sabato 31 gennaio 2009
Kosarkaski Klub Crvena Zvezda
Carissimi,
dopo alcune “tampe” nella traduzione dal post sul Partizan, spero capirete la mia incertezza nel tradurre altre questioni legate allo sport.
Per fortuna questo blog sta andando alla grandissima e mi dicono tutti : spari un po' di cavolate, ma i tuoi post sono simpatici !!
Quindi, ragion per cui, continuiamo a tradurre.
La stella rossa di Belgrado è una magnifica squadra di basket .
Venne fondata nel lontano 1945 e fu invincibile per ben 10 anni consecutivi .
Questa volta non c'è nessun problema con lo sponsor. E' la classica Cockta e anche balkan ha il suo post dedicato a lei, solo che a noi non ci pagano (questa è la differenza!).
Io sono una grande tifosa di questa squadra, perchè ha un occhio particolare per il torneo di Ivrea : Canestri senza reti.
Più di un ragazzo che ha eccelso nel torneo italiano è stato preso nella categoria juniores della Stella rossa. Tra quei ragazzi c'è anche il mio amico di Cacak e così lui, da due anni, vive a Belgrado in collegio per poter partecipare agli allenamenti. Non è del tutto bello vivere da soli, lontano dalla famiglia a soli 14 anni, ma se ti ritrovi ad essere 1,87 m. magari sei più maturo perchè, o volere o volare, ti trattano tutti come un adulto incallito.
La squadra è allenata dal simpaticissimo Svetislav Pesic e il presidente dovrebbe essere Milan Opacic, ma tutti gli errori di traduzione saranno corretti da Francesco e da Beppe. Io non mi preoccupo più di tanto, perchè quando leggo “head coach” per me potrebbe dire qualsiasi cosa !
Recentemente la Stella rossa ha conseguito a Spalato una bellissima vittoria. Questo l'ho tradotto bene,vero Davor ?
I giocatori sono tutti belli e bravi ma io non potevo non presentarvi il più piccoletto (183 cm), ma il più bravo : Marko Marinovic'. Perchè è il più bravo ? Ma semplicemente perchè arriva dal Borac Cacak !!
Invece il più alto (209 cm) si chiama Vladimir Stimac, ma non so' chi se lo vorrebbe trovare al cinema !
Ma che ti vedo ? Che ti vedo ? Le ragazze pon-pon !!!
Ma quanto sono belli !
Ditemi quel che volete, a me sto Stimac mi fa paura !
Non c'è poi da stare tanto tranquilli allo stadio !
Qui un filmato tristissimo.
Vi annuncio un post sul KK FMP appena mi sarà possibile. Essere famosi da' anche dei problemi. Già mi sono piovute troppe critiche sul fatto che postiamo solo le squadre più conosciute !
giovedì 29 gennaio 2009
A.GATALICA E P.MATVEJEVIC'
Nel Maggio scorso, sono andata a vedere il salone del libro di Torino.
C’era un po’ di apprensione perché il salone era dedicato ad Israele, ma per fortuna tutto si è svolto in maniera pacifica.
Io ero particolarmente incuriosita dalla conferenza stampa di Aleksandar Gatalica, scrittore serbo di Belgrado.
A dir la verità , io come tanti altri, eravamo interessati al presentatore del nuovo libro di Gatalica : Predrag Matvejevic.
Ma andiamo con ordine. Gatalica è nato a Belgrado e si è laureato in “Letteratura generale mondiale”. Ha pubblicato diversi libri ed anche alcuni saggi musicali. Qui il nostro Skender si illumina d’immenso. Attualmente lavora nella casa editrice Evropa ed è critico musicale nel “Programma 202” di radio Belgrado.
E’ venuto al salone per promuovere il suo nuovo libro : “Cento e una storia di un secolo”.
Durante la conferenza si è letto un racconto tratto da questo libro e siamo rimasti tutti affascinati da come questo scrittore racconta avvenimenti realmente accaduti , ma li mette in chiave romanzesca e li fa sembrare surreali.
Tutti gli occhi erano però puntati su Predrag Matvejevic, nato a Mostar da madre croata e padre russo. Ha insegnato lettere all’Università di Zagabria e alla Sorbona di Parigi. Attualmente insegna all’Università La Sapienza di Roma , ma fa anche parte dei saggi che a Bruxell studiano le varie culture europee e le loro possibili integrazioni.
Matvejevic è un uomo di un calibro infinito. Molte opere, molti premi e riconoscimenti, ma tutti lo ricordano per una condanna inflittagli dal tribunale di Zagabria per un piccolo articolo apparso su un quotidiano croato. Il motivo della condanna ? Matvejevic non poteva scrivere che molti poeti e letterati della ex-yu si erano resi complici, con degli scritti, della macchina di istigazione bellica dei leaders nazionalisti di Croazia, Bosnia e Serbia.
Tutto il mondo letterario si è rivoltato in maniera unanime a questa condanna. La censura è una cosa che pensavamo di altri tempi, non è possibile in democrazia. Matvejevic ha vinto in solidarietà, mentre il tribunale di Zagabria dovrebbe rivolgere le sue attenzioni ai criminali di guerra più che agli scrittori che cercano la pace.
C’era un po’ di apprensione perché il salone era dedicato ad Israele, ma per fortuna tutto si è svolto in maniera pacifica.
Io ero particolarmente incuriosita dalla conferenza stampa di Aleksandar Gatalica, scrittore serbo di Belgrado.
A dir la verità , io come tanti altri, eravamo interessati al presentatore del nuovo libro di Gatalica : Predrag Matvejevic.
Ma andiamo con ordine. Gatalica è nato a Belgrado e si è laureato in “Letteratura generale mondiale”. Ha pubblicato diversi libri ed anche alcuni saggi musicali. Qui il nostro Skender si illumina d’immenso. Attualmente lavora nella casa editrice Evropa ed è critico musicale nel “Programma 202” di radio Belgrado.
E’ venuto al salone per promuovere il suo nuovo libro : “Cento e una storia di un secolo”.
Durante la conferenza si è letto un racconto tratto da questo libro e siamo rimasti tutti affascinati da come questo scrittore racconta avvenimenti realmente accaduti , ma li mette in chiave romanzesca e li fa sembrare surreali.
Tutti gli occhi erano però puntati su Predrag Matvejevic, nato a Mostar da madre croata e padre russo. Ha insegnato lettere all’Università di Zagabria e alla Sorbona di Parigi. Attualmente insegna all’Università La Sapienza di Roma , ma fa anche parte dei saggi che a Bruxell studiano le varie culture europee e le loro possibili integrazioni.
Matvejevic è un uomo di un calibro infinito. Molte opere, molti premi e riconoscimenti, ma tutti lo ricordano per una condanna inflittagli dal tribunale di Zagabria per un piccolo articolo apparso su un quotidiano croato. Il motivo della condanna ? Matvejevic non poteva scrivere che molti poeti e letterati della ex-yu si erano resi complici, con degli scritti, della macchina di istigazione bellica dei leaders nazionalisti di Croazia, Bosnia e Serbia.
Tutto il mondo letterario si è rivoltato in maniera unanime a questa condanna. La censura è una cosa che pensavamo di altri tempi, non è possibile in democrazia. Matvejevic ha vinto in solidarietà, mentre il tribunale di Zagabria dovrebbe rivolgere le sue attenzioni ai criminali di guerra più che agli scrittori che cercano la pace.
Qui un po' di foto.
mercoledì 28 gennaio 2009
Lingua serbo-croata. Lezione 9
E se non vi fossero bastate tutte queste declinazioni:
I PRONOMI
I PRONOMI
Pronome Personale
IO
Nom. Ja
Gen. Mene/Me
Dat. Meni/Mi
Acc. Mene/Me
Voc. -
Loc. Meni
Str. Mnom/Mnome
TU
Nom. Ti
Gen. Tebe/Te
Dat. Tebi/Ti
Acc. Tebe/Te
Voc. Ti
Loc. Tebi
Str. Tobom
EGLI
Nom. On
Gen. Njega/Ga
Dat. Njemu/Mu
Acc. Njega/Ga
Voc. -
Loc. Njemu/Njem
Str. Njim/Njime
ELLA
Nom. Ona
Gen. Nje/Je
Dat. Njoj/Joj
Acc. Nju/Je/Ju
Voc. -
Loc. Njoj
Str. Njom/Njome
ESSO
Nom. Ono
Gen. Njega/Ga
Dat. Njemu/Mu
Acc. Njega/Ga
Voc. -
Loc. Njemu/Njem
Str. Njim/Njime
NOI
Nom. Mi
Gen. Nas
Dat. Nama/Nam
Acc. Nas
Voc. -
Loc. Nama
Str. Nama
VOI
Nom. Vi
Gen. Vas
Dat. Vama/Vam
Acc. Vas
Voc. Vi
Loc. Vama
Str. Vama
ESSI
Nom. Oni
Gen. Njih/Ih
Dat. Njima/Im
Acc. Njih/Ih
Voc. -
Loc. Njima
Str. Njima
ESSE
Nom. One
Gen. Njih/Ih
Dat. Njima/Im
Acc. Njih/Ih
Voc. -
Loc. Njima
Str. Njima
ESSI (neutro)
Nom. Ona
Gen. Njih/Ih
Dat. Njima/Im
Acc. Njih/Ih
Voc. -
Loc. Njima
Str. Njima
NOTE
La prima forma che ho scritto è la forma tonica, mentre le altre sono enclitiche. La forma tonica si usa per dare particolare enfasi alla frase o se il pronome è preceduto da una preposizione.
Pronome Riflessivo
Esiste un’unica forma, se, per tutte le persone, che hanno una propria declinazione e traduce l’italiano: mi, ti, ci, si, vi:
Nom. -
Gen. Sebe/Se
Dat. Sebi/Si
Acc. Sebe/Se
Voc. -
Loc. Sebi
Str. Sobom
Nom. Ja
Gen. Mene/Me
Dat. Meni/Mi
Acc. Mene/Me
Voc. -
Loc. Meni
Str. Mnom/Mnome
TU
Nom. Ti
Gen. Tebe/Te
Dat. Tebi/Ti
Acc. Tebe/Te
Voc. Ti
Loc. Tebi
Str. Tobom
EGLI
Nom. On
Gen. Njega/Ga
Dat. Njemu/Mu
Acc. Njega/Ga
Voc. -
Loc. Njemu/Njem
Str. Njim/Njime
ELLA
Nom. Ona
Gen. Nje/Je
Dat. Njoj/Joj
Acc. Nju/Je/Ju
Voc. -
Loc. Njoj
Str. Njom/Njome
ESSO
Nom. Ono
Gen. Njega/Ga
Dat. Njemu/Mu
Acc. Njega/Ga
Voc. -
Loc. Njemu/Njem
Str. Njim/Njime
NOI
Nom. Mi
Gen. Nas
Dat. Nama/Nam
Acc. Nas
Voc. -
Loc. Nama
Str. Nama
VOI
Nom. Vi
Gen. Vas
Dat. Vama/Vam
Acc. Vas
Voc. Vi
Loc. Vama
Str. Vama
ESSI
Nom. Oni
Gen. Njih/Ih
Dat. Njima/Im
Acc. Njih/Ih
Voc. -
Loc. Njima
Str. Njima
ESSE
Nom. One
Gen. Njih/Ih
Dat. Njima/Im
Acc. Njih/Ih
Voc. -
Loc. Njima
Str. Njima
ESSI (neutro)
Nom. Ona
Gen. Njih/Ih
Dat. Njima/Im
Acc. Njih/Ih
Voc. -
Loc. Njima
Str. Njima
NOTE
La prima forma che ho scritto è la forma tonica, mentre le altre sono enclitiche. La forma tonica si usa per dare particolare enfasi alla frase o se il pronome è preceduto da una preposizione.
Pronome Riflessivo
Esiste un’unica forma, se, per tutte le persone, che hanno una propria declinazione e traduce l’italiano: mi, ti, ci, si, vi:
Nom. -
Gen. Sebe/Se
Dat. Sebi/Si
Acc. Sebe/Se
Voc. -
Loc. Sebi
Str. Sobom
Pronome Possessivo
Singolare
Maschile
Nom. Moj
Gen. Mojeg(a)/Mog(a)
Dat. Mojem(u)/Mom(e)
Acc. Mojeg(a)/Mog(a)
Voc. Moj
Loc. Mojem(u)/Mom(e)
Str. Mojim
Femminile
Nom. Moja
Gen. Moje
Dat. Mojoj
Acc. Moju
Voc. Moja
Loc. Mojoj
Str. Mojom
Neutro
Nom. Moje
Gen. Mojeg(a)/Mog(a)
Dat. Mojem(u)/Mom(u)
Acc. Moje
Voc. Moje
Loc. Mojem(u)/Mom(e)
Str. Mojim
Plurale
Maschile
Nom. Moji
Gen. Mojih
Dat. Mojim(a)
Acc. Moje
Voc. Moji
Loc. Mojim(a)
Str. Mojim(a)
Femminile
Nom. Moje
Gen. Mojih
Dat. Mojim(a)
Acc. Moje
Voc. Moje
Loc. Mojim(a)
Str. Mojim(a)
Neutro
Nom. Moja
Gen. Mojih
Dat. Mojim(a)
Acc. Moja
Voc. Moja
Loc. Mojim(a)
Str. Mojim(a)
NOTE
Secondo questo modello si declinano anche tvoj (tuo) e svoj (suo). Moj fa moj anche all’accusativo per l’inanimato.
Singolare
Maschile
Nom. Naš (Nostro)
Gen. Našeg(a)
Dat. Našem(u)
Acc. Našeg(a)
Voc. Naš
Loc. Našem(u)
Str. Našim
Femminile
Nom. Naša
Gen. Naše
Dat. Našoj
Acc. Našu
Voc. Naša
Loc. Našoj
Str. Našom
Neutro
Nom. Naše
Gen. Našeg(a)
Dat. Našem(u)
Acc. Naše
Voc. Naše
Loc. Našem(u)
Str. Našim
Plurale
Maschile
Nom. Naši
Gen. Naših
Dat. Našim/Našima
Acc. Naše
Voc. Naši
Loc. Našim/Našima
Str. Našim/Našima
Femminile
Nom. Naše
Gen. Naših
Dat. Našim/Našima
Acc. Naše
Voc. Naše
Loc. Našim/Našima
Str. Našim/Našima
Neutro
Nom. Naša
Gen. Naših
Dat. Našim/Našima
Acc. Naša
Voc. Naša
Loc. Našim/Našima
Str. Našim/Našima
NOTE
Secondo questo modello si declina anche il pronome vaš (vostro). Naš fa naš anche all’accusativo per l’inanimato. I pronomi njegov (suo di lui), njezin (suo di lei) e njihov (loro) si declinano come gli aggettivi in
–ov, -ev, -in.
Pronomi Dimostrativi
Singolare
Maschile
Nom. Ovaj (Questo)
Gen. Ovog(a)
Dat. Ovom(u,e)
Acc. Ovog(a)
Voc. -
Loc. Ovom(u,e)
Str. Ovim(e)
Femminile
Nom. Ova
Gen. Ove
Dat. Ovoj
Acc. Ovu
Voc. -
Loc. Ovoj
Str. Ovom
Neutro
Nom. Ov
Gen. Ovog(a)
Dat. Ovom(u,e)
Acc. Ovo
Voc. -
Loc. Ovom(u,e)
Str. Ovim
Plurale
Maschile
Nom. Ovi
Gen. Ovih
Dat. Ovim(a)
Acc. Ove
Voc. -
Loc. Ovim(a)
Str. Ovim(a)
Femminile
Nom. Ove
Gen. Ovih
Dat. Ovim(a)
Acc. Ove
Voc. -
Loc. Ovim(a)
Str. Ovim(a)
Neutro
Nom. Ova
Gen. Ovih
Dat. Ovim(a)
Acc. Ova
Voc. -
Loc. Ovim(a)
Str. Ovim(a)
NOTE
Secondo questo modello si declinano taj (codesto) ed onaj (quello). Gli altri pronomi sono:
- ovakav (di questo tipo);
- takav/onakav (di quel tipo, tale, siffatto)
e seguono la declinazione degli aggettivi. Per l’inanimato all’accusativo si usa ovaj.
Pronomi Interrogativi e Relativi
Chi/Che cosa
Nom. Tko/Što
Gen. Koga/Čega
Dat. Kome(u)/ Čemu
Acc. Koga/ Što
Voc. -
Loc. Kom(e)/ Čem(u)
Str. Kim(e)/ Čim(e)
Quale(Chi)
Singolare
Maschile
Nom. Koji
Gen. Kojeg(a)
Dat. Kojem(u)
Acc. Kojeg(a)
Voc. -
Loc. Kojem(u)
Str. Kojim
FemminileNom. Koja
Gen. Koje
Dat. Kojoj
Acc. Koju
Voc. -
Loc. Kojoj
Str. Kojom
Neutro
Nom. Koje
Gen. Kojeg(a)
Dat. Kojem(u)
Acc. Koje
Voc. -
Loc. Kojem(u)
Str. Kojim
Plurale
Maschile
Nom. Koji
Gen. Kojih
Dat. Kojim(a)
Acc. Koje
Voc. -
Loc. Kojim(a)
Str. Kojim(a)
Femminile
Nom. Koje
Gen. Kojih
Dat. Kojim(a)
Acc. Koje
Voc. -
Loc. Kojim(a)
Str. Kojim(a)
Neutro
Nom. Koja
Gen. Kojih
Dat. Kojim(a)
Acc. Koja
Voc. -
Loc. Kojim(a)
Str. Kojim(a)
NOTE
Secondo questo modello si declina anche čiji (di chi?), mentre kakav (Quale? Che tipo?) e kolik (Quanto? Quanto grande?) seguono la declinazione degli aggettivi. Per l’inanimato all’accusativo si usa koji.
Pronomi Indefiniti
I pronomi indefiniti si possono distinguere in due gruppi, a seconda della funzione che svolgono:
- Funzione nominale: netko (qualcuno), nitko (nessuno), bilo tko (chiunque), svatko (ognuno), nešto (qualche cosa), ništa (niente), svašta (ogni cosa), štogod (qualche cosa);
- Funzione aggettivale: neki (qualcuno), nekakav (un certo), nečiji (di qualcuno), ničiji (di nessuno), nikakav (di nessun tipo), svaki (ogni), sav (tutto), bilo koji (qualunque).
I pronomi composti da tko, što, koji, čiji, kakav, kolik si declinano come i pronomi interrogativi, neki e svaki come gli aggettivi in forma determinata. Sav ha una propria declinazione:
Singolare
Maschile
Nom. Sav
Gen. Svega
Dat. Svemu
Acc. Svega
Voc. Sav
Loc. Svem(u)
Str. Svim(e)
Femminile
Nom. Sva
Gen. Sve
Dat. Svoj
Acc. Svu
Voc. Sva
Loc. Svoj
Str. Svom
Neutro
Nom. Sve
Gen. Svega
Dat. Svemu
Acc. Sve
Voc. Sve
Loc. Svem(u)
Str. Svim(e)
Plurale
Maschile
Nom. Svi
Gen. Svih/Sviju
Dat. Svim/Svima
Acc. Sve
Voc. Svi
Loc. Svim(a)
Str. Svim(a)
Femminile
Nom. Sve
Gen. Svih/Sviju
Dat. Svim/Svima
Acc. Sve
Voc. Sve
Loc. Svim(a)
Str. Svim(a)
Neutro
Nom. Sva
Gen. Svih/Sviju
Dat. Svim/Svima
Acc. Sva
Voc. Sva
Loc. Svim(a)
Str. Svim(a)
NOTE
Per l’inanimato all’accusativo si usa sav.
Nom. Ove
Gen. Ovih
Dat. Ovim(a)
Acc. Ove
Voc. -
Loc. Ovim(a)
Str. Ovim(a)
Neutro
Nom. Ova
Gen. Ovih
Dat. Ovim(a)
Acc. Ova
Voc. -
Loc. Ovim(a)
Str. Ovim(a)
NOTE
Secondo questo modello si declinano taj (codesto) ed onaj (quello). Gli altri pronomi sono:
- ovakav (di questo tipo);
- takav/onakav (di quel tipo, tale, siffatto)
e seguono la declinazione degli aggettivi. Per l’inanimato all’accusativo si usa ovaj.
Pronomi Interrogativi e Relativi
Chi/Che cosa
Nom. Tko/Što
Gen. Koga/Čega
Dat. Kome(u)/ Čemu
Acc. Koga/ Što
Voc. -
Loc. Kom(e)/ Čem(u)
Str. Kim(e)/ Čim(e)
Quale(Chi)
Singolare
Maschile
Nom. Koji
Gen. Kojeg(a)
Dat. Kojem(u)
Acc. Kojeg(a)
Voc. -
Loc. Kojem(u)
Str. Kojim
FemminileNom. Koja
Gen. Koje
Dat. Kojoj
Acc. Koju
Voc. -
Loc. Kojoj
Str. Kojom
Neutro
Nom. Koje
Gen. Kojeg(a)
Dat. Kojem(u)
Acc. Koje
Voc. -
Loc. Kojem(u)
Str. Kojim
Plurale
Maschile
Nom. Koji
Gen. Kojih
Dat. Kojim(a)
Acc. Koje
Voc. -
Loc. Kojim(a)
Str. Kojim(a)
Femminile
Nom. Koje
Gen. Kojih
Dat. Kojim(a)
Acc. Koje
Voc. -
Loc. Kojim(a)
Str. Kojim(a)
Neutro
Nom. Koja
Gen. Kojih
Dat. Kojim(a)
Acc. Koja
Voc. -
Loc. Kojim(a)
Str. Kojim(a)
NOTE
Secondo questo modello si declina anche čiji (di chi?), mentre kakav (Quale? Che tipo?) e kolik (Quanto? Quanto grande?) seguono la declinazione degli aggettivi. Per l’inanimato all’accusativo si usa koji.
Pronomi Indefiniti
I pronomi indefiniti si possono distinguere in due gruppi, a seconda della funzione che svolgono:
- Funzione nominale: netko (qualcuno), nitko (nessuno), bilo tko (chiunque), svatko (ognuno), nešto (qualche cosa), ništa (niente), svašta (ogni cosa), štogod (qualche cosa);
- Funzione aggettivale: neki (qualcuno), nekakav (un certo), nečiji (di qualcuno), ničiji (di nessuno), nikakav (di nessun tipo), svaki (ogni), sav (tutto), bilo koji (qualunque).
I pronomi composti da tko, što, koji, čiji, kakav, kolik si declinano come i pronomi interrogativi, neki e svaki come gli aggettivi in forma determinata. Sav ha una propria declinazione:
Singolare
Maschile
Nom. Sav
Gen. Svega
Dat. Svemu
Acc. Svega
Voc. Sav
Loc. Svem(u)
Str. Svim(e)
Femminile
Nom. Sva
Gen. Sve
Dat. Svoj
Acc. Svu
Voc. Sva
Loc. Svoj
Str. Svom
Neutro
Nom. Sve
Gen. Svega
Dat. Svemu
Acc. Sve
Voc. Sve
Loc. Svem(u)
Str. Svim(e)
Plurale
Maschile
Nom. Svi
Gen. Svih/Sviju
Dat. Svim/Svima
Acc. Sve
Voc. Svi
Loc. Svim(a)
Str. Svim(a)
Femminile
Nom. Sve
Gen. Svih/Sviju
Dat. Svim/Svima
Acc. Sve
Voc. Sve
Loc. Svim(a)
Str. Svim(a)
Neutro
Nom. Sva
Gen. Svih/Sviju
Dat. Svim/Svima
Acc. Sva
Voc. Sva
Loc. Svim(a)
Str. Svim(a)
NOTE
Per l’inanimato all’accusativo si usa sav.
martedì 27 gennaio 2009
Buon compleanno Gian Matteo !
Scusate se la prendo un po’ alla larga.
Ci sono dei momenti nella vita in cui ti fermi a riflettere. Spesso il giorno del compleanno è un giorno in cui si fa un po’ di resoconto. Mi ricordo che quando ho compiuto 30 anni ho incominciato a pensare che era un giro di boa. A 40 un altro giro.
Dopo 7 mesi di vita di balkan mi sembra che la visione di vita vissuta assieme sia più che positiva.
Oltre a quello che è pubblicabile, ci sono le tante storie di persone che ci contattano privatamente perché non vogliono apparire.
Ad esempio, questa improvvisa passione per lo sport balcanico, non è nata dal nulla.
Abbiamo ritrovato con molto piacere un ragazzo serbo che ha passato tre anni in Italia per un trapianto. Sua mamma è corsa per 78 giorni sulla collina vicino casa ogni qual volta sentiva un aereo. Se avessero bombardato il ponte, suo figlio non avrebbe potuto andare a fare la dialisi e sarebbe morto. Questo ragazzo è molto amante dello sport, parla bene l’italiano e lo sport in questo blog è dedicato a lui che ha vinto la sua battaglia contro la malattia. Lo salutiamo e lo ringraziamo perché è diventato un assiduo lettore.
C’è una cosa che però avremmo voluto fare dall’inizio : gli auguri per i compleanni.
Dal punto di vista logistico ci è apparso subito difficile. Siamo tantissimi.
Ma oggi non possiamo non soffermarci su una persona favolosa.
Oggi Gian Matteo compie 40 anni. Proprio non si poteva non dedicargli un grosso spazio visto il suo amore per i balcani.
Qui un breve stralcio del suo reportage in Kosovo.
Qui alcune sue considerazioni al ritorno in Italia.
E’ anche in un difficile momento della sua vita e sta facendo delle scelte importanti.
Noi ti siamo vicini Matteo. Sei un grande esempio per tutti noi.
Dato che Matteo è di origine sorrentina e dato che negli ultimi giorni stavamo facendo il countdown, è arrivata una simpaticissima ragazza a dire :
"Apucè! (questo dovrebbe essere il vocativo italiano) ma che cuntate affà ? voi restate sempre giovane e nu' bell' guaglione !
Oggi è nata una stella, la più splendente di tutto il firmamento. Un astro che chiunque vorrebbe avere nel suo cielo. Grazie per stare nel nostro !
E a proposito di stelle vi riporto un commento favoloso della favolosa Stripedcat !
Qualche giorno fa c’era un bell’articolo di Vito Mancuso, che parlava dell’assenza in Italia di una “religione civile”.
“Da qui il tipico male italiano che e’ la furbizia, uso distorto dell’intelligenza.
Il furbo e’ un intelligente che sbaglia mira, che non ha un oggetto adeguato su cui dirigere l’intelligenza, che non capisce il primato dell’oggettivita’ e la dirige solo su di se’.
Al contrario chi sa usare davvero l’intelligenza capisce che la vita contiene valori piu’ grandi del suo piccolo io e di conseguenza vi si dedica.
L’intelligente gravita attorno ad una stella, il furbo fa di se stesso la stella attorno a cui tutto deve ruotare.
Con l’ovvio risultato che un insieme di intelligenti e’ in grado di creare un sistema sociale, mentre un sistema di furbi e’ destinato semplicemente al caos e alla reciproca sopraffazione”.
Ci sono dei momenti nella vita in cui ti fermi a riflettere. Spesso il giorno del compleanno è un giorno in cui si fa un po’ di resoconto. Mi ricordo che quando ho compiuto 30 anni ho incominciato a pensare che era un giro di boa. A 40 un altro giro.
Dopo 7 mesi di vita di balkan mi sembra che la visione di vita vissuta assieme sia più che positiva.
Oltre a quello che è pubblicabile, ci sono le tante storie di persone che ci contattano privatamente perché non vogliono apparire.
Ad esempio, questa improvvisa passione per lo sport balcanico, non è nata dal nulla.
Abbiamo ritrovato con molto piacere un ragazzo serbo che ha passato tre anni in Italia per un trapianto. Sua mamma è corsa per 78 giorni sulla collina vicino casa ogni qual volta sentiva un aereo. Se avessero bombardato il ponte, suo figlio non avrebbe potuto andare a fare la dialisi e sarebbe morto. Questo ragazzo è molto amante dello sport, parla bene l’italiano e lo sport in questo blog è dedicato a lui che ha vinto la sua battaglia contro la malattia. Lo salutiamo e lo ringraziamo perché è diventato un assiduo lettore.
C’è una cosa che però avremmo voluto fare dall’inizio : gli auguri per i compleanni.
Dal punto di vista logistico ci è apparso subito difficile. Siamo tantissimi.
Ma oggi non possiamo non soffermarci su una persona favolosa.
Oggi Gian Matteo compie 40 anni. Proprio non si poteva non dedicargli un grosso spazio visto il suo amore per i balcani.
Qui un breve stralcio del suo reportage in Kosovo.
Qui alcune sue considerazioni al ritorno in Italia.
E’ anche in un difficile momento della sua vita e sta facendo delle scelte importanti.
Noi ti siamo vicini Matteo. Sei un grande esempio per tutti noi.
Dato che Matteo è di origine sorrentina e dato che negli ultimi giorni stavamo facendo il countdown, è arrivata una simpaticissima ragazza a dire :
"Apucè! (questo dovrebbe essere il vocativo italiano) ma che cuntate affà ? voi restate sempre giovane e nu' bell' guaglione !
Oggi è nata una stella, la più splendente di tutto il firmamento. Un astro che chiunque vorrebbe avere nel suo cielo. Grazie per stare nel nostro !
E a proposito di stelle vi riporto un commento favoloso della favolosa Stripedcat !
Qualche giorno fa c’era un bell’articolo di Vito Mancuso, che parlava dell’assenza in Italia di una “religione civile”.
“Da qui il tipico male italiano che e’ la furbizia, uso distorto dell’intelligenza.
Il furbo e’ un intelligente che sbaglia mira, che non ha un oggetto adeguato su cui dirigere l’intelligenza, che non capisce il primato dell’oggettivita’ e la dirige solo su di se’.
Al contrario chi sa usare davvero l’intelligenza capisce che la vita contiene valori piu’ grandi del suo piccolo io e di conseguenza vi si dedica.
L’intelligente gravita attorno ad una stella, il furbo fa di se stesso la stella attorno a cui tutto deve ruotare.
Con l’ovvio risultato che un insieme di intelligenti e’ in grado di creare un sistema sociale, mentre un sistema di furbi e’ destinato semplicemente al caos e alla reciproca sopraffazione”.
domenica 25 gennaio 2009
HRVATSKI NOGOMETNI KLUB HAJDUK SPLIT
Il Hrvatski Nogometni Klub Hajduk Split (in italiano Associazione Calcistica Croata Hajduk Spalato e noto in Italia come Hajduk Spalato) è il club calcistico di Spalato fondato nel 1911 a Praga. Tra i più famosi club croati, l'Hajduk ha vinto, prima dello smembramento della federazione jugoslava, 9 campionati e 9 coppe di Jugoslavia.
Dalla fondazione alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia Il club fu fondato, nella birreria U Fleku, il 13 febbraio 1911 da studenti di Spalato che studiavano a Praga (allora parte dell'Impero Austro-Ungarico), dopo aver assistito ad un incontro tra lo Sparta Praga e lo Slavia Praga. Questi i loro nomi: Fabjan Kaliterna, Lucijan Stella, Ivan Šakić, Vjekoslav Ivanišević e Vladimir Šore. Come nome venne scelto quello di hajduk (è un termine di origine ungherese impiegato per indicare formazioni di combattenti croati impegnati nella resistenza contro i turchi soprattutto a partire dal XVI secolo), come denominazione venne scelto hrvatski nogometni klub (italiano: società calcistica croata), e come stemma i colori storici della Croazia. L'Hajduk ha raggiunto la gloria già nella sua prima partita, quando ha battuto la squadra di calcio degli spalatini italiani, il Calcio Spalato, con un netto 9-0. Il club raggiunse i primi momenti di gloria (dopo aver raggiunto una gloria locale) a livello nazionale jugoslavo negli anni venti quando vinse due campionati jugoslavi, interrompendo in tal modo il predominio delle squadre di Zagabria e Belgrado. Nel 1930, i giocatori dell'Hajduk, con quelli di altri club croati, attuarono un boicottaggio nei confronti della nazionale di calcio jugoslava, per protesta contro la dittatura (serba) proclamata dal re nel 1929. Da ricordare, anche un fatto curioso avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Dopo l'occupazione di Spalato da parte del Regno d'Italia, il club cessò la propria attività, rifiutando la proposta della Federazione Italiana di gareggiare in Serie A. Nel 1944, la squadra e lo staff tecnico decisero di entrare clandestinamente con il nucleo di partigiani jugoslavi che avevano la propria base sull'Isola di Lissa, diventando in tal modo la squadra ufficiale dell'esercito di liberazione jugoslavo, giocando come Hajduk-NOVJ.
Dopo la creazione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, i giocatori e il gruppo tecnico declinarono la proposta e le pressioni, anche dello stesso Tito, di trasferirsi a Belgrado e di diventare la formazione ufficiale dell'esercito jugoslavo. I primi anni d'oro furono negli anni cinquanta. La Prva zlatna generacija (Prima generazione d'oro) ha vinto tre campionati di Iugoslavia, nel 1950, 1952 e 1955. Dopo alcuni decenni bui, l'Hajduk ritornò alla ribalta nazionale negli anni settanta con la Druga zlatna generacija (Seconda generazione d’oro) vincitrice di cinque Coppe di Jugoslavia consecutive e tre campionati jugoslavi tra il 1972 e il 1979.
La scuola calcio
Il club è famoso, sia in ambito nazionale, che soprattutto in ottica europea per la sua ottima scuola di calcio giovanile. Moltissimi sono i campioni che si sono poi affermati in tutta Europa che sono usciti dal vivaio dell’Hajduk: Alen Bokšić (ex Marsiglia, Lazio, Juventus, Middlesbrough), Robert Jarni (ex Juventus, Real Madrid), Slaven Bilić (ex Karlsruhe, West Ham, Everton), Igor Štimac (ex West Ham), Ivica Mornar (ex Anderlecht), Milan Rapaić (Standard Liegi), Igor Tudor (ex Juventus), Ivica Šurjak (ex Udinese; Paris SG), Luka Peruzović (ex Anderlecht), Aljoša Asanović (ex Napoli), Ivan Buljan (ex Amburgo) e Zlatko Vujović (ex Bordeaux). Da ricordare, anche, che della formazione base della nazionale croata giunta terza ai Mondiali di Francia 1998, ben cinque erano usciti dalla scuola calcio dell'Hajduk.
Lo stadio
La tifoseria
Come non citare la mitica tifoseria dell’Hajduk, la Torcida, il cui calore è talmente elevato da meritarsi il nomignolo tipico di tutte le tifoserie sud americane. A volte questo amore trascende in veri e propri atti di follia collettiva: alcuni anni fa l’Hajduk perse a Šibenik (mi pare) 4-0 ed il martedì successivo, quando i giocatori si presentarono sul campo per la seduta di allenamento trovarono 11 fosse da morto scavate nel prato dello stadio! Palmarés
Campionati jugoslavi: 9
1927, 1929, 1950, 1952, 1954-1955, 1970-1971, 1973-1974, 1974-1975, 1978-1979
Coppe di Jugoslavia: 9
1967, 1972, 1973, 1974, 1976, 1977, 1984, 1987, 1991
Campionati croati: 8
1941, 1946, 1992, 1993-1994, 1994-1995, 2000-2001, 2003-2004, 2004-2005
Coppe di Croazia: 4
1993, 1995, 2000, 2003
Supercoppe di Croazia: 6
1992, 1993, 1994, 1995, 2004, 2005
Curiosità
Dalla fondazione alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia Il club fu fondato, nella birreria U Fleku, il 13 febbraio 1911 da studenti di Spalato che studiavano a Praga (allora parte dell'Impero Austro-Ungarico), dopo aver assistito ad un incontro tra lo Sparta Praga e lo Slavia Praga. Questi i loro nomi: Fabjan Kaliterna, Lucijan Stella, Ivan Šakić, Vjekoslav Ivanišević e Vladimir Šore. Come nome venne scelto quello di hajduk (è un termine di origine ungherese impiegato per indicare formazioni di combattenti croati impegnati nella resistenza contro i turchi soprattutto a partire dal XVI secolo), come denominazione venne scelto hrvatski nogometni klub (italiano: società calcistica croata), e come stemma i colori storici della Croazia. L'Hajduk ha raggiunto la gloria già nella sua prima partita, quando ha battuto la squadra di calcio degli spalatini italiani, il Calcio Spalato, con un netto 9-0. Il club raggiunse i primi momenti di gloria (dopo aver raggiunto una gloria locale) a livello nazionale jugoslavo negli anni venti quando vinse due campionati jugoslavi, interrompendo in tal modo il predominio delle squadre di Zagabria e Belgrado. Nel 1930, i giocatori dell'Hajduk, con quelli di altri club croati, attuarono un boicottaggio nei confronti della nazionale di calcio jugoslava, per protesta contro la dittatura (serba) proclamata dal re nel 1929. Da ricordare, anche un fatto curioso avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Dopo l'occupazione di Spalato da parte del Regno d'Italia, il club cessò la propria attività, rifiutando la proposta della Federazione Italiana di gareggiare in Serie A. Nel 1944, la squadra e lo staff tecnico decisero di entrare clandestinamente con il nucleo di partigiani jugoslavi che avevano la propria base sull'Isola di Lissa, diventando in tal modo la squadra ufficiale dell'esercito di liberazione jugoslavo, giocando come Hajduk-NOVJ.
Dopo la creazione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, i giocatori e il gruppo tecnico declinarono la proposta e le pressioni, anche dello stesso Tito, di trasferirsi a Belgrado e di diventare la formazione ufficiale dell'esercito jugoslavo. I primi anni d'oro furono negli anni cinquanta. La Prva zlatna generacija (Prima generazione d'oro) ha vinto tre campionati di Iugoslavia, nel 1950, 1952 e 1955. Dopo alcuni decenni bui, l'Hajduk ritornò alla ribalta nazionale negli anni settanta con la Druga zlatna generacija (Seconda generazione d’oro) vincitrice di cinque Coppe di Jugoslavia consecutive e tre campionati jugoslavi tra il 1972 e il 1979.
La nascita del campionato croato
Dopo la nascita della Prva HNL (la Serie A croata), l'Hajduk si è divisa con la Dinamo Zagabria (rivale storica) la vittoria finale del campionato e delle altre competizioni, vincendo otto Campionati croati (1941, 1946, 1992, 1994, 1995, 2001, 2004, 2005), quattro Coppe di Croazia (1993, 1995, 2000, 2003) e sei Supercoppe di Croazia (1992, 1993, 1994, 1995, 2004, 2005).
Dopo la nascita della Prva HNL (la Serie A croata), l'Hajduk si è divisa con la Dinamo Zagabria (rivale storica) la vittoria finale del campionato e delle altre competizioni, vincendo otto Campionati croati (1941, 1946, 1992, 1994, 1995, 2001, 2004, 2005), quattro Coppe di Croazia (1993, 1995, 2000, 2003) e sei Supercoppe di Croazia (1992, 1993, 1994, 1995, 2004, 2005).
In Europa
Nelle competizioni europee, l'Hajduk ha raggiunto per tre volte i quarti di finale della Coppa dei Campioni, le semifinali della Coppa Uefa 1984 (vittoria contro il Tottenham Hotspur 2-1 a Spalato e sconfitta a Londra 0-1) e le semifinali della Coppa delle Coppe 1972-1973 (sconfitta contro il Leeds United, 0-1 a Leeds e 0-0 a Spalato). (Nella foto l'amichevole di agosto 2008 Hajduk-Napoli finita 1-0)
Nelle competizioni europee, l'Hajduk ha raggiunto per tre volte i quarti di finale della Coppa dei Campioni, le semifinali della Coppa Uefa 1984 (vittoria contro il Tottenham Hotspur 2-1 a Spalato e sconfitta a Londra 0-1) e le semifinali della Coppa delle Coppe 1972-1973 (sconfitta contro il Leeds United, 0-1 a Leeds e 0-0 a Spalato). (Nella foto l'amichevole di agosto 2008 Hajduk-Napoli finita 1-0)
La scuola calcio
Il club è famoso, sia in ambito nazionale, che soprattutto in ottica europea per la sua ottima scuola di calcio giovanile. Moltissimi sono i campioni che si sono poi affermati in tutta Europa che sono usciti dal vivaio dell’Hajduk: Alen Bokšić (ex Marsiglia, Lazio, Juventus, Middlesbrough), Robert Jarni (ex Juventus, Real Madrid), Slaven Bilić (ex Karlsruhe, West Ham, Everton), Igor Štimac (ex West Ham), Ivica Mornar (ex Anderlecht), Milan Rapaić (Standard Liegi), Igor Tudor (ex Juventus), Ivica Šurjak (ex Udinese; Paris SG), Luka Peruzović (ex Anderlecht), Aljoša Asanović (ex Napoli), Ivan Buljan (ex Amburgo) e Zlatko Vujović (ex Bordeaux). Da ricordare, anche, che della formazione base della nazionale croata giunta terza ai Mondiali di Francia 1998, ben cinque erano usciti dalla scuola calcio dell'Hajduk.
Lo stadio
L'Hajduk gioca nel Gradski stadion u Poljudu, progettato da Boris Magaš, (meglio noto come Poljud) sin dal 1979; lo stadio venne costruito per i Giochi del Mediterraneo ospitati proprio a Spalato. Fino ad allora le partite interne venivano giocate al Kod stare plinare (conosciuto anche come Stari plac o Staro Hajdukovo). Ha una capienza di 35000 spettatori.
La tifoseria
Come non citare la mitica tifoseria dell’Hajduk, la Torcida, il cui calore è talmente elevato da meritarsi il nomignolo tipico di tutte le tifoserie sud americane. A volte questo amore trascende in veri e propri atti di follia collettiva: alcuni anni fa l’Hajduk perse a Šibenik (mi pare) 4-0 ed il martedì successivo, quando i giocatori si presentarono sul campo per la seduta di allenamento trovarono 11 fosse da morto scavate nel prato dello stadio! Palmarés
Campionati jugoslavi: 9
1927, 1929, 1950, 1952, 1954-1955, 1970-1971, 1973-1974, 1974-1975, 1978-1979
Coppe di Jugoslavia: 9
1967, 1972, 1973, 1974, 1976, 1977, 1984, 1987, 1991
Campionati croati: 8
1941, 1946, 1992, 1993-1994, 1994-1995, 2000-2001, 2003-2004, 2004-2005
Coppe di Croazia: 4
1993, 1995, 2000, 2003
Supercoppe di Croazia: 6
1992, 1993, 1994, 1995, 2004, 2005
Curiosità
L’Hajduk è una delle poche società (per quanto ne so io) ad avere un gruppo di majorette che segue ogni partita delle squadre (perché l’Hajduk è una polisportiva). Questi bei pezzi di figliole si chiamano Spalatine, e non hanno davvero nulla da invidiare alle loro colleghe americane.
Infine un po' di video:
- La Torcida canta Dalmatinac;
- Gli highlights dell'amichevole di lusso Hajduk - Napoli;
- Lo spettacolo offerto dalle Spalatine durante la partita Hajduk - Deportivo La Coruna (in sottofondo la canzone Mi smo bili, ovvero Noi siamo i Bianchi, che si riferisce ai colori dell'Hajduk);
- Infine l'immancabile video autocelebrativo della Torcida!
Che dire...VOLIM TE HAJDUČE!
Anzi chiuderò con uno dei cori da stadio che vanno per la maggiore:
Ti mož govorit kontra mene
I kontra cilog svita
Ma neću da cujen ništa
Ništa kontra Splita!
- La Torcida canta Dalmatinac;
- Gli highlights dell'amichevole di lusso Hajduk - Napoli;
- Lo spettacolo offerto dalle Spalatine durante la partita Hajduk - Deportivo La Coruna (in sottofondo la canzone Mi smo bili, ovvero Noi siamo i Bianchi, che si riferisce ai colori dell'Hajduk);
- Infine l'immancabile video autocelebrativo della Torcida!
Che dire...VOLIM TE HAJDUČE!
Anzi chiuderò con uno dei cori da stadio che vanno per la maggiore:
Ti mož govorit kontra mene
I kontra cilog svita
Ma neću da cujen ništa
Ništa kontra Splita!
Dimenticavo la foto più importante! Le mie pantofole!!!
sabato 24 gennaio 2009
Fudbalski klub Partizan
Carissimi,
nella guerra tra Serbia e Croazia, abbiamo lanciato una sfida calcistica.
Io non sapevo che tutti i miei amici tranne Francesca e Beppe sono tifosi della Stella rossa e pensavo di trovare aiuti, invece ho trovato poca roba e tutto ciò che ho trovato è in serbo.
Per cui anche questa volta dovete prendere tutto con le molle perchè potrei aver tradotto lucciole per lanterne !
Per fortuna che la squadra del Partizan ha uno splendido sito con delle splendide foto.
Quello che mi sconvolge è che sono sponsorizzati dalla “Robe di kappa” che è un'azienda della mia città. Però mi ha fatto un po' effetto vedere quelle tute in Balkania. Uno si aspetta tutte le tute della Jelen pivo.. e invece !!!
Quindi sembra che il Partizan vada molto forte. Se capisco la tabella attualmente dovrebbe essere il primo nel campionato serbo. Il mio Cacak è solo sesto.. sigh !!
Il Partizan è stato fondato nel lontano 1945, quindi è una squadra consolidata. E' stato 20 volte campione in Jugoslavia ed è stata la prima squadra della ex-Yu a giocare in coppa UEFA.
Gode di molta popolarità tra i serbi tant'è che sembra che uno su tre sia tifoso del Partizan.
I giocatori sono tutti belli e bravi, ma penso che il più simpatico sia Lamine Diarrà. Sempre che sia corretta la mia traduzione, Lamine arriva dalla Svizzera (ma è nato in Senegal) e i suoi compagni lo chiamano "black mamba" perchè corre veloce come il vento.
La squadra antagonista del Partizan o meglio il derby si gioca con la famosissima Stella rossa e purtroppo anche a Belgrado si vedono le stesse scene di violenza che vediamo nei nostri stadi.
Interessante sapere che i supporters del Partizan si chiamano : i grobari.
Questo soprannome è stato dato dai sostenitori della Stella rossa che hanno paragonato i tifosi del Partizan a dei neri che più neri non si può e quindi li hanno paragonati a dei “becchini”.
Interessantissima è anche la questione stadio. Se ho tradotto bene il centro sportivo Partizan è anche detto “Zemunelo” perchè sorge presso Zemun. E' un po' come il nostro Milano e Milanello.
Anticamente si chiamava JNA ed è uno dei centri più moderni d'Europa. Nonostante ciò c'è già la Svizzera che ha un progetto di ristrutturazione e occidentalizzazione pazzesca che Francy fermerà al più presto.
Una bellissima partita.
Non si può terminare questo post non dando il giusto spazio all'amico Edrus che rivendica una vittoria. Parliamo però del lontano 1987.
giovedì 22 gennaio 2009
Volimo osmeh tvoj
Amiamo il vostro sorriso.. cantavano Tose ed Antonia.
E anche noi amiamo il vostro, carissimi lettori..
Mandateci le vostre foto e noi le pubblicheremo.
Un bacio dalla ciurma sorridente
E anche noi amiamo il vostro, carissimi lettori..
Mandateci le vostre foto e noi le pubblicheremo.
Un bacio dalla ciurma sorridente