venerdì 30 aprile 2010
Prvi maj
Questo post è dedicato al mio amico Kulio che lavora alla Primo maggio.
Kulio è venuto in Italia per accompagnare i bambini a giocare a basket a Ivrea ed è così bello che le ragazze si fermavano per strada a guardarlo.
In un negozio la commessa mi ha detto : ma è un attore ?
Di più, ho risposto, è una favola !
La fabbrica Primo Maggio vanta una tradizione di oltre mezzo secolo.
La Primo Maggio è stata istituita nel 1956 a Cacak e produce prevalentemente colla.
Da Cacak la fabbrica si è espansa in altre parti della Serbia.
La fabbrica vanta capacità ed esperienza dei servizi tecnici, sviluppo della tecnologia, ricerca e sviluppo e la Primo Maggio offre una soluzione a tutti i livelli di ingegneria e architettura.
Ha requisiti di progettazione per l'occupazione, da un lato, e risolve i problemi nella pratica di costruzione, d'altro canto.
La Primo Maggio offre un assortimento attentamente selezionato di ciclo tecnico (sistemi) e servizi a tutti i partecipanti nel settore delle costruzioni.
Buon primo maggio a tutti !
Najveci u svemiru !
giovedì 29 aprile 2010
Massacrato di botte a tredici anni perchè serbo
Massacrato di botte a tredici anni, di fronte alla sua cuginetta di 17 terrorizzata, perché “stranieri”. E’ quanto è accaduto a due cuginetti di origine serba aggrediti sabato scorso nei pressi del Palazzetto dello sport di Cassano Magnago (Varese) da cinque minorenni italiani al grido di “Serbi di merda, tornate nel vostro Paese”. Secondo gli investigatori del commissariato di Gallarate, il 13enne residente a Busto Arsizio e la cugina diciasettenne residente a Cassano Magnago sono stati avvicinati, inseguiti e raggiunti dal gruppo di giovanissimi balordi che dopo averli pesantemente insultati con epiteti razzisti, hanno spintonato il ragazzino facendolo cadere per terra e qui lo hanno preso ripetutamente a calci. Portato in ospedale a Gallarate da alcuni parenti, la 17enne è stata dimessa con un giorno di prognosi per “ansia reattiva” (di fatti lo stato di choc), mentre il tredicenne è stato ricoverato nel reparto di pediatria con una prognosi di un mese per la frattura scomposta della tibia e del perone destri, oltre a diverse escoriazioni al capo. Ieri, grazie alle testimonianze dei due giovani che conoscevano di vista alcuni degli aggressori, la polizia ha denunciato per lesioni e ingiurie aggravate dai motivi di discriminazione razziale alla Procura presso il Tribunale dei minorenni di Milano cinque ragazzini di Cassano Magnago, uno dei quali non imputabile perché di età inferiore ai 14 anni.
15 dicembre 2009
www.leggo.it
15 dicembre 2009
www.leggo.it
martedì 27 aprile 2010
Dario Knezevic
E' una cosa impossibile !! Io continuo a parlare di calcio e non so' cos'è ! Maschietti della crew.. mettetevi una mano sulla coscienza !
Ma stavolta sono contenta perchè Dario è uno strafigo e poi perchè è stato uno dei miei primi post qui su balkan, ma era venuto così male quel post che l'ho cancellato !!
Oltretutto questo era un testo che mia figlia stava leggendo in tedesco e non mi ricordo il link giusto. Perdonate se qualcuno prima o poi mi manda in galera e non mi fanno tenere nemmeno un pc portatile !
Dario Knežević (Fiume, 20 aprile 1982) è un calciatore croato, difensore del Livorno e della Nazionale di calcio croata.
Cresce in Croazia giocando per il club della sua città natale, l'HNK Rijeka, con la cui maglia conquista due Coppe di Croazia consecutivamente nel 2004/05 e nel 2005/06. Dopo un brillante inizio di carriera si guadagna la nazionale, con la quale gioca in amichevole a Livorno contro l'Italia, campione del mondo in carica, il 16 agosto 2006. Durante la partita mette in mostra le sue doti tecniche, marcando ottimamente Cristiano Lucarelli che, stupefatto della prestezione, consiglia l'acquisto al suo presidente, Aldo Spinelli. Nello stesso mese di agosto, il Livorno si aggiudica il cartellino, per la cifra di 500.000 euro, facendogli firmare un contratto triennale fino al 2009.
Giunto a Livorno, esordisce in Serie A il 25 Ottobre nella sconfitta al Meazza contro l'Inter 4-1, ma conferma nel proseguo della stagione le aspettative, dimostrando le ottime qualità ed impressionando soprattutto per la sicurezza in fase difensiva. Un infortunio lo tiene fuori dai campi di gioco per mesi, lasciandolo per il resto della stagione in attesa del recupero. Nonostante lo stop, le poche gare giocate, 11 nella prima stagione con una rete, basta alla società per confermarlo per l'anno successivo, concedendogli un posto da titolare, nel centro della difesa. Nella seconda stagione in maglia livornese gioca 35 partite, realizzando 3 reti.
Nell'estate successiva è al centro di una vicenda di calciomercato tra Juventus e Torino, entrambe interessate al suo acquisto. Inizialmente il presidente Spinelli lascia intendere di averlo ceduto ad una delle prime quattro classificate, per poi siglare l'accordo per la cessione con la società granata. Nella notte del 30 Giugno, tuttavia, è il direttore sportivo juventino Alessio Secco a raggiungere l'accordo con lui ed il direttore generale del Livorno Elio Signorelli, sulla base di un prestito annuale per 700 mila euro con diritto di riscatto a 1,5 milioni per la società bianconera. Dopo il giudizio positivo dello staff medico riguardo al ginocchio infortunato, diventa a tutti gli effetti un giocatore della Juventus.
Esordisce in maglia bianconera il 30 Settembre nella gara di Champions League pareggiata 2-2 contro l'FC BATE a Borisov, nella gara disputata il 29 ottobre contro il Bologna subisce un infortunio al ginocchio sinistro ed il relativo distacco di un frammento cartilagineo, per cui viene operato il 2 Novembre con prognosi di 90 giorni.
Esordisce nella Nazionale di calcio croata il 1º febbraio 2006 contro Hong Kong, gara in cui realizza anche la prima rete con la maglia biancorossa. Dopo l'ottima stagione 2007/08 viene convocato per l'Europeo in Svizzera ed Austria dal CT croato Slaven Bilić. Durante la terza gara della competizione, giocata da titolare contro la Polonia, in uno scontro con il suo portiere Vedran Runje si procura uno stiramento ai legamenti del ginocchio sinistro.
Dario Knezevic
Ma stavolta sono contenta perchè Dario è uno strafigo e poi perchè è stato uno dei miei primi post qui su balkan, ma era venuto così male quel post che l'ho cancellato !!
Oltretutto questo era un testo che mia figlia stava leggendo in tedesco e non mi ricordo il link giusto. Perdonate se qualcuno prima o poi mi manda in galera e non mi fanno tenere nemmeno un pc portatile !
Dario Knežević (Fiume, 20 aprile 1982) è un calciatore croato, difensore del Livorno e della Nazionale di calcio croata.
Cresce in Croazia giocando per il club della sua città natale, l'HNK Rijeka, con la cui maglia conquista due Coppe di Croazia consecutivamente nel 2004/05 e nel 2005/06. Dopo un brillante inizio di carriera si guadagna la nazionale, con la quale gioca in amichevole a Livorno contro l'Italia, campione del mondo in carica, il 16 agosto 2006. Durante la partita mette in mostra le sue doti tecniche, marcando ottimamente Cristiano Lucarelli che, stupefatto della prestezione, consiglia l'acquisto al suo presidente, Aldo Spinelli. Nello stesso mese di agosto, il Livorno si aggiudica il cartellino, per la cifra di 500.000 euro, facendogli firmare un contratto triennale fino al 2009.
Giunto a Livorno, esordisce in Serie A il 25 Ottobre nella sconfitta al Meazza contro l'Inter 4-1, ma conferma nel proseguo della stagione le aspettative, dimostrando le ottime qualità ed impressionando soprattutto per la sicurezza in fase difensiva. Un infortunio lo tiene fuori dai campi di gioco per mesi, lasciandolo per il resto della stagione in attesa del recupero. Nonostante lo stop, le poche gare giocate, 11 nella prima stagione con una rete, basta alla società per confermarlo per l'anno successivo, concedendogli un posto da titolare, nel centro della difesa. Nella seconda stagione in maglia livornese gioca 35 partite, realizzando 3 reti.
Nell'estate successiva è al centro di una vicenda di calciomercato tra Juventus e Torino, entrambe interessate al suo acquisto. Inizialmente il presidente Spinelli lascia intendere di averlo ceduto ad una delle prime quattro classificate, per poi siglare l'accordo per la cessione con la società granata. Nella notte del 30 Giugno, tuttavia, è il direttore sportivo juventino Alessio Secco a raggiungere l'accordo con lui ed il direttore generale del Livorno Elio Signorelli, sulla base di un prestito annuale per 700 mila euro con diritto di riscatto a 1,5 milioni per la società bianconera. Dopo il giudizio positivo dello staff medico riguardo al ginocchio infortunato, diventa a tutti gli effetti un giocatore della Juventus.
Esordisce in maglia bianconera il 30 Settembre nella gara di Champions League pareggiata 2-2 contro l'FC BATE a Borisov, nella gara disputata il 29 ottobre contro il Bologna subisce un infortunio al ginocchio sinistro ed il relativo distacco di un frammento cartilagineo, per cui viene operato il 2 Novembre con prognosi di 90 giorni.
Esordisce nella Nazionale di calcio croata il 1º febbraio 2006 contro Hong Kong, gara in cui realizza anche la prima rete con la maglia biancorossa. Dopo l'ottima stagione 2007/08 viene convocato per l'Europeo in Svizzera ed Austria dal CT croato Slaven Bilić. Durante la terza gara della competizione, giocata da titolare contro la Polonia, in uno scontro con il suo portiere Vedran Runje si procura uno stiramento ai legamenti del ginocchio sinistro.
Dario Knezevic
lunedì 26 aprile 2010
Medjugorje
In Serbia mi sono sempre stupita di come di tre televisori rotti riescano a farne uno funzionante. Da piccola mi sono sempre stupita di come mia nonna riuscisse a mettere sempre qualcosa in tavola avendo qualche gallina, qualche coniglio e un po' di orto. Al lavoro mi sto stupendo di me stessa perchè per pochi euro l'ora riesco a fare i miracoli e così anche le mie colleghe cercando di salvarci dal fallimento.
Tutto questo per dire che finalmente ho trovato un escamotage per parlarvi di Medjugorje.
Sì, perchè ogni volta che nominavo questo posto si alzavano cori di protesta e iniziavano discorsi infiniti.
Nei giorni scorsi ero davanti alla tv quando ti vedo Magalli nel suo programma su Rai 2 "I fatti vostri" che presenta Raffaella Mazzocchi, una bellissima ragazza che è stata miracolata a Medjugorje.
Interessata seguo la trasmissione. Raffaella soffriva di una grave infiammazione al nervo ottico dell'occhio destro e questa infiammazione le portava anche numerose crisi epilettiche. Nessuna cura sembrava fare effetto e sua nonna le aveva consigliato un viaggio a Medjugorje.
Raffaella ci andò con sua cognata e non pensava assolutamente a chiedere un miracolo, ma, semplicemente, era là per pregare.
Ad un certo punto sua cognata disse che il sole danzava e Raffaella guardando il sole rimase accecata al punto che aveva paura di aver perso anche la vista dall'altro occhio, ma dopo un attimo iniziò a vedere bene da tutte e due gli occhi, anche da quello malato.
Medjugorje
La parrocchia di Medjugorje
sabato 24 aprile 2010
Il 25 Aprile della nostra crew con Dino Casavola
Foto del cnj
Mio padre non voleva fare il militare: nel ’38 non si presentò alla chiamata di leva. Vennero dei gentili carabinieri ad accompagnarlo in caserma e fece la conoscenza con le Forze Armate in una cella del castello di Pavia.
Passano due anni, termina la leva e Dino Casavola torna a casa. L’Italia dichiara guerra alla Francia. Il tempo di riprendere la sacca militare e raggiunge il col di Tenda. Tutto tranquillo o quasi: la Francia, allo stremo per l’invasione tedesca, firma l’armistizio dopo pochi giorni (non prima di aver bombardato dal mare la città di Genova).
Forse, avrà pensato mio padre tornando a casa, la guerra non era così brutta… e arriva una nuova chiamata: ci si imbarca a Brindisi per raggiungere l’Albania.
Dall’Albania, gli italiani volevano spezzare le reni alla Grecia, i greci non erano della stessa opinione e ce lo stavano spiegando anche troppo chiaramente.
L’inverno albanese rimarrà un ricordo costante per mio padre, che odierà gelo e neve per il resto della vita. Intanto la guerra continua, con la primavera arrivano i tedeschi, e finalmente anche gli italiani entrano in Grecia.
Arriva anche il settembre ’43: l’armistizio. I reparti italiani ricevono notizie contraddittorie, e in qualche maniera anche all’interno della Grecia arrivano voci su Cefalonia e i massacri tedeschi. Cosa successe a quel gruppo di soldati italiani non lo so, ma Dino Casavola fece in tempo a raggiungere la montagna, finendo con i partigiani. Imparò il greco.
Nel frattempo in Grecia sbarcano gli inglesi e i tedeschi si ritirano. I partigiani greci e i soldati inglesi troveranno anche il tempo per spararsi tra loro per decidere chi avrebbe comandato in Grecia negli anni a venire.
Mio padre si ritrova prigioniero degli inglesi. Comincia una nuova avventura: a piedi… dalla Grecia all’Egitto, lungo tutta la sponda orientale del Mediterraneo. “L’elmetto degli inglesi, il più scomodo che abbia mai indossato…” mi dirà.
In Turchia vide come i superiori trattavano le loro truppe (e ringraziò di non aver dovuto fare lì il militare).
Campo di prigionia – Egitto: ci rimase più del previsto e riportò in Italia un’abbronzatura che resisterà per il resto dei suoi anni.... altro ricordo che durerà un po' di anni: la malaria. Non c’era molto da fare: imparò un po’ d’inglese e la Divina Commedia a memoria (l’unico libro a sua disposizione)
Finalmente il 25 aprile! La guerra è finita e piano piano ritornano in Italia i soldati fatti prigionieri (qualcuno no, ma questa è un’altra storia). Gli inglesi se la prendono comoda con i rimpatri e in quel campo di prigionia in Egitto scoppia una rivolta. Responsabili e presunti tali (lui è nel gruppo) saranno gli ultimi a rientrare, nel 1946.
Ecco la storia di un uomo che non voleva fare il militare e se ne fece otto anni, come soldato, come partigiano e infine come prigioniero, uscendone vivo.
Quando ero ragazzo, avrei voluto parlare con lui di come furono quegli anni. Ma quasi tutte le volte la risposta era la stessa: “ Non è stato divertente, non ho molta voglia di parlarne.”
Così è nata questa ricostruzione, reale o forse immaginaria, raccogliendo frammenti di discorsi e reticenze.
Che dire ancora? A 77 anni passati, anche Dino Casavola smise col lavoro. Ero contento, perché finalmente avrebbe potuto godersi il riposo, la calma, i nipoti. Neanche sei mesi dopo, una malattia lo portava via nel giro di un mese. Era il 4 luglio 1998.
Fabrizio Casavola
Dino Casavola
venerdì 23 aprile 2010
FK Obilić Belgrado
Come ormai è consuetudine e normalità, anche chi conosce molto poco i Balkani, mi porta links e notizie. Così il mio amico Aldo mi ha parlato di questa squadra e io non sapevo nemmeno che esistesse !
Il FK Obilić (cir. ser. Фудбалски клуб Обилић, alf. lat. Associazione Calcio Oblić), noto come Obilić, è una club calcistico di Belgrado, capitale della Serbia.
Fondato nel 1924, cominciò a farsi conoscere nel 1995, raggiungendo la finale della Coppa Nazionale Jugoslava: pur sconfitto (0-0 e 0-4) dalla Stella Rossa Belgrado (già campione di Jugoslavia), si qualificò per la Coppa delle Coppe.
Durante la presidenza di Željko Ražnatović "Arkan", comandante di truppe paramilitari serbe durante le guerre dei Balcani, noto per la sua crudeltà e spietatezza, l'Obilić nel 1998 vinse il suo primo (e finora unico) campionato jugoslavo, arrivando a disputare un'altra finale della Coppa di Jugoslavia (persa per 0-0 e 0-2 con il Partizan Belgrado).
Gioca nello Stadio Miloš Obilić, che può contenere 4.500 spettatori.
I colori sociali sono blu e bianco.
Tratto da wiky
Miloš Obilić ( in serbo cirillico : Милош Обилић; morto nel 1389) era un cavaliere medievale al servizio del principe Lazar , principe di Moravia, Serbia .
Poco si sa del personaggio storico, ma ha un posto di rilievo nella sconfitta serba nella battaglia del Kosovo come il leggendario assassino del sultano ottomano Murad I . Miloš divenne una figura importante nella poesia epica serba , in cui egli viene elevato al livello della nobile eroe nazionale . Insieme con il martirio del principe Lazar e il tradimento presunto di Vuk Brankovic , Miloš divenne parte integrante della tradizione serba e del mito della battaglia di Kosovo. Dal 19 ° secolo, Miloš è venerato come un santo nella Chiesa serba . Oggi, i serbi lo considerano come una parte del loro patrimonio culturale.
Milos Obilic'
giovedì 22 aprile 2010
La bandiera serba a Rovereto: onore a tutte le vittime della guerra
Carissimi,
per fortuna è arrivata Ana del Centro europeo a scrivere qualcosa. Io avrei dovuto tradurre dal serbo e sarebbe stata una catastrofe !
Qualcuno aveva detto che la grandezza di un popolo si misura dal rispetto che la gente ha per loro origini e per la tradizione passata. Ci sono voluti tanto tempo e tanto lavoro per aggiungere la bandiera serba al monumento storico di Rovereto.
Questa cerimonia importante è stata organizzata sotto il patrocinio di "Kolo srpskih sestara" e "Srpska Sloga " ed il nostro rappresentante Djordje Milovanovic che era il padrino della manifestazione. Tuttavia, il pilastro più importante di questa iniziativa simbolica era la Chiesa ed il popolo serbo che è venuto da tutte le parti d'Italia per celebrare l'innalzamento della bandiera serba e onorare le vittime della guerra.
Rovereto, 18.04.2010
Tratto dal Centro Europeo per lo sviluppo
PODIZANJE SRPSKE ZASTAVE
per fortuna è arrivata Ana del Centro europeo a scrivere qualcosa. Io avrei dovuto tradurre dal serbo e sarebbe stata una catastrofe !
Qualcuno aveva detto che la grandezza di un popolo si misura dal rispetto che la gente ha per loro origini e per la tradizione passata. Ci sono voluti tanto tempo e tanto lavoro per aggiungere la bandiera serba al monumento storico di Rovereto.
Questa cerimonia importante è stata organizzata sotto il patrocinio di "Kolo srpskih sestara" e "Srpska Sloga " ed il nostro rappresentante Djordje Milovanovic che era il padrino della manifestazione. Tuttavia, il pilastro più importante di questa iniziativa simbolica era la Chiesa ed il popolo serbo che è venuto da tutte le parti d'Italia per celebrare l'innalzamento della bandiera serba e onorare le vittime della guerra.
Rovereto, 18.04.2010
Tratto dal Centro Europeo per lo sviluppo
PODIZANJE SRPSKE ZASTAVE
mercoledì 21 aprile 2010
The Rakija band
Questo post avrebbe dovuto essere di cucina, ma si sà, al cuore non si comanda e io ho trovato un ragazzo più bello di Brad Pitt. Poteva stare nelle bozze ? E' passato davanti a tanti suggerimenti di Aldo, con la sua squadra di calcio, di George, con la sua commemorazione ai caduti della prima guerra mondiale e ad altri post che stanno in attesa da parecchio. Ma stavolta credo che concorderete con me nel dire che questi ragazzi sono fantastici !
Di loro ho capito molto poco. Sò che sono di Oslo e che il 15 Maggio si esibiranno al Cuba parken o qualcosa di simile. Forse in estate saranno a Belgrado, ma tutti speriamo che vengano in Italia.
Mi hanno chiesto tutti di tradurre in inglese.. ci provo !
This post should have been about cooking , but you know, my heart can't control itself and I found a boy even more beautiful than Brad Pitt. How he could just have stayed in the drafts? So it overpassed other prepared posts like Aldo's post, with his football team, or George's post , with his memorial to the fallen of World War I and many other posts that are waiting already for a long time. But this time I think you will agree with me that these guys are fantastic!
I understood very little about Janko and his group. They live in Oslo and on May 15 they will have a performance at Cuba parken or something like that. Maybe next summer they will be in Belgrade, and we hope to have them in Italy as well.
Janko, koliko ti si li lep ?
17.05.2010. OSLO, KUBAPARKEN
Many greetings to Vesna ! Tanti bacioni a Vesna che ha studiato l'italiano a Oslo !
Samspill World Beats Tour 2010 - Day 1
Samspill World Beats Tour 2010 - Day 2
Rakija band in you tube
Rakija band a colazione !
Interview for RTV MIR
La prima canzone di questo blog è stata : 'Gusta mi magla padnala'
e sentite qui
lunedì 19 aprile 2010
Fulvio Grimaldi
E' vero che abbiamo scelto di non parlare di politica qui e per questo è nato politibalkando.
E' vero che sono sempre innamorata e che oramai non ci crede più nessuno.
E' vero che scateneremo un altro conflitto intra ed extraeuropeo, ma davanti a quest'amore mio io non ho saputo resistere.. perdonametemi !
In condizioni normali non avrei notato Fulvio, ma dato che, ormai da anni, frequento conferenze e blog che sparano a zero su Milosevic, trovare uno che lo difende come me è stato un colpo di fulmine. Con questo non voglio dire che approvo in tutto e per tutto la politica di Milosevic. No... non mi fate dire quello che non voglio dire, ma di certo è molto facile dare le colpe ad un morto soprattutto se gli si danno quelle da Adamo ed Eva ad oggi.
Mi rendo conto di addentrarmi in un campo minato, ma ce l'abbiamo fatta fino ad ora e confido che ce la potremo ancora fare anche toccando temi delicati.
Fulvio ha girato due documentari fantastici e controcorrente : "Il popolo invisibile" e "Serbi da morire" e se volete ulteriori parole per scatenarvi le trovate qui :
Slobo vive e la sinistra italiana rantola
Mentre voi vi scatenate io vado a preparare un post di cucina con una bella torta, tanto per riappacificare gli animi.
Vi prometto che di trasgressioni politiche ce ne saranno poche e di sicuro non sulla politica italiana, poichè hanno dinuovo richiuso i blog dei miei amici Eugenio e Manuela e siamo a 5 volte !
Milosevic je kriv takode za to ?
domenica 18 aprile 2010
Storie, strade, persone della ex Jugoslavia.
Fantastica serata al Caffè Basaglia di Via Mantova a Torino con la nostra crew !
La serata, che consisteva in un aperitiv-cena, si è svolta in piena armonia nostatnte la presenza di Beppe (ih! ih!) e i nostri complimenti vanno alla cucina del Caffè Basaglia che è perlomeno divina !
Tra gli organizzatori c'era Silvia che è una ragazza dolcissima ed è stata diverse volte in Kosovo.
Io ho parlato tutta la sera con Chiara e suo marito che sapete già essere la copia esatta di Kusturica e loro, come sempre, a darmi input per il blog. Fantastici !
Soprattutto il marito di Chiara, istriano, non ha avuto una parola cattiva contro nessuno.
Di solito le persone come lui attaccano con la solfa di Tito, invece lui no. Anzi, chiedeva un sacco di spiegazioni tra politiche balkaniche e fatti realmente accaduti. Mitico !
Io pero' sono disperata perchè di tre macchine fotografiche non ne ho una che funzioni. Mi date qualche consiglio per convincere il mio martirio a comprarmi quella professionale ?
I proventi della serata sono andati a Terre e libertà
sabato 17 aprile 2010
venerdì 16 aprile 2010
giovedì 15 aprile 2010
Teodor Catarama
Io Teo non lo conosco, ma è come se lo conoscessi da sempre.
E' l'esatto sosia di un mio amico sudamericano ed è una favola. Anche questo post è partorito senza permesso e quindi sempre rischio la galera, ma stavolta non voglio un serbo e un pc, bensi' che le arance me le porti Teo !
La permanenza di Teodor in Italia è stata proficua, poichè ha lasciato un segno indelebile tra gli Svoboda, come pure nella banda di Devesi, un paesino vicino a Ciriè. La moglie di Teo è stata insegnate di musica di Maria e adesso Maria canta come un angioletto che ha la voce celestiale !
Purtroppo Teo ha sentito nostalgia della sua terra natia e ci ha lasciato per quel di Piatra Neamt, una piccola cittadina nel nord della Romania.
Ma non ha smesso di suonare e quindi...Doina !
Ti vogliamo un mondo di bene Teo !
Rumenye, Rumenye
Svoboda Orchestra + Doina – OPA TSUPA
Svoboda in youtube
Dedicato a Teo
mercoledì 14 aprile 2010
Piotr alla festa balkanika
Le foto sono di Ivana K. e sono sotto copyright
Ciao a tutti
Questo è il mio primo post quindi chiedo clemenza.
Venerdì 9 aprile a Milano è stata un'altra giornata da riempire evitando locali
costosi e persone orribili.
Come faccio spesso ultimamente, mi dirigo sul blog di Balkan crew e trovo
l'annuncio di una graditissima sorpresa.
In un centro sociale gestito da miei vecchi amici e compagni universitari è prevista per la sera stessa "LA GRANDE FESTA BALCANICA".
Come non andarci??????
Chiamo un altro amico anche lui del vecchio giro e si organizza.
Ore 21.00 arrivo in tempo per la cena a cura della "Kafana Sevdah
Marinkovic" e resto un pò deluso. Un piattino piccolino che non
sembrerebbe saziare la mia notoria voracità. Ma scopro che nel piattino è
pieno di cose buonissime delle quali ricordo con piacere un cavolo
cappuccio ripieno di carne macinata ed una specie di sformato con ripieno
di formaggio.
Rincuorato attendo l'inizio delle danze.
Il primo gruppo si chiama "I Muzikanti di Balval" e devo dire che mi è
piaciuto molto perchè sono caldi e coinvolgenti. I componenti sono dei "veri personaggi" e c'è una presenza scenica notevole.
Il secondo gruppo è il Trio Mirkovic, ma per i miei gusti troppo "fusion". Un melange di musica balcanica e jazz con altre sonorità per i miei gusti troppo ricercate, quindi si va al bancone per le chiacchere di rito.
Infine si torna a casa dopo una serata tra vecchi amici, per la quale devo
ringraziare questo blog sul quale mi trovo spesso a riflettere, con una
convizione: i Balcani mi sono sempre più dentro.
Piotr, Milano
P.s. ed n.b. Chiediamo scusa a Pietro, ma abbiamo corretto un po' la forma e la grammatica, poichè ci leggono in molti dai Balkani e loro capiscono un po' l'italiano terra terra. Alcune forme più colloquiali non le avrebbero capite e le abbiamo cambiate, ma il senso è rimasto quello.
Complimenti Piotr e grazie del sostegno !
Fantastico Jo Jo'
Nocas mi srce pati
U ranu zoru
Il trio Mirkovic
Kristina Mirkovic
Ciao a tutti
Questo è il mio primo post quindi chiedo clemenza.
Venerdì 9 aprile a Milano è stata un'altra giornata da riempire evitando locali
costosi e persone orribili.
Come faccio spesso ultimamente, mi dirigo sul blog di Balkan crew e trovo
l'annuncio di una graditissima sorpresa.
In un centro sociale gestito da miei vecchi amici e compagni universitari è prevista per la sera stessa "LA GRANDE FESTA BALCANICA".
Come non andarci??????
Chiamo un altro amico anche lui del vecchio giro e si organizza.
Ore 21.00 arrivo in tempo per la cena a cura della "Kafana Sevdah
Marinkovic" e resto un pò deluso. Un piattino piccolino che non
sembrerebbe saziare la mia notoria voracità. Ma scopro che nel piattino è
pieno di cose buonissime delle quali ricordo con piacere un cavolo
cappuccio ripieno di carne macinata ed una specie di sformato con ripieno
di formaggio.
Rincuorato attendo l'inizio delle danze.
Il primo gruppo si chiama "I Muzikanti di Balval" e devo dire che mi è
piaciuto molto perchè sono caldi e coinvolgenti. I componenti sono dei "veri personaggi" e c'è una presenza scenica notevole.
Il secondo gruppo è il Trio Mirkovic, ma per i miei gusti troppo "fusion". Un melange di musica balcanica e jazz con altre sonorità per i miei gusti troppo ricercate, quindi si va al bancone per le chiacchere di rito.
Infine si torna a casa dopo una serata tra vecchi amici, per la quale devo
ringraziare questo blog sul quale mi trovo spesso a riflettere, con una
convizione: i Balcani mi sono sempre più dentro.
Piotr, Milano
P.s. ed n.b. Chiediamo scusa a Pietro, ma abbiamo corretto un po' la forma e la grammatica, poichè ci leggono in molti dai Balkani e loro capiscono un po' l'italiano terra terra. Alcune forme più colloquiali non le avrebbero capite e le abbiamo cambiate, ma il senso è rimasto quello.
Complimenti Piotr e grazie del sostegno !
Fantastico Jo Jo'
Nocas mi srce pati
U ranu zoru
Il trio Mirkovic
Kristina Mirkovic
lunedì 12 aprile 2010
La storia di Lorenzo
Non vi nascondo che scrivo questo post con tanta amarezza. Francy mi dice sempre di non cedere allo scoraggiamento, ma quando lei mi parla di leggi svizzere a tutela delle minoranze, mentre in Italia abbiamo le leggi a danno dei cittadini stranieri, io perdo (purtroppo) la forza di lottare. In questi giorni è anche cambiata la dirigenza politica nella mia regione e già vediamo i primi segni di razzismo (aimè!).
Mentre nel passato a pagare erano gli albanesi, ora tocca ai rumeni, ma non sò il motivo di tutto ciò. Sò solo che prendo forza dalle persone di questa crew per combattere ogni forma di idiozia a qualunque livello. E' per questo che voglio raccontarvi la storia di Lorenzo e poi spero di potervi parlare della mia favola : Teodor.
Lorenzo è un mio amico di 45 anni, capelli neri e occhi verdi. Un "tipo".
La sua vita è peggio di una telenovela, anzi, si puo' dire che se in una
telenovela si racconta la sua storia, il pubblico pensa subito che sia una
grande esagerazione fantasiosa.
Più volte gli ho chiesto il permesso di parlare di lui e del suo viaggio di
lavoro in Romania e non me lo ha mai concesso, quindi anche stavolta io sto
facendo un'azione illegale !
Sempre ribadisco che se devo andare in galera va bene , purchè ci sia in cella
con me un serbo e un pc !!!
Lorenzo è stato la da giovane, correva l’anno 1991 appena dopo Ceausescu, anzi .
E' partito da Milano con altri ragazzi per andare a lavorare in una azienda
vicino a Bucarest.
All'arrivo all'aereoporto di Bucarest l'organizzatore del viaggio mette dentro
il passaporto di Lorenzo 70 dollari e spiega che è l'unico modo per passare i
controlli e farsi mettere il visto d’ingresso.
Appena si aprono le porte dell'aereoporto, una volta presa la valigia, a
Lorenzo si apre uno scenario apocalittico.
Bambini che chiedono l'elemosina e ragazze che si offrono come
prostitute.
L'oraganizzatore del viaggio riesce a caricare Lorenzo e gli altri su macchine
tipo "taxi" che forse hanno 30 anni.
Inizia il viaggio verso l'azienda che è fuori Bucarest e la periferia della
città è un altro girone dantesco, il paesaggio riporta alla mente cartoline con foto scattate subito dopo la seconda guerra mondiale.
L'azienda in cui dovranno lavorare gli italiani è all'avanguardia e vi sono
dei comodi alloggiamenti attigui alla fabbrica.
Lorenzo rimarra li' alcuni anni, ma senza imparare nemmeno una parola di
rumeno e uscendo poco dal quartiere italiano.
Adesso spesso mi dice : io non spreco un soldo proprio perchè mi ricordo la
povertà di quelle persone e la mia maggior paura e che si arrivi anche qui in
Italia a quel punto.
sabato 10 aprile 2010
Che cosa ti combina un tifoso serbo !
Forse non tutti voi sapete come funziona il nostro blog.
Innanzi tutto ci sono tanti blog balkanici seri e parlano di politica, di usi e costumi, di tradizioni, di cronaca e tutto cio' ad un livello molto alto di professionalità al punto che un "Osservatorio balkani" non ha mai pubblicato nulla di ciò che gli ho mandato e penso che si siano anche spaventati di come scrivo.
Daltra parte ci sono una marea di tesi di laurea pubblicate sul quel sito che fanno sembrare i miei post un po' strampalati. Ma cosa avrei dato perchè Osservatorio balkani si fosse interessato alla manifestazione "Canestri senza reti" che ha fama europea ed è seguita da giornalisti di vari paesi. Invece nulla. Quindi noi abbiamo giustamente pensato che necessitava uno spazio per la gente comune e dal primo momento questa gente comune è arrivata. Il primo è stato Riccardo e poi, a seguire, un'infinità di persone favolose che alle volte cerco di contare, ma è difficile perchè la media da lunedì a venerdì è di 400 entrate al giorno anche se ci sono anche quelli che ci finiscono per sbaglio.
La maggior parte delle persone che ci visitano lasciano un segno, un contributo, una firma indelebile che fà si che questo blog è la voce di tanti ed è una voce bellissima. Circa un anno fa è arrivato Pietro. Lui è un ragazzo, ma direi meglio un "uomo" bellissimo. Cavoletti di Beograd quanto è bello anche il suo amico Luca.
Insomma... come facevo a non innamorarmi anche se abbiamo iniziato litigando ?
E' anche vero che quasi sempre inizio litigando e sto antipatica a tutti perchè dico papale papale quello che penso, non cerco mediazioni, non aggiro gli ostacoli e quando ho detto che ho sentito del razzismo nelle tv private venete, Pietro è insorto.
Benedetto quel giorno !! Se devo insultare qualche razzista per far saltare fuori altre favole.. fatemi sapere.. noi di razzisti ne incontriamo sempre di più.
Quindi, allor dunque, ritorniamo al mio amore Pietro.
Guardate che mi scrive :
Una notizia fresca fresca: per la serie i serbi non sono scontati...
MONDIALI -64: TIFOSO SERBO PARTITO A PIEDI PER IL SUDAFRICA VUOLE ARRIVARE IN TEMPO PER PRIMO INCONTRO CON IL GHANA
(ANSA) - BELGRADO, 7 APR - Un tifoso della Serbia è partito a piedi per il Sudafrica, dove conta di arrivare in tempo per assistere alla prima partita che la nazionale di calcio del suo paese disputerà ai mondiali il 13 giugno a Pretoria contro il Ghana.
Per amore della sua squadra Sasa Jovic, 39 anni di Cacak... conta di percorrere 16 mila chilometri, in parte a piedi in parte con mezzi di fortuna, per seguire le
esibizioni della Serbia, inserita nel Gruppo D del mondiale con Ghana, Germania e Australia. Il mondiale è in programma in Sudafrica dall'11 giugno all'11 luglio prossimi.
«Conto di raggiungere Città del Capo spostandomi sia a piedi sia con altri mezzi come traghetti, treni, autobus,camion», ha detto Jovic citato dai media. Da Cacak, città a circa 150 km a sud di Belgrado, si recherà dapprima in Bulgaria, per proseguire poi verso la Turchia, e da lì passare poi in Egitto, Sudan, Etiopia e Botswana.
«Ho pianificato questo viaggio per un intero anno, e spero che i nostri calciatori mi faranno felice con le loro vittorie», ha aggiunto l'appassionato tifoso, che porta con sè una bandiera della Serbia e un gagliardetto della sua città,Cacak. (ANSA).
Dedicato a Pietro
A trip to Lubljana
Innanzi tutto ci sono tanti blog balkanici seri e parlano di politica, di usi e costumi, di tradizioni, di cronaca e tutto cio' ad un livello molto alto di professionalità al punto che un "Osservatorio balkani" non ha mai pubblicato nulla di ciò che gli ho mandato e penso che si siano anche spaventati di come scrivo.
Daltra parte ci sono una marea di tesi di laurea pubblicate sul quel sito che fanno sembrare i miei post un po' strampalati. Ma cosa avrei dato perchè Osservatorio balkani si fosse interessato alla manifestazione "Canestri senza reti" che ha fama europea ed è seguita da giornalisti di vari paesi. Invece nulla. Quindi noi abbiamo giustamente pensato che necessitava uno spazio per la gente comune e dal primo momento questa gente comune è arrivata. Il primo è stato Riccardo e poi, a seguire, un'infinità di persone favolose che alle volte cerco di contare, ma è difficile perchè la media da lunedì a venerdì è di 400 entrate al giorno anche se ci sono anche quelli che ci finiscono per sbaglio.
La maggior parte delle persone che ci visitano lasciano un segno, un contributo, una firma indelebile che fà si che questo blog è la voce di tanti ed è una voce bellissima. Circa un anno fa è arrivato Pietro. Lui è un ragazzo, ma direi meglio un "uomo" bellissimo. Cavoletti di Beograd quanto è bello anche il suo amico Luca.
Insomma... come facevo a non innamorarmi anche se abbiamo iniziato litigando ?
E' anche vero che quasi sempre inizio litigando e sto antipatica a tutti perchè dico papale papale quello che penso, non cerco mediazioni, non aggiro gli ostacoli e quando ho detto che ho sentito del razzismo nelle tv private venete, Pietro è insorto.
Benedetto quel giorno !! Se devo insultare qualche razzista per far saltare fuori altre favole.. fatemi sapere.. noi di razzisti ne incontriamo sempre di più.
Quindi, allor dunque, ritorniamo al mio amore Pietro.
Guardate che mi scrive :
Una notizia fresca fresca: per la serie i serbi non sono scontati...
MONDIALI -64: TIFOSO SERBO PARTITO A PIEDI PER IL SUDAFRICA VUOLE ARRIVARE IN TEMPO PER PRIMO INCONTRO CON IL GHANA
(ANSA) - BELGRADO, 7 APR - Un tifoso della Serbia è partito a piedi per il Sudafrica, dove conta di arrivare in tempo per assistere alla prima partita che la nazionale di calcio del suo paese disputerà ai mondiali il 13 giugno a Pretoria contro il Ghana.
Per amore della sua squadra Sasa Jovic, 39 anni di Cacak... conta di percorrere 16 mila chilometri, in parte a piedi in parte con mezzi di fortuna, per seguire le
esibizioni della Serbia, inserita nel Gruppo D del mondiale con Ghana, Germania e Australia. Il mondiale è in programma in Sudafrica dall'11 giugno all'11 luglio prossimi.
«Conto di raggiungere Città del Capo spostandomi sia a piedi sia con altri mezzi come traghetti, treni, autobus,camion», ha detto Jovic citato dai media. Da Cacak, città a circa 150 km a sud di Belgrado, si recherà dapprima in Bulgaria, per proseguire poi verso la Turchia, e da lì passare poi in Egitto, Sudan, Etiopia e Botswana.
«Ho pianificato questo viaggio per un intero anno, e spero che i nostri calciatori mi faranno felice con le loro vittorie», ha aggiunto l'appassionato tifoso, che porta con sè una bandiera della Serbia e un gagliardetto della sua città,Cacak. (ANSA).
Dedicato a Pietro
A trip to Lubljana
venerdì 9 aprile 2010
Il Castello di Predjama
Carissimi,
già si pensa alle vacanze estive e noi riprendiamo i post di turismo che ci hanno dato tante soddisfazioni lo scorso anno.
Questo post è dedicato a Luka e grazie dell'aiuto Luka ! Dopo mesi e mesi le ricerche le ho fatte da sola !!
A soli 10 chilometri dalle Grotte di Postumia (Postojna) si trova uno dei più pittoreschi miracoli della storia dell’uomo – il castello di Predjama. Il castello, da oltre 700 anni, domina dalla roccia alta 123 metri – poderoso, provocante e inespugnabile, come fatto apposta per divenire la dimora segreta del temerario cavalier Erasmo di Predjama, descritto in un romantico e bel racconto. Erasmo, nella quale possono accedere i visitatori più coraggiosi. Come si conservò nel tempo il castello e come erano la vita e l‘economia del castello, il visitatore potrà scoprirlo visitando i vani ristrutturati e il loro mobilio. I più interessanti sono la zona abitazione, la cappella e la prigione, mentre dell‘arredamento bisogna evidenziare alcuni pezzi di armi, oli su tela e la Pietà del 1420. Dall‘edificio del castello, un balcone porta al riparo in una cavità, dove, scavata nella roccia, si trova una vedetta dalla quale si ha una bellissima vista dei dintorni. Qui si possono vedere anche il pozzo e l‘entrata della leggendaria tana di Erasmo.
Giostra di Erasmo
La giostra, che ha luogo ogni anno in luglio, prende il nome dal famigerato Erasmo di Predjama, cavalier brigante del sec. XV. In occasione della giostra, l’abitato si mette in veste medievale, e passeggiando intorno al castello si possono incontrare i vari personaggi dell’epoca mentre si susseguono vari tornei.
www.slovenia.info
giovedì 8 aprile 2010
Dino Merlin
La prima volta che mi sono innamorata di Dino Merlin è stato quando Budo ha messo una sua canzone in una raccolta di foto fantastiche.
Boze, mogu li zivim jos samo jedan dan. Dio fammi vivere ancora un giorno.
Il primo pensiero è stato a Sarajevo e questo cantante è proprio nato a Sarajevo, ma il suo vero nome è Edin Dervishalidovic. Perchè abbia occidentalizzato nome e cognome non sò, ma non approvo molto.
Anche la sua figura mi ha lasciata un po' perplessa, perchè sembra un perfetto inglese piuttosto che un bosniaco, ma adoro le sue canzoni e le sento ogni giorno in macchina andando al lavoro.
The first time I fell in love with Dino Merlin was, when Budo put one of his songs as a background for his fantastic photos. Boze, mogu li zivim jos samo jedan dan (God, make me live one more day)
I frist thought about Sarajevo, where this singer was born. His real name is Edin Dervishalidovic, I don't know why he westernizised his name, and I don't agree with that.....and also his looks...He looks more like a perfect englishman than bosnian, but I love his songs and I listen to them in my car when i go to work.
Nel 1983 fonda un proprio gruppo che prende il nome di Merlin nel quale ricopre il ruolo di cantante ed autore del maggior numero delle canzoni.
Nel 1991, dopo 8 anni di attività nel gruppo da lui fondato e dopo aver prodotto 5 album , decide di intraprendere la carriera da solista.
Dino Merlin è stato lo scrittore del primo inno nazionale della Bosnia Herzegovina, chiamato Jedna si jedina.
Prende parte, per ben due volte, all'Eurovision: la prima volta, nel 1993 a Dublino, come autore della canzone Sva bol svijeta interpretatta da Fazla, e la seconda nel 1999 nell'edizione tenutasi a Gerusalemme come cantante con la canzone Putnici.
Veramente molto bello il video "Dabogda" che Burkeaters ha dedicato a Francesco.
In 1983 he founded his own music band where he sings and composes most of the songs and takes the name Merlin. In 1991 after 8 years with the band and 5 published albums he dicides to go for a solo career.
He wrote the first Bosnia and Hercegovina antem called "Jedna si jedina".
Two times he took part at the Eurovision Song Contest, in 1993 in Dublin as the author of the song Sva bol svijeta (The entire pain of the world) interpreted by Fazla and in 1999 in Jerusalem with the song Putnici.
I like a lot the clip of "Dabogda" which was dedicated on Burekeaters to Francesco.
Un video fantastico !
Ciccio e Dino
Nek padaju cuskije (1987)
martedì 6 aprile 2010
Undicesimo anniversario dei bombardamenti in Serbia
Questa volta Alex ci ha fregati !
Ebbene sì ! Volevamo l'esclusiva da Alessandro Di Meo e invece l'ha data agli amici di Brescia. Ma siamo contenti ugualmente perchè con la Zastava Brescia c'è una bella amicizia tramite Gilberto Vlaic.
Il video che vi proponiamo è agghiacciante. Vi chiediamo aiuto perchè è importante che Alex lo proietti in più città possibili e ne segua un dibattito in maniera da sensibilizzare quante più persone possiamo. Intanto vi chiedo anche aiuto poichè so' di associazioni di famiglie di militari italiani morti di cancro a causa della loro permanenza in Kosovo, ma non riesco a contattare queste associazioni. Se qualcuno avesse qualche indirizzo è pregato di darcelo.
Io apro una piccola parentesi. Nel filmato si vede Alex. Ora io mi chiedo : da uno a cento, ma quanto è bello ? Direi 300 !! Stra stra divno, stra stra figo (come si dice in serbo ?)
Questo importante contributo video è di Alessandro di Meo di "Un Ponte Per..." ed è a cura di Ljubica Vujadinovic in occasione dell' undicesimo anniversario dei bombardamenti Nato in Serbia .
Undicesimo anniversario dei bombardamenti umanitari
Ljubica Vujadinovic
domenica 4 aprile 2010
Balkanski virus di Emina Ristovic'
Qui, per fortuna, continuano a piovere favole !
Ricordo benissimo che, alcuni mesi or sono, stavo cercando notizie sul libro Serbia hardcore, quando mi sono imbattuta in un altro libro : Balkanski virus.
Il titolo mi aveva messo un po' di curiosità, ma non trovavo sufficenti notizie in italiano e ho abbandonato le ricerche.
Alcuni giorni fa, parlando con Emy, è venuto fuori il discorso dei libri e lei mi ha detto di averne scritto uno, appunto Balkanski virus.
Sono rimasta senza fiato ! Che bello.. lo possiamo presentare qui e chiediamo a gran voce la traduzione in italiano !
Forza Emy ! Vogliamo leggere la tua storia !
Sì, ho scritto un romanzo.. E' iniziato come una specie di battaglia contro la nostalgia, al primo giorno a Gorizia, in un convitto studentesco dove stavo. Un po' per amicizia con una ragazza croata che conobbi all'esame d'ammissione, un po' così, mi era venuto in mente, impostai la storia del romanzo come una storia d'amore vista male dalle famiglie di ragazzi protagonisti: lui croato, lei serba entrambi nati a Belgrado, in famiglie che avevano un legame particolare tra di loro, ma con l'inizio del 91, cambiò tutto. Il padre di lei, un colonnello legatissimo al regime di Milosevic, fa di tutto per separarli, e anche la famiglia di lui non è da meno, soprattutto la madre che è la figlia di un noto esponente politico croato che non ha mai nascosto il suo desiderio di una Croazia indipendente. Così, lui è costretto a partire con la famiglia per Zagabria, ma prega lei di, in caso le cose vadano storte a Belgrado, andare a Milano, dove vive una contessa simpatica che loro due conobbero durante una vacanza a Ragusa e che con passare del tempo era diventata un' amica e confidente per entrambi. Lei glielo promette e gli giura che gli scriverà delle lettere. Lui parte, ma purtroppo, passeranno dieci anni prima che la vita li farà incontrare proprio a Milano. Lui sarà sposato, ma dopo delle battaglie, riusciranno a stare insieme. E il libro inizia quasi 30 anni dopo che si sono lasciati nel 91 e sarà la loro figlia, appena maggiorenne, colei che per regalo di compleanno chiederà ai genitori di tornare a Belgrado. Non sarà facile compiere quel passo, ma lo faranno, e in una vecchia casa della madre, la figlia troverà il diario e così la madre inizierà a raccontarle la storia, dal momento in cui si era separata dal padre, al momento della nascita della figlia. Una storia bella di amori, amicizia e un giuramento che i protagonisti e loro amici fecero alla vigilia del 91, che unirà, dopo quasi trentanni, anche loro figli. S'intitola Balkanski virus. Me l'ha pubblicato una piccola casa editrice a Belgrado in settembre, poi ad ottobre sono andata alla fieri dei libri. Purtroppo la casa editrice è piccola, non si occupa della vendita, dovrei essere là a proporlo alle librerie, ma non è facile. Comunque la libreria della mia città ha fatto un contratto con me e sono soddisfatti e il libro è piaciuto tanto, a quanto pare. Mio padre insisteva per questa pubblicazione, ci teneva e mia mamma anche e io ci tenevo tanto a farli contenti, così ho pubblicato il libro in serbo. Adesso rimane da tradurlo in italiano.
Emina Ristović
Balkanski virus
Beograd, 2009.Broširano. Latinica.
alma.co.rs
My life is a very long trip. Once I will stop running away, but until then, I will never stop to search for myself. Somewhere, sometimes, we will be the one. One part. One heart. One soul. The same thing. Harmony. Happiness. Love.
Balkanski virus
From Italy with love
Ricordo benissimo che, alcuni mesi or sono, stavo cercando notizie sul libro Serbia hardcore, quando mi sono imbattuta in un altro libro : Balkanski virus.
Il titolo mi aveva messo un po' di curiosità, ma non trovavo sufficenti notizie in italiano e ho abbandonato le ricerche.
Alcuni giorni fa, parlando con Emy, è venuto fuori il discorso dei libri e lei mi ha detto di averne scritto uno, appunto Balkanski virus.
Sono rimasta senza fiato ! Che bello.. lo possiamo presentare qui e chiediamo a gran voce la traduzione in italiano !
Forza Emy ! Vogliamo leggere la tua storia !
Sì, ho scritto un romanzo.. E' iniziato come una specie di battaglia contro la nostalgia, al primo giorno a Gorizia, in un convitto studentesco dove stavo. Un po' per amicizia con una ragazza croata che conobbi all'esame d'ammissione, un po' così, mi era venuto in mente, impostai la storia del romanzo come una storia d'amore vista male dalle famiglie di ragazzi protagonisti: lui croato, lei serba entrambi nati a Belgrado, in famiglie che avevano un legame particolare tra di loro, ma con l'inizio del 91, cambiò tutto. Il padre di lei, un colonnello legatissimo al regime di Milosevic, fa di tutto per separarli, e anche la famiglia di lui non è da meno, soprattutto la madre che è la figlia di un noto esponente politico croato che non ha mai nascosto il suo desiderio di una Croazia indipendente. Così, lui è costretto a partire con la famiglia per Zagabria, ma prega lei di, in caso le cose vadano storte a Belgrado, andare a Milano, dove vive una contessa simpatica che loro due conobbero durante una vacanza a Ragusa e che con passare del tempo era diventata un' amica e confidente per entrambi. Lei glielo promette e gli giura che gli scriverà delle lettere. Lui parte, ma purtroppo, passeranno dieci anni prima che la vita li farà incontrare proprio a Milano. Lui sarà sposato, ma dopo delle battaglie, riusciranno a stare insieme. E il libro inizia quasi 30 anni dopo che si sono lasciati nel 91 e sarà la loro figlia, appena maggiorenne, colei che per regalo di compleanno chiederà ai genitori di tornare a Belgrado. Non sarà facile compiere quel passo, ma lo faranno, e in una vecchia casa della madre, la figlia troverà il diario e così la madre inizierà a raccontarle la storia, dal momento in cui si era separata dal padre, al momento della nascita della figlia. Una storia bella di amori, amicizia e un giuramento che i protagonisti e loro amici fecero alla vigilia del 91, che unirà, dopo quasi trentanni, anche loro figli. S'intitola Balkanski virus. Me l'ha pubblicato una piccola casa editrice a Belgrado in settembre, poi ad ottobre sono andata alla fieri dei libri. Purtroppo la casa editrice è piccola, non si occupa della vendita, dovrei essere là a proporlo alle librerie, ma non è facile. Comunque la libreria della mia città ha fatto un contratto con me e sono soddisfatti e il libro è piaciuto tanto, a quanto pare. Mio padre insisteva per questa pubblicazione, ci teneva e mia mamma anche e io ci tenevo tanto a farli contenti, così ho pubblicato il libro in serbo. Adesso rimane da tradurlo in italiano.
Emina Ristović
Balkanski virus
Beograd, 2009.Broširano. Latinica.
alma.co.rs
My life is a very long trip. Once I will stop running away, but until then, I will never stop to search for myself. Somewhere, sometimes, we will be the one. One part. One heart. One soul. The same thing. Harmony. Happiness. Love.
Balkanski virus
From Italy with love
sabato 3 aprile 2010
Happy Easter 2010 !
Da parte di tutta la nostra crew, una grande augurio di una buona e felice e serena Santa Pasqua !
Srecan Urskr !
La Pasqua serbo-ortodossa
giovedì 1 aprile 2010
CEMETERY OF THESSALONIKI
Questo cimitero ha 21.000 tombe, tutte di soldati della Prima guerra mondiale (sempre mia libera traduzione dall'inglese, quindi prego correggere se trovate errori). Di queste 21.000 tombe, ben 8.000 sono di giovani soldati serbi.
Zejtinlik Allied Cemetery
Ringraziamo Zeljko D. che ci ha regalato le foto.
Zejtinlik Allied Cemetery
Ringraziamo Zeljko D. che ci ha regalato le foto.