mercoledì 18 novembre 2009
Roberto Durkovic e i fantastici del metrò
I 'fantasisti del metrò', sono i bravissimi musicisti rom che Roberto Durkovic ha ha visto suonare nelle stazioni della metropolitana milanese molti anni fa.
Da allora sono passati tre album, molti successi, ed uno spettacolo, "La bella strada", che finalmente racconterà in musica la storia di quel fortuito incontro
Li ha conosciuti mentre suonavano canzoni tzigane in metropolitana per guadagnarsi da vivere. Li ha seguiti vagone dopo vagone, li ha presi con sé e assieme a loro è arrivato a esibirsi davanti a Papa Wojtyla, in piazza San Pietro. Il viaggio artistico di Roberto Durkovic, madre italiana e padre cecoslovacco, comincia così, dopo un incontro casuale e un po’ magico con un gruppetto di rumeni. Il risultato è una musica che ha patrie diverse, o forse non ne ha affatto, e la conferma arriva dall’ultimo lavoro: «Semplicemente vita»
Giovedì 1° Aprile 2004, Roberto Durkovic si è esibito in Piazza S. Pietro, alla presenza di Papa Giovanni Paolo II, nell'ambito dell'incontro con i giovani voluto per il terzo anno consecutivo dal Vicariato di Roma. La manifestazione è stata trasmessa in diretta da RaiUno a partire dalle ore 17.15 nel programma intitolato "Vogliamo vedere Gesù". Un appuntamento di grande prestigio e di elevati contenuti, durante il quale Roberto Durkovic è stato protagonista insieme ad alcuni grandi nomi della canzone, quali Ron, Alice, Fausto Leali e altri artisti emergenti del scena musicale italiana. Il cantautore milanese di origine ceca, accompagnato dalla band di gitani con i quali abitualmente tiene concerti in tutta Italia, ha presentato un brano inedito scelto appositamente per questa occasione davvero unica
Il quinto cd di Roberto Durkovic si muove tra sonorità tzigane e cantautorato italiano, canzone jazzata, echi mitteleuropei e influenze flamenche. Si parte con una cover di Fanigliulo, «A me mi piace vivere alla grande», in una versione orecchiabilissima. Dopodichè arrivano la fisarmonica, il violino e il contrabbasso di «Scintille», i ritmi gitani e le percussioni de «Gli uomini di Lisa», l’allegria un po’ alla Bregovic del «Mago dei Colori» (il pezzo strumentale suonato il primo aprile 2004 davanti a Giovanni Paolo II durante la giornata «Il Papa incontra i giovani») fino alla veneziana «Soffio» e a «Fantasisti del metro», che racconta l’inizio di tutta la storia: «Come un treno locale ci fermavano in ogni stazione, una chitarra un pianoforte, gioia come Savicevic con il pallone». Si conclude con «Insonnia d’estate», arricchita dalla voce di Silvia Scrofani.
Per partire dal principio, bisogna dire che la carriera di Durkovic comincia una ventina d’anni fa. «Ho iniziato a suonare per ribellione, strimpellando Guccini, e ho fatto la gavetta sui Navigli, esibendomi nei vari locali milanesi». In quel periodo si avvicina al Club Tenco e nel ’93 ottiene una segnalazione al premio della critica «Sanremo Nuovi Talenti». Arrivano i primi due dischi, sperimentali e un po’ artigianali. «Poi, dopo il fortunato incontro in metrò con i miei amici rumeni, ho potuto finalmente realizzare un grande sogno: unire due anime, legate probabilmente alle mie origini. L’anima italiana, cantautorale e quella tzigana. Ma non mi sono fermato qui: nel mio gruppo sono entrati anche musicisti cileni, ucraini e spagnoli».
Assieme a questa allegra combriccola Durkovic realizza un altro paio di dischi prima di arrivare al risultato più maturo, «Semplicemente vita», che lui presenta così: «E’ un lavoro che ha diversi colori, diverse gradazioni. C’è ovviamente il colore balcanico, qualcosa di sudamericano e pezzi molti intimi, sentimentali. Un disco che è il proseguimento di questo mio viaggio a contatto con la strada, il racconto di emozioni vissute assieme a musicisti straordinari che sono spesso costretti a suonare ai margini. Persone che mi hanno regalato una grande ricchezza, musicale e culturale». Niente male, per una storia cominciata per caso, tra i vagoni del metrò.
Tratto dal "Corriere della sera"
Roberto Durkovic
Mi sono innamorata di questo artista perchè ha detto : "Balkani, non vi fate ingannare dal vuoto occidentale" e per questa frase lo amero' a vita !
Che meraviglia !
Il conte Dracula
Strumentale e danze
Venezia dorme
Scintille
un benvenuto a thea, bellissima donna e brava pittrice
RispondiEliminaquando incontro qualcuno che è estraneo ai balkani mi stupisco nel sentire cosa sanno di balkani..
credete...
niente !!!
e se sanno qualcosa sono poche informazioni distorte
per esempio thea non sa che e come e quando c'è stato un bombardamento..
quindi sotto ragazzi..
qui sparaflesceremo sempre piu' !!