lunedì 30 novembre 2009
Le città divise
E.. si', questo è proprio l'anello mancante di una catena che lega l'occidente ai balkani. Inutile dire che io adoro Gian Matteo al punto da considerarlo divino, ma la presentazione di questo libro è un atto dovuto e un ringraziamento a tutte quelle persone che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno per la pace.
Pensate che io e Matteo la pensiamo diversamente su quasi tutto, ma in particolar modo la vediamo parecchio diversamente a proposito di Balkani.
Eppure non ho mai conosciuto nessuno così attento ad ascoltare e a mediare, sempre pronto a cercare un accordo.
L'esatto mio contrario, perchè io cerco sempre lo scontro con tutti.
Grazie a Matteo e al suo blog Metapolis, ho cambiato idea riguardo a una parte della mia città.
Bombardata da mille tv e giornali innegianti al razzismo, non passavo più volentieri da Porta Palazzo, una delle piazze più famose di Torino. Ora ci vado dinuovo volentieri e quando passo di la con l'autobus, guardo sempre chi sale.
Mi ricorderò a lungo la faccia stravolta di due anziani ben vestiti quando mi sono messa a parlare con una famiglia rom. Loro erano rumeni, ma erano del confine e parlavano anche un po' di serbo. Abbiamo così iniziato una conversazione che sembrava quel film : non guardarmi, non ti sento. Poi siamo scoppiati tutti a ridere perchè ci capivamo parlando chissà quale "arabo".
In quel momento mi è venuto in mente Matteo e l'ho ringraziato per quella "situation comedy" colorita da quei due anziani che mi guardavano stralunati perchè io parlavo con i rom. A proposito.. qualche brutta parolina gliel'abbiamo detta, ma per fortuna che non ci capivamo tanto neanche noi in quello che dicevamo !!!!!!
La città divisa è la negazione della città, tradizionalmente vista come luogo della pluralità e della diversità, è lo spazio pubblico che si fa confine invece che luogo di incontro, è la comunità che si fa luogo di chiusura invece che di sviluppo.
Lavorare sulle città divise significa lavorare sull’incontro di popoli, religioni e culture diverse, ma è anche il punto di partenza per il rilancio economico e sociale.
Il libro ha il patrocinio dell’Istituto internazionale Jacques Maritain e di Metapolis ed è realizzato in collaborazione con le Università di Trieste e Padova e con la Regione Friuli Venezia Giulia.
Gian Matteo Apuzzo, nato a Trieste il 28 gennaio 1969, insegna Sociologia del Territorio e Progettazione Sociale all’Università di Trieste e da quattro anni coordina il Master in Cooperazione con l’Europa centro-orientale e balcanica (Università di Padova e Trieste).
Dottore di ricerca in Scienze Sociali con studi di Social Foresight, dopo varie esperienze di ricerca in America Latina, e in particolare a San Paolo del Brasile, sui temi della povertà urbana e sul problema dell’abitazione, da alcuni anni lavora presso l’Istituto Jacques Maritain di Trieste, nel quale si occupa dei progetti socio-territoriali e delle attività di formazione, soprattutto verso i Balcani.
Già consulente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, tra le altre cose ha partecipato ad una ricerca dell’Ocse sull’integrazione transfrontaliera di città europee e per il Comune di Trieste è stato responsabile di alcuni interventi di progettazione sociale e progettazione partecipata, temi sui quali ha pubblicato numerosi articoli e libri.
Tengo a precisare che io preparo i post e poi li metto nelle bozze e li tiro fuori quando è possibile, compatibilmente ai post che dobbiamo pubblicare secondo gli impegni presi e anche dando la precedenza ad argomenti tipo mostre, concerti, ecc...
Quindi io credo di aver preso informazioni riguardo a Gian Matteo sul sito lascighera.org e dico credo perchè adesso non mi lasciano più entrare !
A Gian Matteo e a tutte le favole come lui dedichiamo questo video:
Un amico è la cosa più bella che c'è !
E ricordati che finché tu vivrai
RispondiEliminaSe un amico è con te non ti perderai
In strade sbagliate percorse da chi
Non ha nella vita un amico così
che dire lina, sono commosso...
RispondiEliminanoi ancora piu' di te
RispondiEliminae se non ti avessi visto di persona , credo che avrei pensato sempre che tu eri finto ed esistevi solo nelle favole
invece alle volte le favole si avverano....
IL VISTO è MORTO !!!!!!!!!!!
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