martedì 14 settembre 2010
Siamo nazionalisti ?
Bè.. diciamo che stiamo facendo un test.
In realtà noi di politica non ne dovremmo parlare.
Questi erano gli accordi, ma come si fà ?
Così penso che si possa fare una piccola riflessione sulla parola "nazionalista" poichè nella ex - Yu vi sono almeno due zone calde : la Bosnia e il Kosovo.
La mia scoperta è stata che io sono nazionalista rispetto all'Italia, in particolare da quando vedo che la vogliono dividere.
Quindi credo di capire tutti i nazionalisti balkanici anche se, naturalmente, sempre negli ambiti della democrazia.
Almeno questa è la linea ufficiale. Ogni tanto perdo la pazienza anche io contro l'idiozia.. ma dobbiamo sempre muoverci nella legalità, altrimenti non costruiremo niente di buono.
Si definisce nazionalismo l'ideologia, nata nel XIX secolo, relativa a quelle dottrine e movimenti che sostengono l'affermazione della nazione intesa come collettività omogenea e ritenuta depositaria di valori tradizionali tipici ed esclusivi del patrimonio culturale e spirituale nazionale, sebbene questa definizione non sia univoca.
Wiky
il mio pensiero è che il kosovo è serbia
RispondiEliminaIl nazionalismo (come tante parole che terminano in "-ismo") è una delle più enormi idiozie dell'umanità e nel contempo uno degli strumenti di potere. Significa voler inculcare nel pensiero dei cittadini un pregiudizio verso persone di lingua diversa, che va ad assommarsi ai pregiudizi razziali, di religione, di fede politica, di fede calcistica ecc. Per combattere il nazionalismo bisogna sforzarsi di studiare la storia, di viaggiare, di entrare in contatto con persone diverse ecc. per scoprire infine, inesorabilmente, che il mondo è diviso solo in due categorie: quelli che vivono per essere e quelli che vivono per avere.
RispondiEliminagrazie lorenzo
RispondiEliminaera il mio pensiero prima di sentire "roma ladrona" e "padania libera"
adesso mi sono troppo attaccata all'inno di mameli e alla costituzione che ai miei figli ho insegnato a diffidare del mio vicino di casa astigiano, che parla piemontese e col quale ho giocato insieme da piccola
Non sono d'accordo che, nel panorama politico generale, Kosovo e Bosnia siano zone calde ion senso generale. Le guerre avvengono sempre e solo se ci sono forti interessi economici contrastanti, altrimenti la comunità internazionale solitamente chiude un occhio (vedere la situazione della Transnistria dentro alla Moldavia o di Cipro-nord). Secondo me, oggettivamente, la situazione europea più delicata e che in futuro potrebbe scatenare coinvolgimenti internazionali, al giorno d'oggi, è l'exclave russa di Kaliningrad, completamente circondata dall'Unione europea, che con il tempo potrebbe reclamare autonomia o addirittura indipendenza.
RispondiElimina"Nazionalismo" viene usato talmente a sproposito e spesso in modo sbagliato, che le discussioni che ne derivano diventano le solite menate per dare espressione alle proprie frustrazioni.
RispondiEliminaIl "vero" nazionalismo denota una ideologia politica che mira a una coincidenza tra una nazione e una struttura statale ed'è la base per molti stati moderni. (fin qui niente di negativo, no?)
Ma Lorenzo e Lina qui stanno parlando di sciovinismo nazionale…e questo è tutt'altra cosa (anche un po' noiosa, scusate…ma ve lo vedete il mondo super globalizzato, dove ci sentiamo tutti uguali e le nazioni non hanno assolutamente più significato?
e pensate davvero che senza sentimenti "nazionalisti" non esistano più il desiderio di avere tanti soldi, un po' di più degli altri…e che non si trova un'altra scusa per per prendersela con il vicino?)
infatti io ho tirato fuori, o per dirla meglio, avevo messo nelle bozze, questo post quando in italia c'è stato un attivismo disumano contro l'articolo 21 della nostra costituzione
RispondiEliminatutto cio' per cui tante persone hanno dato la vita puo' essere distrutto in un solo secondo
ecco perchè mi sento nazionalista..
perchè c'è chi ha dato la vita per la mia patria e io sono nata libera, con la libertà di parola che mi fa sentire orgogliosa di essere italiana
ma meglio parlare al passato
ultimamente mi vergogno tanto della mia nazione
Il nazionalismo di stampo ottocentesco è quello di cui parla Francesca.
RispondiElimina(All'epoca la Serbia era capofila del movimento Jugoslavista, inteso a riunire tutti gli slavi del sud in un'unica entità statuale come aveva da poco fatto il Piemonte in Italia. Non per niente la rivista ufficiale del movimento si chiamava "Pijemont").
Quello del secolo scorso e (ahinoi) attuale è quello di cui parla Lorenzo.
Nei Balcani il nazionalismo si è declinato negli anni '90 (e '40) in questo modo, appunto sciovinista.
In Italia dopo il nazionalismo ottocentesco (ma lo definirei più patriottismo) non si è mai creato un vero senso di appartenenza nazionale.
Ma neanche di non appartenenza.
La lega è un fenomeno - almeno da quel punto di vista - tutto sommato innoquo, seppur fastidioso.
Interessanti tutti gli interventi. Sajkaca pone una differenza tra nazionalismo e sciovinismo nazionale, che secondo me è solo semantica, in quanto il primo spessissimo si evolve nel secondo. Il nazionalismo cui fa riferimento Sajkaca, in un mondo reso più piccolo da mass media e velocità di viaggiare, potrebbe essere l'evoluzione dello spirito familiare dell'antichità, divenuto poi spirito tribale e poi senso civico. Il nazionalismo balcanico è un fenomeno che col tempo si attenuerà (espansione dell'Unione Europea, globalizzazione e soprattutto calo continuo di popolazione in quasi tutti gli stati danubiani e balcanici), ma nel frattempo rischia di fare ancora alcune vittime.
RispondiEliminaPer restare nell'ambito geografico qui trattato, che ne dite del nazionalismo croato, la quintessenza di come questo fenomeno sia sostanzialmente politico. La Croazia fu il luogo natale di Tito, nonché di uno degli ultimi presidenti della Repubblica Socialista Federativa Iugoslava (forse fu proprio l'ultimo, non ricordo bene) nel 1991, Stjepan Mesić. Stjepan Mesić fu poi addirittura per 10 anni (2000-2010) presidente della Repubblica di Croazia, un vero esempio di trasformismo no? Ho parlato tante volte con nazionalisti croati (nel 1996 fui fermato per un'ora dalla polizia di Fiume/Rijeka perché mi sorpresero a fotografare un tombino di ghisa dove c'era ancora scritto "Regia acciaieria fiumana - 1936 Anno XIV E.F."), che grazie alla propaganda non hanno idea di come sia andata la storia. Essi, senza differenza di età, dicono che la Serbia li ha sempre sfruttati (vero forse il contrario), che non è vero che le città del litorale siano di origine veneziana e che in passato la Croazia arrivava fino a Budapest (mai accaduto).
RispondiEliminaCompletamente opposto il comportamento della Slovenia, dove ha prevalso il nazionalismo sano invocato da Sajkaca e dove hanno saputo fare delle scelte internazionali intelligenti. Gli Sloveni sono di entrati nella U.E. ed hanno rinunciato alla moneta nazionale per abbracciare l'Euro, nonché al reticolato di confine a Gorizia. Ma in fondo restano dei fortissimi irredentisti. L'anno scorso mi recai per la seconda volta a vedere le Grotte di Postumia (Postojnska jama) e volli seguire la guida di lingua slovena. Arrivati ad un punto dove si illustrava un episodio di sangue avvenuto nella Seconda Guerra Mondiale, tra partigiani e nazisti, la guida concluse, tra le risa del gruppo, dicendo "ma a noi non ce ne frega niente perché ormai ci siamo liberati sia di Iugoslavi che di fascisti e nazisti".
RispondiEliminaHo appena finito di leggere questo libro
RispondiEliminaI nazionalismi nell'Europa contemporanea
di Brubaker Rogers Ed Riuniti
che sembra cadaere a fagiolo (nazionale e non importato ovviamente).
è uno studio sul rapporto tra "Stato nazionalizzatore", "minoranze interne" e "patria nazionale esterna".
A tratti pesante ma interessante.
Per quanto riguarda il restro del discorso io personalmente mi chiedo quale sia il confine tra nazionalismo e sciovinismo. Il nazionalismo è sempre contro qualcosa, spesso un altro nazionalismo. Il problema è prendere posizione, sapendo che non esiste la verità. Oggi lo stato nazione è in crisi, la globalizzazione ha fatto si che lo spostamento sempre più veloce dei popoli abbia minato alle fondamenta quella comunanza base della "nazione". La visione della vita occidentale e quella asiatica (ad esempio) sono profondamente diverse, come costruire un edificio "nazionale" comune? Chi ha la forza impone il suo (il velo in Francia) ma quando la demografia cambierà gli assetti? Ha senso parlare oggi di nazionalismo se non come battaglia difensiva destinata alla sconfitta? Puoi bombardare quanto vuoi i gommoni ma se sono di più delle bombe che fai? La lega è in piccolo una reazione (nemmeno delle peggiori) allo stato di cose. Il leghista accetta lo straniero "se lavora" quindi il rifiuto non è a priori, come nel caso della xenofobia razzista neonazista. In fondo sono solo dei "femomeni di crescita", viviamo in un contesto storico, anche se ormai l'orizzonte mentale comune per lo più si limita al parcheggio in doppia fila. Se l'avesse previsto, Alessandro Magno si sarebbe fatto una birra (come la mia skopsko) e buonanotte a tutti...
cavoletti di beograd !
RispondiEliminacome sta andando bene il discorso !
a saperlo lo tiravo fuori prima questo post !
premetto che sono completamente in disaccordo con voi per cio' che riguarda la lega
loro fanno del vero e proprio razzismo
qui c'è un esempio ma ne potrei portare molti
adrenola.blogspot.com/
2009/04/torino-rifiuta-il-razzismo.html
per il resto direi che cio' che ci dobbiamo chiedere è :
in che misura è positivo o meno essere nazionalisti ?
bevenute Alice, Veronica e Benedetta !!!!!!
La Lega non è un pericolo più di tanto, secondo me. Lina. Te lo dice uno che da 5 anni vive in un paese in Provincia di Mantova (dove la Lega è partito di maggioranza relativa) dopo essere nato a Roma 47 anni fa ed esservi vissuto fino al 2005. Tanto per cominciare il nome Padania è di origine Romana (da Padus, il nome del Po in Latino) e quindi, geograficamente, non rappresenta il Veneto che ricade nelle valli di fiumi che sfociano nell'Adriatico senza entrare nel Po. Politicamente non rappresenta l'Emilia-Romagna e certamente. se il suo disegno separatista dovesse arrivare all'ultimo stadio, non troverebbe appoggio in Valle d'Aosta, Trentino-A.A. e Friuli-V.G., che già autonome sono e stanno benissimo. Etnicamente non esiste, in quanto i gruppi "aborigeni del Nord Italia non fanno più figli e, nelle poche aree dove aumenta la popolazione, ciò è dovuto solo all'immigrazione. Storicamente, infine, è un disegno perdente. La Lombardia indipendente del feudalesimo era stata rosicchiata ad est dai Veneziani (la Serenissima arrivava fino a Bergamo) e a nord dagli Svizzeri (che si presero il Cantone Ticino), a riprova che economicamente è sì una Regione trainante, ma non molto sveglia sul piano politico. Come dico sempre al leader leghista del mio attuale paese, l'occasione storica per il Nord Italia di fare uno stato a sé è già trascorsa e si è visto con quali disastrose conseguenze. Mi riferisco alla Repubblica Sociale Italiana (1943-1945).
RispondiEliminagrazie per le rassicurazioni lorenzo, ma purtroppo non funzionano
RispondiEliminasolo che qui non ne posso parlare
magari questo discorso lo facciamo per mail
ti posso assicurare che le guerre balkanike sono partite con scintille molto piu' deboli, perchè la guerra è il miglior business e non c'è mai stata una guerra non combattuta (purtroppo) !
io stessa non perdo occasione per discutere
il mio carattere mi porta a pensare che ogni litagata lasciata è persa !
tra l'altro, oltre alla situazione assurda che abbiamo in italia, siamo alla xenofobia in europa :
RispondiEliminatemporeale.libero.it/
libero/fdg/4102987.html
sarko vuole far sparire un intero popolo esattamente con hitler e indovinate con chi si schiera l'italia ????
in questo caso io sono antinazionalista al massimo
mi vergogno proprio del mio stato, delle stragi compiute durante la seconda guerra mondiale e visto e considerato che si riesce molto bene a parlare di politica, faccio un post sulla strage di kragujevac, in cui i soldati sono entrati in una scuola e hanno sparato uccidendo un'intera classe di alunni
@Lorenzo, in effetti Mesic è stato l'ultimo Presidente della Jugoslavia unita.
RispondiEliminaMa si è trattato di una finzione, visto che il tapino non controllava più l'esercito "federale" (ormai in mano serba e con annesso tentativo di abbattere l'elicottero di Mesic durante un trasferimento) nè le Repubbliche, di fatto già in guerra tra loro.
Il nazionalismo croato io lo percepisco ancora forte ma - come sta accadendo anche in Serbia - ormai politicamente ininfluente, minoritario e confinato al voto di protesta o delle fasce meno istruite della popolazione.
Josipovic e Tadic (senza voler santificare i personaggi anzi) ne sono un'eloquente dimostrazione.
Condivido la tua analisi su Bih e Kosovo, credo che in Caucaso i problemi siano molto più seri.
In Kosovo tempo un paio di anni si arriverà alla "partizione" che esiste già nei fatti e in Bih una volta che la comunità internazionale si stuferà di buttare via denaro pubblico si provvederà a rimuovere qualche politico imbarazzante e controproducente.
Non faccio nomi.
Solo cognomi.
Dodik.
io ne aggiungerei tanti altri e primo fra tutti quello che ha fatto fuori tutti i 39 testimoni del suo processo !
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