giovedì 19 agosto 2010

Il commento di Samantha

Nei giorni scorsi, sul blog di Alessandro Di Meo, ho trovato un commento che ho letto d'un fiato !

Nessuno, Isabella, invita i Serbi ad insorgere. Ma sperare che, nonostante la dispersione..., siano uniti, anche nell'armonia tra etnie che ancora esiste in molti tratti della Serbia, a non farsi fregare dai compromessi unilaterali che la "comunità internazionale", che l'UE, attraverso la NATO gli sta imponendo via via, questo sì, non si può non augurarselo. Più che insorgere si tratta di resistere, sono 11 anni che resistono, i bombardamenti NATO sono stati il colpo di grazia a una ferita già infetta ma che poteva sviluppare i propri anticorpi o essere gestita in modo diverso dai governi “civili”. Hanno vissuto un dopo guerra infinito, che volente o nolente non ha ceduto al ricatto economico dell'occidente. Pensi veramente che la colpa di ciò sia solo endogena? L'instabilità e la scelleratezza delle classi politiche interne succedutesi ha le sue colpe, ma pensi più gravi di quelle dei governi internazionali che sono andati in missione di pace? vogliamo analizzare i panni sporchi dei nostri governi? E l’ipocrisia di chi non si può sottrarre a certi interventi vuoi legge economica e mediatica del più forte?
Resta sul piano della popolazione, di quella che alla fine subisce, a volte si adagia, a volte si dispera e insorge, si disorienta, e spesso muore...
Dici l’orgoglio di essere quello che sei, ma chi sei? L’hai chiesto a quei Serbi che vivono nei pochi e confinati villaggi protetti in Kosovo? L’hai chiesto ai serbi che ormai hanno abbandonato le loro origini da più di un decennio? L’hai chiesto a quei Serbi che sono emigrati nel mondo e anche in Italia sono spesso accolti con distanza e pregiudizio? Io l’ho chiesto a molti di loro, se tu hai esperienze o impressioni diverse ben vengano. Uscire dai personalismi non è mai facile, ma la voce diffusa di un popolo non la si deve dimenticare.. e quasi mai oggi è quella che riportano i media.
Il film è sempre lo stesso, vale per i Serbi ma per tante altre popolazioni che la storia ha penalizzato. Però ora è dei serbi che stiamo parlando. La generalizzazione o “globalizzazione” delle tragedie non ammette ignoranza secondo me e qualunquismo, sennò le responsabilità non se le prende mai nessuno.
Tu dici “Ora può sopravvivere solo se conserva la coscienza di sé nonostante la politica”. E’ giusto, ma no ora, ormai sono anni che lo fanno, parlo sempre della maggioranza della popolazione serba. La maggioranza non la faccio io, la si vede, ci so’ i numeri, la si conta in quei pochi dati e informazioni censite sulla condizioni di vita, la si vede, nei luoghi…
In quanto all’umiltà, beh, non confondiamo l’umiltà con l’elasticità e la volontà di ricostruirsi, sono due concetti molto ma molto diversi. Tutto il mondo è paese, ci sono serbi presuntuosi ma con tanta voglia di migliorare e altri umili ma anche rilassati… Le caratteristiche caratteriali di un popolo che poi la storia consegna, sono affascinanti e preziose culturalmente ma spesso dannose nei luoghi comuni. E non te lo devo dire io…
Se per umiltà intendi quella cosa che dovrebbe portare i Serbi al compromesso con la parte di mondo che conduce il gioco, per farsi “aiutare”, ma alle condizioni del più forte, o con i prestiti dell’FMI (quello che ha contribuito alla disgregazione della Jugoslavia) e perché uno dei detti è che ogni paese ha il governo che si merita, beh, basta guardarsi allo specchio, e spero di riuscire a farlo nonostante il maggior benessere potrà comunque appannarmi la vista, anche nel caso sia un benessere conquistato e non regalato, forse grazie alle stesse condizioni di compromesso e “sudditanza” politica che si vorrebbero evitare ai Serbi. Ma lo scotto lo pagano loro, e la comunità internazionale che dice di volerli aiutare, non sarà mai disposta a farlo rinunciando a qualcosa per loro, a partire dal riconoscimento come dici tu della coscienza di se’, e degli errori commessi. Il rispetto della memoria, vale per tutti.
Quindi io direi, è vero, dovremmo essere umili e determinati, se vogliamo aiutare la maggioranza dei Serbi a vivere meglio, dovremmo esserlo prima di loro e per loro, che sono in difficoltà e stremati da anni. La retorica degli ideali non gli serve, un po’ di prospettive e di serenità per riappropriarsi della loro memoria e del loro futuro sì.
Tutto un po’ lungo, ma avevo voglia di rispondere…. Grazie Isabella, anche se non ti conosco, degli spunti che mi hai dato.

Dal blog di Alex

3 commenti:

  1. in 10 anni di interesse verso i balkani, con tutti i libri che ho letto, i meetings a cui ho partecipato, i forum, i blog... non ho mai trovato una persona che si esprima cosi' meravigliosamente !
    grande samantha !!!

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  2. Lina, hvala ovvero grazie, grazie ovvero hvala...
    samantha

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