martedì 12 maggio 2009
Persi in amore per Plushenko !
Che emozione ogni volta che guardo questo favoloso campione. Non per niente è chiamato il re del ghiaccio.
Il mio innamoramento risale all'anno delle olimpiadi torinesi. Ogni volta che Plushenko pattinava, Torino si fermava a guardare lui, vuoi dalla tv di casa, che dai maxischermi in città.
E' divino, mai un errore o un segno di difficoltà. Mi ricordo i pattinatori italiani e la fatica che facevano sul ghiaccio, poi entrava lui e sembrava che avessero cambiato la pista, che avessero fermato l'attrito. E' meraviglioso.
La madre di Plushenko, amante del pattinaggio di figura, stimola Evgeni a provare il ghiaccio sin dal suo quarto anno d'età. Raggiunti gli undici anni, per mezzo di alcune conoscenze materne Plushenko si trasferisce a San Pietroburgo,dapprima con la madre; ciò gli permette di avere come maestro il leggendario allenatore russo Alexei Mishin. Questo è il periodo più brutto della vita di Evgeni; il padre, carpentiere, non riesce a sostenere con il suo lavoro la moglie, la figlia Elena e gli studi di Evgeni. La dolorosa decisione spetta alla madre, che affida alle cure sportive e affettive il piccolo Evgeni ad Alexei Mishin, per accettare un lavoro che le avrebbe assicurato più stabilità economica. Evgeni Plushenko non ha un grande ricordo della propria infanzia proprio perché costretto a maturare in fretta alla sola età di 11anni. Mishin è molto severo ,ma si prende cura di lui come un secondo padre, anche economicamente, avendo intuito le capacità potenziali del ragazzo. I risultati non tardano ad arrivare: nel 1997 diviene campione mondiale juniores; nel 1998 arriva terzo al campionato mondiale; nel 1999 conquista il suo primo importante titolo diventando campione nazionale; nel 2000 bissa il successo in patria e soprattutto conquista il campionato europeo. Il 2001 per Plushenko è l'anno della definitiva consacrazione: conquista campionato nazionale, campionato europeo e campionato mondiale, oltre ad una serie di vittorie in altre manifestazioni importanti (come la finale del Grand Prix). Il 2002 è, invece, l'anno della delusione: argento alle olimpiadi di Salt Lake City, a causa di una caduta nel programma libero, dietro al suo grande rivale il connazionale Alexei Yagudin con il quale c'è sempre stato un rapporto freddamente convenzionale. Nel 2003 Plushenko riconquista il titolo europeo e mondiale, quest ultimo bissato anche l'anno successivo.
All' Olimpiade di Torino 2006, Plushenko si presenta come l'unico grande favorito a causa del ritiro di Yagudin. Il russo mantiene le promesse con un programma perfetto che ottiene il record di punteggio sia nel programma breve sulla musica della Tosca di Puccini, che nel libero sulle musiche del film "Il padrino".
Quando ho visto Plushenko all'Eurofestival a Belgrado lo scorso anno, ho mandato un sms ai miei amici serbi dicendo che avrebbe vinto quella canzone e così è stato.
E' troppo divino !!
Ecco il video della medaglia d'oro di Torino. Tenete il fiato dall'inizio alla fine !!!
grande plush !!
RispondiEliminal'anno scorso in questo periodo stavamo partorendo
mi ricordo le email con francy:
ti piace la canzone ?
peccato non avere già il blog e parlare di questo evento a belgrado...
ma di li a pochi giorni......
unguuuèèè !!!
il primo vagito !
(kako se pise "vagito" ?)
non so' piu' la mia lingua !
ih! ih!