata una favola.
Pian piano postero' tutto cio' che è possibile postare di 300 foto e 40 filmati..
Faro' un riassunto !!!
Vi dico solo che è tutto merito della "Lettera 22" e a loro va un grande, grandissimo Grazie !
In quattro giorni non li ho mai visti fermi un attimo !!
Io e Maria non avevamo il coraggio di lasciarli partire !!
Grande Boris di Gragujevac.. il miglior giocatore del torneo !!
Buon compleanno Mirza ! Lo sapete che nei balkani le orecchie si tirano all'insu' e non all'ingiu' ?
Ciao Gianlucone, cresce la passione per i balkani ??? Gianluca ha avuto una sola esperienza balcanica e purtroppo è stata negativa. Sentendo il suo racconto non potevo che dargli ragione. In quel momento passava l'allenatore della squadra di Cacak e io ho tradotto qualcosa. Mihajlo ha risposto : "non siamo tutti uguali".
Adesso spero che Gianluca vada con i suoi ragazzi a maggio a Gragujevac e veda che la balkania è esattamente il contrario di quella che ha conosciuto lui. Lui però mi ha detto : - Non tradurre proprio tutto, Lina, sennò mi fanno un occhio nero !!!
Dopo un inizio decisamente un po' freddino, al secondo giorno Cacak sorride !!!
Questa è la Cacak che conosco io !!!
Ma pochi minuti prima della partenza...
Joja mi regala il libro che da sei anni volevo comprare a Cacak !!!!
Ogni volta mi dicevo : Lina, risparmia i soldi e compra un po' di vestiti o di alimentari per gli amici..
E adesso sono stata premiata !!! Grazie Joja, non so' dirti quanto mi hai fatto felice !!!
Grande anche la partecipazione dei balcanici importati/traspondati qui in Italia.
Grandi : Milenko, Joka,Luka, Mustafà,Jovana e grandissimo David !
Secondo voi come si puo' chiamare un allenatore croato ???
Non vi sforzate, è difficile da indovinare. Lui, la favola con la giacca bianca si chiama niente di meno che Geronimo !!!
Bellissimi Zoran e Jaqueline ! Tutti e tre i loro bambini giocano nel Mladost Cacak.
Ma perchè non mi avete ripiegato in una valigia e portato con voi ???
Qui e qui e qui un po' di foto.
Bravissimissimi i ragazzi di Tuzla.
Bravi Gragujevac e Cacak!!!
Najveci u svemiru Borise.
Nella finale ho perso 10 anni di vita.
La sera in festa.
Grande Petrovic' e bravi i 5 migliori giocatori del torneo.
Tutto quello che non riusciamo a postare qui lo trovate nel bellissimo sito del favoloso (bello e bravo) Gianluca.
La squadra del Mladost Cacak non si rassegna alla sconfitta.
La sera della festa, tra il rumore della musica e il caos, il povero Igor cerca tutte le parole in inglese che sa' per parlare con Yassin. L'amicizia dura da 10 anni e di solito non mi abbasso alle parolacce su balkan-crew, ma questa volta si'...
Questa bellissima amicizia tra un musulmano e un ortodosso è per smentire tutti i violenti che ho incontrato di recente su alcuni blog balkanici che mi hanno detto che non poteva esistere sulla terra un'amicizia cosi' .. Alla facciaccia vostra violenti della ciurma violenta ! Noi qui predichiamo la pace e ne vediamo anche i frutti !!!
Io sono persa in amore per il professore di Tuzla che era già venuto lo scorso anno.
Lui insegna elettronica all'università e l'abbiamo soprannominato prof.Tesla.
Alle volte è proprio il caso di dire : siamo dei campioni.
Sembra che la musica unisca tutti i popoli. Non si vede.. ma anche i ragazzi della "Lettera 22" ballano !!!
Vi auguriamo un Buon 2009 !!
Sretna nova godina !!!
martedì 30 dicembre 2008
sabato 27 dicembre 2008
La favola continua...
Che meravigliosa giornata abbiamo passato io e Maria!
Tutto il giorno tra dei bellissimissimi ragazzi !
E non sono belli solo gli stranieri !!
Sono bellissimi anche i ragazzi della Lettera 22.
Maria and I spent another wonderful day in Ivrea !!
All day with nice and pretty boys !
Not only the boys from Yugoslavia were pretty, the other ones were also wonderful. "Lettera 22" is the best team in the world !
Vi assicuro che l'altezza normale è quella di Maria. Sono quelli di Cacak che sono un po' fuori misura !!!
I assure you, that Maria's height is totally normal !! The boys from Cacak.. they are abnormally huge!!!!
Gianluca è stata una sorpresa non solo per la bellezza, ma anche per la sua grandissima simpatia !!!
Gianluca was a surprise: not only for his beauty but he's absolutely lovely as well!!!
Aihmè.. quest'anno come autisti niente Adam e Dika, ma questi due sono altrettanto simpaticissimi e perfetti conoscitori del calcio italiano !!! Solo che non capisco perchè gridavano : viva inter ! Forse c'è un serbo nell'inter ???
This year, unfortunately Adam and Dika (last year's drivers) didn't came, but also the new drivers are nice and know eveything about italian football. I just don't understand why they kept screaming: Let's go Inter! Maybe some Serbian guy plays for Inter???
Quella sulle punte delle dita dei piedi sono io. Si.. vedete benissimo.. mi sto consumando Mirza di Tuzla di baci.. purtroppo senza jesikom !!!
The one standing on its toes...yes that's me! Yes.. I' am trying to kiss Mirza, but - don't worry- without tongue !!
Maria non capisce più niente dalla gioia. le hanno detto che c'è un posto sull'autobus per la balkania... stavolta ce ne liberiamo sul serio !!!
Maria can't believe her luck: there is a place for her to go back to the Balkans with the team....the place is really available!!!!!
Grazie Paolo Cossavella super-manager-coordinatore di Canestri senza reti e...
grazie Nevio.. primo ideatore !
Qui alcune foto della prima giornata (here some pics)
Non ci posso credere! Tuzla ha perso rovinosamente contro il Kragujevac ! I can't believe, Tuzla lost against Kragujevac!
Non c'è niente da fare ! Mirza è troppo bello !!!! I'cant do nothing about it: Mirza is gorgeous!
Eppure c'è chi da vecchia data è persa in amore per Igor ! However there are some long time fans of Igor!
Mentre la partita impazza, le due paperelle cercano marito !
Ha ragione Maria a dire : "senti come grida Igor" !
Che belli gli scambi dei doni prima della partita !
Ahi ! ahi!! Una strega è entrata nella telecamera di Gianluca.
Un grande ringraziamento anche a Lorenzo.Lui era in un'altra palestra, perchè forse non sapete che vi sono sempre tre partite in contenporanea e la "Lettera 22" riesce a seguire tutto ! Grande Lorenzo e grande Lettera 22 !
fine prima parte...
Tutto il giorno tra dei bellissimissimi ragazzi !
E non sono belli solo gli stranieri !!
Sono bellissimi anche i ragazzi della Lettera 22.
Maria and I spent another wonderful day in Ivrea !!
All day with nice and pretty boys !
Not only the boys from Yugoslavia were pretty, the other ones were also wonderful. "Lettera 22" is the best team in the world !
Vi assicuro che l'altezza normale è quella di Maria. Sono quelli di Cacak che sono un po' fuori misura !!!
I assure you, that Maria's height is totally normal !! The boys from Cacak.. they are abnormally huge!!!!
Gianluca è stata una sorpresa non solo per la bellezza, ma anche per la sua grandissima simpatia !!!
Gianluca was a surprise: not only for his beauty but he's absolutely lovely as well!!!
Aihmè.. quest'anno come autisti niente Adam e Dika, ma questi due sono altrettanto simpaticissimi e perfetti conoscitori del calcio italiano !!! Solo che non capisco perchè gridavano : viva inter ! Forse c'è un serbo nell'inter ???
This year, unfortunately Adam and Dika (last year's drivers) didn't came, but also the new drivers are nice and know eveything about italian football. I just don't understand why they kept screaming: Let's go Inter! Maybe some Serbian guy plays for Inter???
Quella sulle punte delle dita dei piedi sono io. Si.. vedete benissimo.. mi sto consumando Mirza di Tuzla di baci.. purtroppo senza jesikom !!!
The one standing on its toes...yes that's me! Yes.. I' am trying to kiss Mirza, but - don't worry- without tongue !!
Maria non capisce più niente dalla gioia. le hanno detto che c'è un posto sull'autobus per la balkania... stavolta ce ne liberiamo sul serio !!!
Maria can't believe her luck: there is a place for her to go back to the Balkans with the team....the place is really available!!!!!
Grazie Paolo Cossavella super-manager-coordinatore di Canestri senza reti e...
grazie Nevio.. primo ideatore !
Qui alcune foto della prima giornata (here some pics)
Non ci posso credere! Tuzla ha perso rovinosamente contro il Kragujevac ! I can't believe, Tuzla lost against Kragujevac!
Non c'è niente da fare ! Mirza è troppo bello !!!! I'cant do nothing about it: Mirza is gorgeous!
Eppure c'è chi da vecchia data è persa in amore per Igor ! However there are some long time fans of Igor!
Mentre la partita impazza, le due paperelle cercano marito !
Ha ragione Maria a dire : "senti come grida Igor" !
Che belli gli scambi dei doni prima della partita !
Ahi ! ahi!! Una strega è entrata nella telecamera di Gianluca.
Un grande ringraziamento anche a Lorenzo.Lui era in un'altra palestra, perchè forse non sapete che vi sono sempre tre partite in contenporanea e la "Lettera 22" riesce a seguire tutto ! Grande Lorenzo e grande Lettera 22 !
fine prima parte...
mercoledì 24 dicembre 2008
Gli auguri di balkan-crew
Gli auguri più belli del mondo dalla ciurma più bella dell'universo !
In questi giorni vi chiediamo due preghiere.
Una per Zaher, bellissimo ragazzo afgano, scappato dagli orrori della guerra nel suo paese, come tanti bambini della ex-yu e morto ad un passo dal suo sogno.
Non ti dimenticheremo mai Zaher, con la tua semplicità e le tue poesie sarai sempre nei nostri cuori e il tuo spirito è sempre qui, con noi, come hai chiesto tu nelle tue splendide poesie.
La seconda preghiera è per Germana, splendida compagna di viaggio, che ci ha lasciato in questi giorni a soli 36 anni. Ora è uno splendido angelo e ci protegge da lassù. Sei sempre stata fuori posto qui Germana. Troppo brava, troppo buona in un mondo pieno di cattiverie e di guerre.
lunedì 22 dicembre 2008
"Darsi il tempo"
Vi ricordate tutti che io sono persa in amore per Matteo e per il suo blog Metapolis.
Bè, alcuni giorni fa Matteo è stato alla presentazione di un bellissimo libro : “Darsi il tempo” di Michele Nardelli e Mauro Cereghini.
Alla presentazione sono intervenuti :
- Lorenzo Dellai, Presidente Provincia autonoma di Trento
- Ugo Morelli, Docente Università Ca' Foscsari Venezia
- Mauro Cereghini, autore, Presidente Associazione Trentino con il Kossovo
- Michele Nardelli, autore, Consigliere Provincia autonoma di Trento
Luisa Chiodi, Direttrice Osservatorio Balcani e Caucaso ha introdotto la serata
AUTORI
Mauro Cereghini, attivista, ricercatore e formatore sui temi della pace, della nonviolenza, della mediazione e della cooperazione internazionale. Ha lavorato presso l’Università Internazionale per la Pace di Rovereto, è stato direttore dell’Osservatorio sui Balcani e della Cooperativa Unimondo. Attualmente collabora con la Fondazione Alexander Langer.
Michele Nardelli, lavora nella ricerca-azione sui temi della mondialità, della cooperazione internazionale e dell’elaborazione dei conflitti. All’impegno politico lungo i sentieri originali dell’agire locale e del pensare globale (è stato in Trentino fra i promotori del movimento politico Solidarietà) s’intrecciano le prime esperienze di cooperazione di comunità. Viaggiatore inquieto dell’Europa di mezzo, è fra i fondatori dell’Osservatorio sui Balcani.
Foto di G.Fassino
Tutti questi nomi a voi non diranno granchè, ma per gli addetti al lavori la frase tipo : “direttore-fondatore di Osservatorio Balcani” significa molto, anzi moltissimo.
Per il mio particolare momento storico direi che significa ancora di più. La cooperazione di cui tanto si parla alle volte non funziona.Anzi, vi sono persone che vi lavorano contro.
... Ma tutto questo è passato. Oggi il mondo della cooperazione è in crisi e il concetto stesso di aiuto allo sviluppo appare superato. Crisi di senso, perché non si sa più verso quale sviluppo è realistico muoversi. E crisi di efficacia, perché spesso conta più la visibilità dei donatori che il risultato per i beneficiari. (tratto da Osservatorio Balcani).
Perciò credo che dobbiamo ringraziare questi due autori che parlano di una cooperazione diversa :
La fine del '900, le trasformazioni indotte dal tempo della globalizzazione e dell'interdipendenza, hanno reso inadeguata la cassetta degli attrezzi che la cooperazione utilizzava a partire dagli anni '60 e '70 del secolo scorso. La divisione tra sviluppo e sottosviluppo è anacronistica, non esistono più un Nord ricco e un Sud povero e bisognoso. L'esclusione non è confinata geograficamente, e attraversa le diverse società dall'interno: “I simboli della ricchezza e quelli della deriva, i palazzi di vetro e le baraccopoli, li troviamo ovunque: a New York come a Nairobi, a Mosca come a Città del Messico, a Mumbai come a Rio de Janeiro.” … Ma la cooperazione internazionale procede per lo più al contrario, sulla base di “tecniche” buone per qualsiasi contesto, applicate da professionisti che spesso non conoscono nulla delle società in cui si trovano ad operare.
Il ragionamento di Cereghini e Nardelli si muove agile tra racconti di esperienze sul campo e parti analitiche. Da Pristina alla Selva Lacandona, il mondo della cooperazione di questi anni scorre sotto gli occhi del lettore. Incontri che “scivolano via sulla base di un linguaggio fatto di human rights, development, global issues, grassroot movements, electronic community e di tecnicismi rassicuranti (project management, logical framework, empowerment) lasciando la discussione politica fuori dalla porta”. La narrazione diventa denuncia verso “quel sottile e odioso senso di superiorità che traspare dagli “internazionali” [...] quella condizione di potere verso i cosiddetti beneficiari, quasi fossero degli utili idioti.”
La critica coinvolge sia il lato governativo che quello non-governativo: “Una parte delle organizzazioni non governative (Ong) si è strutturata nel tempo come organizzazione permanente di medio-grandi dimensioni [...] che nel tempo diventano, come ogni organizzazione, corpi con vita e necessità proprie [...] Quando sopravvivere è il primo punto nell’agenda dell’organizzazione, quando la base sociale non è più un movimento popolare ma poche decine di tecnici divenuti cooperanti di mestiere, quando promuovere il proprio logo è più importante del cambiamento sociale da produrre, quando la competenza principale risulta saper scrivere un progetto e mantenere buoni rapporti con i finanziatori… allora è arrivata la crisi."
Altrettanto stigmatizzata la logica dei “progettifici”, “che impera tanto tra le Ong quanto nei ministeri e nelle agenzie ONU. Si formano grandi apparati dove la quantità dei progetti (e di bandi che si rincorrono) aumenta a scapito della qualità, con il crescente pericolo di far danni e di aggravare i problemi invece di risolverli. Emblematico vedere nelle riunioni di lavoro tante organizzazioni presentarsi snocciolando un banale elenco di progetti in corso. Non c’è un’identità da descrivere, un’idealità da trasmettere, un proprio modo di vedere il mondo. Ci sono solo tanti progetti [...] E’ il prevalere della dimensione tecnica su quella politica, dell’agire sul pensare.”
…Qui i cooperanti sono animatori del territorio, che facilitano un processo cui partecipano istituzioni locali, associazioni, gruppi informali e semplici cittadini. Il tempo non è naturalmente quello dell'emergenza, né quello rinchiuso all'interno dei cicli di progetto, ma è un tempo lungo, “il contrario dei programmi mordi e fuggi, della cooperazione senza radici.” I viaggi e gli scambi, tra le due comunità in relazione, sono continui. Gli investimenti sono diretti alla “valorizzazione dell’unicità di ogni territorio [...] partendo dalle ricchezze specifiche del luogo, anziché introdurne di esogene, salvaguardando patrimoni e cultura delle comunità.”
Anche qui, insieme alla parte di analisi, ci sono esempi concreti che sostanziano il ragionamento. Relazioni avviate in questi anni tra comunità diverse, nate da un intreccio “fra scelte e casualità”. Una parte rilevante viene dedicata all'esperienza personale degli autori, e in particolare alla relazione tra Trento e Prijedor, “dodici anni di impegno individuale e collettivo, che ha coinvolto e continua a coinvolgere nel profondo delle loro esistenze centinaia di persone.” (tratto dalla recensione di Andrea Rossini)
Di Michele Nardelli mi è piaciuta una frase. E' stata detta in occasione dell'arresto del sindaco di Prijedor accusato di strage.
"Stakic è un criminale di guerra ed è giusto che paghi. C'è da augurarsi che questa condanna possa diventare oggetto di riflessione collettiva. Se invece sarà un capro espiatorio, se la comunità locale non troverà le forme per parlare e ragionare su quanto è accaduto, il carcere di una persona non servirà a mettere alle spalle per davvero gli orrori di Prijedor e della Bosnia."
Ha ragione al 100 ! La guerra non è finita, i sopravvissuti non ragionano sull'accaduto, prendono le fosse comuni come capro espiatorio e gli orrori non sono stati messi alle spalle, anzi, se continua così ne vedremo sicuramente altri molto presto.
Tengo a precisare una cosa. Ho fatto questo post focalizzando l'attenzione sul significato che questo libro trasmette, ovvero un'idea di pace e di cooperazione. Tutto il resto, ovvero le mie idee politiche sui balkani, le idee politiche degli autori del libro e tutto cio' che non riguarda espressamente la cultura, le tradizioni, la musica, la vita popolare, la religione e tutto cio' che puo', anche pur minimamente essere di ostacolo alla pace, non verrà trattato qui ne' nei post, ne'nei commenti.
Per fortuna nostra vi sono una marea di blog che parlano di tutto ciò e i loro team passano le giornate a cancellare insulti e minacce.
Non è a questo che miriamo noi. Su questo blog sono beneaccetti tuti i vostri commenti purchè in tema con lo spirito del blog.
Bè, alcuni giorni fa Matteo è stato alla presentazione di un bellissimo libro : “Darsi il tempo” di Michele Nardelli e Mauro Cereghini.
Alla presentazione sono intervenuti :
- Lorenzo Dellai, Presidente Provincia autonoma di Trento
- Ugo Morelli, Docente Università Ca' Foscsari Venezia
- Mauro Cereghini, autore, Presidente Associazione Trentino con il Kossovo
- Michele Nardelli, autore, Consigliere Provincia autonoma di Trento
Luisa Chiodi, Direttrice Osservatorio Balcani e Caucaso ha introdotto la serata
AUTORI
Mauro Cereghini, attivista, ricercatore e formatore sui temi della pace, della nonviolenza, della mediazione e della cooperazione internazionale. Ha lavorato presso l’Università Internazionale per la Pace di Rovereto, è stato direttore dell’Osservatorio sui Balcani e della Cooperativa Unimondo. Attualmente collabora con la Fondazione Alexander Langer.
Michele Nardelli, lavora nella ricerca-azione sui temi della mondialità, della cooperazione internazionale e dell’elaborazione dei conflitti. All’impegno politico lungo i sentieri originali dell’agire locale e del pensare globale (è stato in Trentino fra i promotori del movimento politico Solidarietà) s’intrecciano le prime esperienze di cooperazione di comunità. Viaggiatore inquieto dell’Europa di mezzo, è fra i fondatori dell’Osservatorio sui Balcani.
Foto di G.Fassino
Tutti questi nomi a voi non diranno granchè, ma per gli addetti al lavori la frase tipo : “direttore-fondatore di Osservatorio Balcani” significa molto, anzi moltissimo.
Per il mio particolare momento storico direi che significa ancora di più. La cooperazione di cui tanto si parla alle volte non funziona.Anzi, vi sono persone che vi lavorano contro.
... Ma tutto questo è passato. Oggi il mondo della cooperazione è in crisi e il concetto stesso di aiuto allo sviluppo appare superato. Crisi di senso, perché non si sa più verso quale sviluppo è realistico muoversi. E crisi di efficacia, perché spesso conta più la visibilità dei donatori che il risultato per i beneficiari. (tratto da Osservatorio Balcani).
Perciò credo che dobbiamo ringraziare questi due autori che parlano di una cooperazione diversa :
La fine del '900, le trasformazioni indotte dal tempo della globalizzazione e dell'interdipendenza, hanno reso inadeguata la cassetta degli attrezzi che la cooperazione utilizzava a partire dagli anni '60 e '70 del secolo scorso. La divisione tra sviluppo e sottosviluppo è anacronistica, non esistono più un Nord ricco e un Sud povero e bisognoso. L'esclusione non è confinata geograficamente, e attraversa le diverse società dall'interno: “I simboli della ricchezza e quelli della deriva, i palazzi di vetro e le baraccopoli, li troviamo ovunque: a New York come a Nairobi, a Mosca come a Città del Messico, a Mumbai come a Rio de Janeiro.” … Ma la cooperazione internazionale procede per lo più al contrario, sulla base di “tecniche” buone per qualsiasi contesto, applicate da professionisti che spesso non conoscono nulla delle società in cui si trovano ad operare.
Il ragionamento di Cereghini e Nardelli si muove agile tra racconti di esperienze sul campo e parti analitiche. Da Pristina alla Selva Lacandona, il mondo della cooperazione di questi anni scorre sotto gli occhi del lettore. Incontri che “scivolano via sulla base di un linguaggio fatto di human rights, development, global issues, grassroot movements, electronic community e di tecnicismi rassicuranti (project management, logical framework, empowerment) lasciando la discussione politica fuori dalla porta”. La narrazione diventa denuncia verso “quel sottile e odioso senso di superiorità che traspare dagli “internazionali” [...] quella condizione di potere verso i cosiddetti beneficiari, quasi fossero degli utili idioti.”
La critica coinvolge sia il lato governativo che quello non-governativo: “Una parte delle organizzazioni non governative (Ong) si è strutturata nel tempo come organizzazione permanente di medio-grandi dimensioni [...] che nel tempo diventano, come ogni organizzazione, corpi con vita e necessità proprie [...] Quando sopravvivere è il primo punto nell’agenda dell’organizzazione, quando la base sociale non è più un movimento popolare ma poche decine di tecnici divenuti cooperanti di mestiere, quando promuovere il proprio logo è più importante del cambiamento sociale da produrre, quando la competenza principale risulta saper scrivere un progetto e mantenere buoni rapporti con i finanziatori… allora è arrivata la crisi."
Altrettanto stigmatizzata la logica dei “progettifici”, “che impera tanto tra le Ong quanto nei ministeri e nelle agenzie ONU. Si formano grandi apparati dove la quantità dei progetti (e di bandi che si rincorrono) aumenta a scapito della qualità, con il crescente pericolo di far danni e di aggravare i problemi invece di risolverli. Emblematico vedere nelle riunioni di lavoro tante organizzazioni presentarsi snocciolando un banale elenco di progetti in corso. Non c’è un’identità da descrivere, un’idealità da trasmettere, un proprio modo di vedere il mondo. Ci sono solo tanti progetti [...] E’ il prevalere della dimensione tecnica su quella politica, dell’agire sul pensare.”
…Qui i cooperanti sono animatori del territorio, che facilitano un processo cui partecipano istituzioni locali, associazioni, gruppi informali e semplici cittadini. Il tempo non è naturalmente quello dell'emergenza, né quello rinchiuso all'interno dei cicli di progetto, ma è un tempo lungo, “il contrario dei programmi mordi e fuggi, della cooperazione senza radici.” I viaggi e gli scambi, tra le due comunità in relazione, sono continui. Gli investimenti sono diretti alla “valorizzazione dell’unicità di ogni territorio [...] partendo dalle ricchezze specifiche del luogo, anziché introdurne di esogene, salvaguardando patrimoni e cultura delle comunità.”
Anche qui, insieme alla parte di analisi, ci sono esempi concreti che sostanziano il ragionamento. Relazioni avviate in questi anni tra comunità diverse, nate da un intreccio “fra scelte e casualità”. Una parte rilevante viene dedicata all'esperienza personale degli autori, e in particolare alla relazione tra Trento e Prijedor, “dodici anni di impegno individuale e collettivo, che ha coinvolto e continua a coinvolgere nel profondo delle loro esistenze centinaia di persone.” (tratto dalla recensione di Andrea Rossini)
Di Michele Nardelli mi è piaciuta una frase. E' stata detta in occasione dell'arresto del sindaco di Prijedor accusato di strage.
"Stakic è un criminale di guerra ed è giusto che paghi. C'è da augurarsi che questa condanna possa diventare oggetto di riflessione collettiva. Se invece sarà un capro espiatorio, se la comunità locale non troverà le forme per parlare e ragionare su quanto è accaduto, il carcere di una persona non servirà a mettere alle spalle per davvero gli orrori di Prijedor e della Bosnia."
Ha ragione al 100 ! La guerra non è finita, i sopravvissuti non ragionano sull'accaduto, prendono le fosse comuni come capro espiatorio e gli orrori non sono stati messi alle spalle, anzi, se continua così ne vedremo sicuramente altri molto presto.
Tengo a precisare una cosa. Ho fatto questo post focalizzando l'attenzione sul significato che questo libro trasmette, ovvero un'idea di pace e di cooperazione. Tutto il resto, ovvero le mie idee politiche sui balkani, le idee politiche degli autori del libro e tutto cio' che non riguarda espressamente la cultura, le tradizioni, la musica, la vita popolare, la religione e tutto cio' che puo', anche pur minimamente essere di ostacolo alla pace, non verrà trattato qui ne' nei post, ne'nei commenti.
Per fortuna nostra vi sono una marea di blog che parlano di tutto ciò e i loro team passano le giornate a cancellare insulti e minacce.
Non è a questo che miriamo noi. Su questo blog sono beneaccetti tuti i vostri commenti purchè in tema con lo spirito del blog.
sabato 20 dicembre 2008
Rovereto...aspettaci !!!
Carissimi,
con grande soddisfazione vi dico che questo blog si fa molto sentire e ci arrivano segnalazioni da ogni dove.
Prometto che i vari post nel cassetto saranno tirati fuori appena possibile.
In questo periodo natalizio non possiamo non dar voce al mitico Zeljko di Rovereto.
Vi dico subito che lui è il mio ideale di uomo. Calmo, pacato, intelligente e soprattutto : balkanico !
Mi ha inviato un link molto interessante, ma stavo per scartarlo, perché abbiamo detto che qui ci occupiamo di balkani… quando.. tra le pagine di una bellissima manifestazione .. leggo alcune cose sorprendenti…
Si tratta del “Natale dei popoli di Rovereto” che ogni anno è dedicato ad una nazione diversa e quest’anno è dedicato alla Russia.
Ci sono dei bellissimi concerti e ho subito pensato che Skender si sarebbe illuminato d’immenso alla sola parola “musica”, ma nel programma leggo : presepi ideati pensando alla Bosnia, gruppo musicale albanese e.. niente meno che la Kochani orkestar !!!!
Ragazzi.. il 31 Dicembre ci vediamo tutti a Rovereto.
Intanto facciamo tutti il tifo per Zeljko che ha promesso di parlarci del Natale ortodosso e delle differenze col Natale cattolico. Ha un po’ di problemi a scrivere in italiano e gli ho chiesto di farlo in inglese, ma di farlo, perché ci interessa tantissimo ..
Forza Zeljko e grazie !!!
Nema frontiera
Carissimi,
quello che sto per dirvi avrei voluto dirvelo in un altro modo e in un altro tempo..
Ma si sa che le cose non vanno sempre per il verso giusto e che tutti noi siamo presi da mille impegni.
Così ho deciso di parlare oggi di un’associazione bellissima che opera nella mia città.
Si chiama “Nema frontiera” ovvero : senza frontiere.
Avrei voluto parlare di “Nema frontiera” in occasione del Torino film festival.
In questo festival ha vinto il premio speciale della giuria : Rata nece biti, la guerra non ci sarà di Daniele Gaglianone.
"Il documentario di Daniele Gaglianone a cui Nema Frontiera ha contribuito ha vinto il premio speciale della giuria al 26° Torino Film Festival. Facciamo i complimenti a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione oltre che ovviamente al regista."
Purtroppo la nostra amica Federica non ha avuto il tempo di presentarci la sua associazione e nemmeno il tempo di farmi conoscere il mitico “Francesco”. Di lui sento sempre parlare il mio prof. Ivan e le mie amiche. Naturalmente dicono che è un bel ragazzo e anche per questo mi sento molto molto invogliata a conoscerlo !!!
Ma torniamo a “Nema frontiera”. Ne parlo oggi per una piccola pubblicità a una delle tante loro iniziative.
Anzi vi riporto l’email che ho ricevuto :
Oggetto: APERITIVO + TOMBOLATA NEMA FRONTIERA lun 22/12 @Cafè Neruda
Ciao amici!
Vi scrivo per proporvi un'altra serata organizzata da Nema Frontiera per farvi bere, mangiare, ballare e divertire e farci gli auguri di Natale... Cosa volete di più?
Vi aspettiamo lunedì sera 22/12 al Café Neruda, in via Giachino 28/E (vicino al Manhattan, per capirci):
- dalle ore 20 aperitivo balcanico a 7€
- dalle 22 tombolata e musica balkan con dj Grissino!
Se volete venire all'aperitivo vi chiedo di prenotare entro domani sera, non direttamente a me ma al numero 328 5752595 (Alfredo); il resto della serata invece è a ingresso libero.
A presto! Baci e auguri a tutti!
www.nemafrontiera.org
Spero che la partecipazione sia numerosa !
Bravi “Nema frontiera” !
.. e vai Grissino balkanico !
quello che sto per dirvi avrei voluto dirvelo in un altro modo e in un altro tempo..
Ma si sa che le cose non vanno sempre per il verso giusto e che tutti noi siamo presi da mille impegni.
Così ho deciso di parlare oggi di un’associazione bellissima che opera nella mia città.
Si chiama “Nema frontiera” ovvero : senza frontiere.
Avrei voluto parlare di “Nema frontiera” in occasione del Torino film festival.
In questo festival ha vinto il premio speciale della giuria : Rata nece biti, la guerra non ci sarà di Daniele Gaglianone.
"Il documentario di Daniele Gaglianone a cui Nema Frontiera ha contribuito ha vinto il premio speciale della giuria al 26° Torino Film Festival. Facciamo i complimenti a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione oltre che ovviamente al regista."
Purtroppo la nostra amica Federica non ha avuto il tempo di presentarci la sua associazione e nemmeno il tempo di farmi conoscere il mitico “Francesco”. Di lui sento sempre parlare il mio prof. Ivan e le mie amiche. Naturalmente dicono che è un bel ragazzo e anche per questo mi sento molto molto invogliata a conoscerlo !!!
Ma torniamo a “Nema frontiera”. Ne parlo oggi per una piccola pubblicità a una delle tante loro iniziative.
Anzi vi riporto l’email che ho ricevuto :
Oggetto: APERITIVO + TOMBOLATA NEMA FRONTIERA lun 22/12 @Cafè Neruda
Ciao amici!
Vi scrivo per proporvi un'altra serata organizzata da Nema Frontiera per farvi bere, mangiare, ballare e divertire e farci gli auguri di Natale... Cosa volete di più?
Vi aspettiamo lunedì sera 22/12 al Café Neruda, in via Giachino 28/E (vicino al Manhattan, per capirci):
- dalle ore 20 aperitivo balcanico a 7€
- dalle 22 tombolata e musica balkan con dj Grissino!
Se volete venire all'aperitivo vi chiedo di prenotare entro domani sera, non direttamente a me ma al numero 328 5752595 (Alfredo); il resto della serata invece è a ingresso libero.
A presto! Baci e auguri a tutti!
www.nemafrontiera.org
Spero che la partecipazione sia numerosa !
Bravi “Nema frontiera” !
.. e vai Grissino balkanico !
venerdì 19 dicembre 2008
"Dove è il serbo vi è la Slava!"
Il 19 dicembre moltissimi serbi festeggiano la loro slava, perchè molti serbi hanno come santo di famiglia "Sveti Nikola".
Ma che cos'è la "srpska krsna slava"?
È un antica usanza dei serbi di festeggiare l'onomastico del loro santo di famiglia del quale si mette l'icona che lo rappresenta nel posto più importante della casa per onorarlo insieme a famiglia, parenti e amici.
È un momento per fare i ringraziamenti al signore per la salute e la pace in famiglia, è la richiesta di perdono per i peccati commessi e si prega per i morti e per il futuro. Tutto ciò avviene tramite il Santo di famiglia come mediatore.
Questa bellissima tradizione fortemente radicata nei serbi (si usava perfino durante il comunismo e durante la guerra) ha origini non sono del tutto chiare: da una parte pare che sia un vecchio rito pagano dove era adorato il dio protettore della famiglia, e dall'altra pare che si tratti del battesimo collettivo della famiglia quando presero il cristianesimo nel 9. secolo.
Nel 13. secolo San Sava definì la slava come "esclusivamente serbo-ortodossa e popolar-ecclesiastica festa familiare".
Come si celebra la "Slava"?
Alla mattina si fa venire il pope (il prete) in casa, che benedirà la casa ed i membri della famiglia. Poi dirà la preghiera e benedirà lo "slavski kolac" (il panettone per la slava) spezzandolo e versandoci sopra del vino (simbolo del sangue di Cristo).
Per il rituale sono necessari anche l'icona del santo, il koljivo (una pasta di grano, noci e miele/zucchero, che è il simbolo della rissurezzione dei morti) ed una candela accessa, che simboleggia la luce eterna.
Il pasto è di festa. Per esempio Sveti Nikola è una slava di magro, quindi specialità di pesce. Il pasto magro nella chiesa ortodossa non ha nulla a che vedere con il "magro" nella chiesa cattolica. Nella chiesa ortodossa "magro" vuol dire: niente burro, carne, latte ma lo zucchero è invece consentito.
Questo pasto è per una mrsna Slava (di grasso = quindi con carne...)
per Sveti Nikola va mangiato pesce!(posna Slava = di magro)
Non c'è bisogno normalmente di invitare gli ospiti per la slava, la gente (sopratutto nei paesini) di solito sa dove viene festeggiata e viene a partecipare. In città ed in diaspora le usanze sono un po' diverse, ma ogni serbo lo prende come segno di profonda amicizia, se si partecipa alla sua slava.
Quando arrivano gli ospiti, che saluterano con "srecna slava" (buona slava) gli si offre un cucchiaio di koljivo (anche chiamato zito) e un bicchierino d'acqua.
La slava è il filo rosso che ci si tramanda da generazione a generazione e non dovrebbe mai essere interrotto. Si festeggia in casa del più vecchio della stirpe e normalemente viene poi tramandata al figlio maschio più anziano.
Le ultime due foto si riferiscono alla slava nel paesino di Dojnkici, vicino a Pirot.
Per chi ne vuole sapere di più, qui c'è un libro da scaricare didicato interamente alla slava (in inglese).
Qui il calendario dei santi per vedere quando vengono festeggiati.
E qui un link se volete mandare delle e-card per augurare una buona slava ai vostri amici serbi.
giovedì 18 dicembre 2008
Lingua serbo-croata. Lezione 7
Ed ecco signore e signori, come da promesso la settimana scorsa, il vostro “professore” (prrr!) vi svelerà oggi i segreti della:
CONIUGAZIONE DEI VERBI
Per coniugare i verbi occorre conoscere:
- il tema dell’infinito che si ottiene generalmente togliendo –ti e –ći dall’infinito: da-ti dare;
- il tema del presente che si ottiene generalmente togliendo le terminazioni –uti, -jeti, -ati,
-iti: gled-ati guardare, vis-iti pendere.
Formazione del presente
Si ricava dal tema del presente aggiungendo le seguenti desinenze:
sing. –em, -eš, -e; pl. -emo, -ete, -u
sing. –jem, -ješ, -je; pl. –jemo, -jete, -ju
sing. –am, -aš, -a; pl. –amo, -ate, -aju
sing. –im, -iš, -i pl. –imo, -ite, -e
Esempi
Podignuti – Sollevare
Podignem, podigneš, podigne, podignemo, podignete, podignu
Piti – Bere
Pijem, piješ, pije, pijemo, pijete, piju
Pitati – Chiedere
Pitam, pitaš, pita, pitamo, pitate, pitaju
Nositi – Portare
Nosim, nosiš, nosi, nosimo, nosite, nose
Note, particolarità ed irregolarità
- Al presente tutti i verbi in –ovati ed alcuni in –ivati perdono la finale –ati e trasformano –ov, -ev in –uj:
Zimovati (svernare) zimujem
Kraljevati (regnare) kraljujem
Označivati (contrassegnare) označujem
- I verbi in –ljeti e –njeti, con al presente la desinenza –im, perdono la finale –eti e trasformano la lj in l e la nj in n:
Bijeljeti (imbiancare) bijelim
Rumenjeti se (arrossire) rumenim se
- In alcuni verbi si ha la palatizzazione di K, G, H in Č, Ž, Š davanti a desinenze che iniziano per –e:
Mogu (possono) – Može (può)
- Nei verbi con desinenza in –jem, -ješ, -je, ecc. avviene la fusione in palatale di suoni non palatali + j:
Kretati (stare per partire) à kret+jem à Krečem
- Alcuni verbi in –avati e –uvati che alla prima persona hanno la desinenza in –em perdono –ati e trasformano la V in J:
Kljuvati (beccare) kljujem
Formazione dell’aoristo
Si forma dal percettivo del verbo aggiungendo le seguenti desinenze:
sing. –oh, -e, -e pl. –asmo, -aste, -ahu
sing. –h, -i/-e, -i/-e pl. –osmo, -ste, -še
Formazione dell’imperfetto
Dal tema dell’imperfettivo del verbo aggiungendo al tema dell’infinito o del presente le seguenti desinenze:
sing. –ah, -aše, - aše pl. –asmo, -aste, ahu
sing. –jah, -jaše, -jaše pl. –jasmo, -jaste, -jahu
sing. –ijah, -ijaše, ijaše pl. –ijasmo, -ijaste, -ijahu
Formazione dell’imperativo
Dal tema dell’infinito, aggiungendo le seguenti desinenze:
sing. –i pl. –imo, -ite
sing. –j pl. –jmo, -jte
sing. –ji pl. –jimo, jite
Formazione del participio passato attivo
Dal tema dell’infinito, aggiungendo le seguenti desinenze:
sing. –o/-ao (m), -la (f), -lo (n)
pl. –li (m), -le (f), -la (n)
Esempio: ja nisam volio – io non ho amato
Il participio singolare maschile aggiunge –ao se si tratta di un verbo in –ći o se il tema del verbo finisce in consonante.
Formazione del participio passato passivo
Dal tema dell’infinito, aggiungendo le seguenti desinenze:
sing. –n, -na, -no pl. –ni, -ne, -na
sing. –en, -ena, -eno pl. –eni, -ene, -ena
sing. –jen, -jena, -jeno pl. –jeni, -jene, -jena
sing. –t, ta, to pl. –ti, -te, -ta
Esempio : ja nisam voljen – io non sono amato
Formazione del perfetto
Si forma con il participio passato attivo del verbo e la forma enclitica dell’ausiliare biti. Traduce il passato prossimo italiano.
Formazione del piuccheperfetto
È formato dal perfetto o imperfetto dell’ausiliare biti e dal participio passato attivo del verbo. Si forma di solito dai verbi percettivi.
Formazione del futuro I
Si ottiene dalla forma enclitica dell’ausiliare htjeti preceduto o seguito dall’infinito del verbo. I verbi in –ti perdono la –i finale se l’infinito precede:
Ću čuti (udrò) oppure Čut ću (udrò)
Formazione del futuro II
Si ottiene dalla forma imperfettiva-perfettiva dell’ausiliare biti e dal participio passato attivo del verbo.
Formazione del condizionale I
Si ottiene dal participio passato attivo seguito dall’aoristo dell’ausiliare biti.
Formazione del condizionale II
È formato dal condizionale I dell’ausiliare biti e dal participio passato attivo del verbo.
Formazione del sostantivo verbale
È l’infinito sostantivato italiano e si forma aggiungendo –je al participio passato passivo. Viene ad avere la funzione di un sostantivo neutro e come tale si declina (quindi occhio):
Čitati - leggere
Čitan - letto
Čitanje - il leggere
Forma negativa
Si ottiene premettendo la particella ne al verbo
Ne razumijem – non capisco
Forma interrogativa
Può essere introdotta da aggettivi, pronomi o avverbi interrogativi, oppure posponendo la particella li al verbo:
Što hoćeš? Cosa vuoi
Želite li još malo kave? Vuole ancora del caffè?
Forma passiva
Si forma con l’ausiliare biti ed il participio passato passivo del verbo, che può precederlo o seguirlo. Soltanto per il presente, se si vuole esprimere la frequenza e la durata dell’azione, viene usato come ausiliare il verbo bivati (che significa essere/accadere).
Forma riflessiva
Si forma premettendo o posponendo al verbo il pronome se (per tutte le persone):
perem se – mi lavo
Ed ora divertitevi ad ottenere tutte queste forme con i verbi che più vi piacciono. Come al solito, se avete dei problemi, fatemelo sapere o via mail o via blog.
Doviđenja!
CONIUGAZIONE DEI VERBI
Per coniugare i verbi occorre conoscere:
- il tema dell’infinito che si ottiene generalmente togliendo –ti e –ći dall’infinito: da-ti dare;
- il tema del presente che si ottiene generalmente togliendo le terminazioni –uti, -jeti, -ati,
-iti: gled-ati guardare, vis-iti pendere.
Formazione del presente
Si ricava dal tema del presente aggiungendo le seguenti desinenze:
sing. –em, -eš, -e; pl. -emo, -ete, -u
sing. –jem, -ješ, -je; pl. –jemo, -jete, -ju
sing. –am, -aš, -a; pl. –amo, -ate, -aju
sing. –im, -iš, -i pl. –imo, -ite, -e
Esempi
Podignuti – Sollevare
Podignem, podigneš, podigne, podignemo, podignete, podignu
Piti – Bere
Pijem, piješ, pije, pijemo, pijete, piju
Pitati – Chiedere
Pitam, pitaš, pita, pitamo, pitate, pitaju
Nositi – Portare
Nosim, nosiš, nosi, nosimo, nosite, nose
Note, particolarità ed irregolarità
- Al presente tutti i verbi in –ovati ed alcuni in –ivati perdono la finale –ati e trasformano –ov, -ev in –uj:
Zimovati (svernare) zimujem
Kraljevati (regnare) kraljujem
Označivati (contrassegnare) označujem
- I verbi in –ljeti e –njeti, con al presente la desinenza –im, perdono la finale –eti e trasformano la lj in l e la nj in n:
Bijeljeti (imbiancare) bijelim
Rumenjeti se (arrossire) rumenim se
- In alcuni verbi si ha la palatizzazione di K, G, H in Č, Ž, Š davanti a desinenze che iniziano per –e:
Mogu (possono) – Može (può)
- Nei verbi con desinenza in –jem, -ješ, -je, ecc. avviene la fusione in palatale di suoni non palatali + j:
Kretati (stare per partire) à kret+jem à Krečem
- Alcuni verbi in –avati e –uvati che alla prima persona hanno la desinenza in –em perdono –ati e trasformano la V in J:
Kljuvati (beccare) kljujem
Formazione dell’aoristo
Si forma dal percettivo del verbo aggiungendo le seguenti desinenze:
sing. –oh, -e, -e pl. –asmo, -aste, -ahu
sing. –h, -i/-e, -i/-e pl. –osmo, -ste, -še
Formazione dell’imperfetto
Dal tema dell’imperfettivo del verbo aggiungendo al tema dell’infinito o del presente le seguenti desinenze:
sing. –ah, -aše, - aše pl. –asmo, -aste, ahu
sing. –jah, -jaše, -jaše pl. –jasmo, -jaste, -jahu
sing. –ijah, -ijaše, ijaše pl. –ijasmo, -ijaste, -ijahu
Formazione dell’imperativo
Dal tema dell’infinito, aggiungendo le seguenti desinenze:
sing. –i pl. –imo, -ite
sing. –j pl. –jmo, -jte
sing. –ji pl. –jimo, jite
Formazione del participio passato attivo
Dal tema dell’infinito, aggiungendo le seguenti desinenze:
sing. –o/-ao (m), -la (f), -lo (n)
pl. –li (m), -le (f), -la (n)
Esempio: ja nisam volio – io non ho amato
Il participio singolare maschile aggiunge –ao se si tratta di un verbo in –ći o se il tema del verbo finisce in consonante.
Formazione del participio passato passivo
Dal tema dell’infinito, aggiungendo le seguenti desinenze:
sing. –n, -na, -no pl. –ni, -ne, -na
sing. –en, -ena, -eno pl. –eni, -ene, -ena
sing. –jen, -jena, -jeno pl. –jeni, -jene, -jena
sing. –t, ta, to pl. –ti, -te, -ta
Esempio : ja nisam voljen – io non sono amato
Formazione del perfetto
Si forma con il participio passato attivo del verbo e la forma enclitica dell’ausiliare biti. Traduce il passato prossimo italiano.
Formazione del piuccheperfetto
È formato dal perfetto o imperfetto dell’ausiliare biti e dal participio passato attivo del verbo. Si forma di solito dai verbi percettivi.
Formazione del futuro I
Si ottiene dalla forma enclitica dell’ausiliare htjeti preceduto o seguito dall’infinito del verbo. I verbi in –ti perdono la –i finale se l’infinito precede:
Ću čuti (udrò) oppure Čut ću (udrò)
Formazione del futuro II
Si ottiene dalla forma imperfettiva-perfettiva dell’ausiliare biti e dal participio passato attivo del verbo.
Formazione del condizionale I
Si ottiene dal participio passato attivo seguito dall’aoristo dell’ausiliare biti.
Formazione del condizionale II
È formato dal condizionale I dell’ausiliare biti e dal participio passato attivo del verbo.
Formazione del sostantivo verbale
È l’infinito sostantivato italiano e si forma aggiungendo –je al participio passato passivo. Viene ad avere la funzione di un sostantivo neutro e come tale si declina (quindi occhio):
Čitati - leggere
Čitan - letto
Čitanje - il leggere
Forma negativa
Si ottiene premettendo la particella ne al verbo
Ne razumijem – non capisco
Forma interrogativa
Può essere introdotta da aggettivi, pronomi o avverbi interrogativi, oppure posponendo la particella li al verbo:
Što hoćeš? Cosa vuoi
Želite li još malo kave? Vuole ancora del caffè?
Forma passiva
Si forma con l’ausiliare biti ed il participio passato passivo del verbo, che può precederlo o seguirlo. Soltanto per il presente, se si vuole esprimere la frequenza e la durata dell’azione, viene usato come ausiliare il verbo bivati (che significa essere/accadere).
Forma riflessiva
Si forma premettendo o posponendo al verbo il pronome se (per tutte le persone):
perem se – mi lavo
Ed ora divertitevi ad ottenere tutte queste forme con i verbi che più vi piacciono. Come al solito, se avete dei problemi, fatemelo sapere o via mail o via blog.
Doviđenja!
martedì 16 dicembre 2008
Arriva il Natale !!!
Mandateci le foto delle vostre feste natalizie.
In particolare ci piacerebbe tanto vedere il S.Natale ortodosso..
Anche se dovremo aspettare fino al 7 gennaio !!!
Qui gli auguri di Tose.
È quasi Natale e a Bologna che freddo che fa
io parto da Milano per passarlo con mamma e papà
il mondo forse non è cambiato mai
e pace in terra no non c’è e non ci sarà
perché noi siamo uomini di buona volontà
non so perché questo lusso di cartone
se razzismo guerra e fame ancora uccidono le persone
lo sai cos’é dovremmo stringerci le mani
o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai
intanto i negozi brillano e brilla la tv
le offerte speciali e i nostri dischi si vendono di più
il mondo forse non è cambiato mai
ma pace in terra forse un giorno ci sarà
perché il mondo ha molto tempo,
ha tempo molto più di noi
intanto noi ci facciamo i regali il giorno che è nato Cristo arricchiamo gli industriali
e intanto noi ci mangiamo i panettoni il giorno che è nato Cristo diventiamo più ciccioni
lo sai cos’è dovremmo stringerci le mani o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai.
Luca Carboni – Jovanotti
In particolare ci piacerebbe tanto vedere il S.Natale ortodosso..
Anche se dovremo aspettare fino al 7 gennaio !!!
Qui gli auguri di Tose.
È quasi Natale e a Bologna che freddo che fa
io parto da Milano per passarlo con mamma e papà
il mondo forse non è cambiato mai
e pace in terra no non c’è e non ci sarà
perché noi siamo uomini di buona volontà
non so perché questo lusso di cartone
se razzismo guerra e fame ancora uccidono le persone
lo sai cos’é dovremmo stringerci le mani
o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai
intanto i negozi brillano e brilla la tv
le offerte speciali e i nostri dischi si vendono di più
il mondo forse non è cambiato mai
ma pace in terra forse un giorno ci sarà
perché il mondo ha molto tempo,
ha tempo molto più di noi
intanto noi ci facciamo i regali il giorno che è nato Cristo arricchiamo gli industriali
e intanto noi ci mangiamo i panettoni il giorno che è nato Cristo diventiamo più ciccioni
lo sai cos’è dovremmo stringerci le mani o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai.
Luca Carboni – Jovanotti
domenica 14 dicembre 2008
Silvano e l'arcobaleno
Come è ormai tradizione consolidata, anche quest’anno si è svolto nei pressi di Pinerolo (To) la consueta serata natalizia di beneficenza dedicata a Derventa, una cittadina della martoriata Bosnia.
Opera di questo miracolo, l’associazione Arcobaleno capitanata dal mitico superfavoloso Silvano.
Io sono persa in amore per Silvano. Lui è tanto bravo quanto ciaciotto. Ogni kg equivale a 100 kg di bontà. E’ un’esplosione di gioia, di umiltà e voglia di fare…
Grande Silvano e grande la ciurma al seguito !!
Tutti voi sicuramente ricorderanno il post sul gemellaggio Derventa – Pinerolo.Sempre miracoli dell'associazione Arcobaleno.
Quest’anno di incredibile c’è stata anche la partecipazione. Un salone enorme strapieno fino a all’orlo! E tanti tanti balkanici !!!
Ho conosciuto persone Slovene, Bosniache e Montenegrine..
Ma quest’anno li ho fregati io, perché innamorata persa per le tradizioni balkanike.. mi ero organizzata registrando su cd ben 4 musiche di kolo….
Mi sono messa d’accordo con la favolosa band.. e un grosso grazie anche a loro !!!
Non sapevo però che il kolo ha diverse forme e così la prima versione è stata un ballo bellissimo in cui Joka si è espressa in tutta la sua bellezza di donna balcanica e il marito Milenko in un’altra bellissima danza di corteggiamento..
Cosa darei per avere anche io un uomo balcanico ai miei piedi !!
Invece mio marito mi vuole rottamare e cambiare con due donne balcaniche che assieme fanno la mia età !!!
Ma poi finalmente abbiamo trovato la musica giusta !!!
Questo post è dedicato a Francesca e a Riccardo, inseparabili compagni di viaggio, lontani, ma vicini nel nostro cuore.
Qui un po' di foto.
Opera di questo miracolo, l’associazione Arcobaleno capitanata dal mitico superfavoloso Silvano.
Io sono persa in amore per Silvano. Lui è tanto bravo quanto ciaciotto. Ogni kg equivale a 100 kg di bontà. E’ un’esplosione di gioia, di umiltà e voglia di fare…
Grande Silvano e grande la ciurma al seguito !!
Tutti voi sicuramente ricorderanno il post sul gemellaggio Derventa – Pinerolo.Sempre miracoli dell'associazione Arcobaleno.
Quest’anno di incredibile c’è stata anche la partecipazione. Un salone enorme strapieno fino a all’orlo! E tanti tanti balkanici !!!
Ho conosciuto persone Slovene, Bosniache e Montenegrine..
Ma quest’anno li ho fregati io, perché innamorata persa per le tradizioni balkanike.. mi ero organizzata registrando su cd ben 4 musiche di kolo….
Mi sono messa d’accordo con la favolosa band.. e un grosso grazie anche a loro !!!
Non sapevo però che il kolo ha diverse forme e così la prima versione è stata un ballo bellissimo in cui Joka si è espressa in tutta la sua bellezza di donna balcanica e il marito Milenko in un’altra bellissima danza di corteggiamento..
Cosa darei per avere anche io un uomo balcanico ai miei piedi !!
Invece mio marito mi vuole rottamare e cambiare con due donne balcaniche che assieme fanno la mia età !!!
Ma poi finalmente abbiamo trovato la musica giusta !!!
Questo post è dedicato a Francesca e a Riccardo, inseparabili compagni di viaggio, lontani, ma vicini nel nostro cuore.
Qui un po' di foto.