venerdì 7 agosto 2009
IL PREZZO DELL'ONORE - Albania 1943-1944
L’Albania, occupata nell’aprile del 1939 dall’Italia, nell’ottobre del 1940 fu la base di partenza per l’invasione della Grecia. Dopo la resa degli ellenici nell’aprile del 1941, i territori occupati dall’Asse furono in gran parte presidiati dalle truppe italiane. L’autore racconta le vicende dei soldati della divisione «Firenze», sorpresi in terra straniera dall’armistizio dell’8 settembre 1943. Abbandonati senza ordini, ignorati da vertici inetti, e alla mercé dell’ex alleato tradito, i componenti dell’unità cercarono di sopravvivere in luoghi impervi e ostili.
I fatti tragici vengono esaminati e descritti con passione da un testimone, un giovane ufficiale subalterno che racconta la vita del suo reparto, i rapporti con i colleghi e i soldati, i problemi organizzativi della vita di presidio. Dai ricordi scaturisce un’analisi critica attraverso la quale il fascismo è individuato come il solo artefice della disfatta materiale e morale di una guerra perduta prima di essere iniziata.
Viscardo Azzi (Roma 1921) partecipa con il grado di sottotenente di complemento alle operazioni di guerra nei Balcani: dal novembre del 1942 all’aprile del 1943 con il 43° reggimento fanteria, dal maggio al settembre del 1943 all’11 giugno 1944 con il comando «Truppe Italiane della Montagna in Albania». Promosso per merito di guerra in servizio permanente effettivo, rientra nell’esercito e si congeda nel 1975 con il grado di colonnello. Richiamato in servizio dal 1979 al 1983, è collocato in congedo assoluto con il grado di generale di divisione a titolo onorifico.
questo post è dedicato a blenti, un ragazzo magnifico e albanese
RispondiEliminaquesta storia era programmata da tempo e come per la povera fanfara tirana (che giace nelle bozze da mo'..) ha subito ritardi e alla fine esce proprio oggi che è un giorno un po' delicato per degli equilibri interni alla nostra ciurma
dalta parte quando abbiamo aperto sapevamo di muoverci in un campo minato, ma visto che ce l'abbiamo fatta alla grande fino ad oggi speriamo di continuare cosi'
quindi pace ragazzi e focalizziamoci sul messaggio del post, ovvero che l'albania si è fatta madre di tanti ragazzi sbandati che erano italiani e non volevano uccidere (e neanche essere uccisi !)
questo per rispondere a chi mi ha detto : l'italia non deve niente all'albania.. invece deve, deve molto !
sulla stessa lunghezza d'onda il film : " il mandolino del capitano corelli", uno tra i miei film preferiti !
Figata!! Bravissime!
RispondiEliminaBeh... ragazze.... un gran bel post! Complimenti Complimenti e.... COMPLIMENTI!
RispondiEliminagrazie di cuore, ma credo che ne abbiamo fatti di migliori, come ad esempio milos e rifat che sono 2 storie vere della nostra ciurma
RispondiEliminahttp://balkan-crew.blogspot.com/2009/07/milos-e-rifat.html
voi non ci crederete, ma questo blog fa miracoli
RispondiEliminaquesto è un brano di un mio colloquio con ergys
ok...i think this is a good idea, but, can u tell me why u think that u are able or u put ur self in this position, what are serb and what are albanians, where begins the hate and where it ends, what they want from each other, and where they want to be or arrive, what is nationalism, what is identity, what is faith, what is arrogance, what is deaht and life, why should i say to those kids who have seen the hole family crucifying, that serbs are not so bad as u think, even more , they can be ur brothers....all these questions must be on ur mind and i think that u have to answer them, not to me, but to ur self.....and to say 'i have a mission', i proved it on my self, and being sincere ....began afraid...u know why ?....i think that we are trying not to be our self(serbs and albanians)...we are trying to be others....i have listen from olds that a real man must forgive,not from his weakness but from his strength, these were our great olds...not the kind of olds that say that five centuries ago the battle of kosovo field, singing songs, crying about that, and riseing a holy army for revange in the name of cross....
....looking to all these questions i say...i am just a little man, may be i am not able to do nothing, but i live in hope....hope to make people feel like human being, knowing their selfs ,reasoning , talking to others and being kind for humanity...this is the description...that God makes for so people in holy book (Quran)..."...you are superiorly...if you know that.."..
Ergys
Brava Lina!
RispondiEliminaPer la nostra generazione quel periodo non viene in mente indirettamente... tramite i libri della storia o dai ricordi dei noni :)
P.s: Quando sono venuto in Italia, mio nono mi diceva: "Vai in Sicilia e trovami Peppino... :) "
Peppino era uno dei due soldati che vivevano e lavoravano nel suo mulino fino alla fine della guerra.
ah! ah!
RispondiEliminapensa che anche mio nonno in tempo di guerra ha ospitato una famiglia di napoli sfollata e senza casa
sono arrivati che avevano 5 figli e se ne sono andati dopo qualche anno che ne avevano 9
questi nove sono ancora quasi tutti vivi e per me fanno qualsiasi cosa
uno è meccanico ed è andato da asti a cuneo a comprare un pezzo per il motore del mio trattore, l'ha sostituito e quando gli ho chiesto quanto fa mi ha detto:
non mi devi nulla.. io ti devo ancora tanta riconoscenza
solo che a noi italiani non piace sentirci dire che dobbiamo riconoscenza all'albania !