martedì 19 gennaio 2010

Trst je nas


Lo faccio, non lo faccio... non lo faccio, lo faccio.. alla fine questo post è rimasto fermo in attesa che si sbollentassero le acque.
Un mare di discussioni sono state fatte su Bora.la. Rifarle qui è inutile, ma anche non parlare di questo film sarebbe stato omettere una cosa troppo importante.
La cosa bella di Trieste, a parer mio, è che non sai se sei in Italia o in Slovenia, poichè in ogni luogo ci sono le scritte in 3 lingue diverse. Poi, se mi chiedete se sono contenta se Trieste è italiana, vi risponderei di si se fossi, come nel passato, contenta di essere italiana io. Al momento attuale soffro troppo la nostra politica e quella dell'Occidente in generale e le frontiere mi sembrano sempre più una cosa stupida. Mi ricordo una canzone che dice:
"La nostra terra senza frontiere è una speranza che sarà realtà, quando ogni uomo si sentirà figlio di una sola umanità".
Quindi che dirvi ? Forse sarebbe utile partire dal discorso dell'assurdità della guerra prima di parlare di questo film.


France, figlio di un partigiano che il primo giorno di scuola gli ha donato la propria titovka (il berretto partigiano con la stella rossa) perché ricordasse sempre la guerra di liberazione (storia che continua a ripetere a tutti, anche se ormai tutti lo sanno), è dedito ai wargames assieme ad un gruppo di amici che mettono in scena battaglie tra partigiani e nazisti, ed hanno lo scopo di “liberare” Trieste. Questo mentre la moglie gli rimprovera di non dare una mano nella gestione dell’azienda agricola, la figlia Mateja lo prende amabilmente in giro e la polizia cerca di convincerlo dapprima gentilmente, poi con le maniere forti a smettere con i “combattimenti” perché ci va di mezzo la vita politica locale. Ma quello che più preme a France, alla fine, è trasmettere i valori della lotta di liberazione alla figlia e quando, durante il combattimento decisivo per impedire ai “tedeschi” di mettere le mani su Trieste, arriva la polizia e cerca di arrestare France, Mateja in sella al suo cavallo si lancia tra i poliziotti e il padre, impedisce l’arresto e porta con sé la bandiera partigiana per metterla in salvo. France la guarda e dice ai suoi “compagni” che possono deporre le armi come vuole la polizia perché “Trst je naš”. Il messaggio che se ne ricava, a parer mio, è che “Trst” è il simbolo per indicare la presa di coscienza della giovane figlia, quindi France ha ottenuto il suo scopo. Deliziosa, infine, la scena di coda, quando France è a letto con la moglie che gli domanda se è contento di avere liberato Trieste e lui le risponde “sì, ma adesso dovremo pensare a liberare l’Istria”, con la moglie che sbarra gli occhi sconvolta.
Claudia Cernigoi

Bora.la
Cogliamo l'occasione per un saluto affettuoso a Bora.la, uno dei primi blog che abbiamo e che ci ha seguiti con interesse.
E' bellissimo leggere i commenti in friulano tipo : "I sciacalli mediatici ga fato la solita splendida figura".

Petromil Ivan Ticac

4 commenti:

  1. uuauuu.. c'era sfuggito..
    roberto dice che è iniziato il trieste film festival !

    Molti i grandi nomi presenti quest'anno: da Fanny Ardant a Theo Anghelopoulos, da Predrag Matvejevic a Claudio Magris, a Goran Paskaljevic, uno degli autori più importanti dell’area ex jugoslava, la cui ultima fatica “Honeymoons”, tragicommedia divisa in due parti, una albanese e una serba, inaugura domani la rassegna.

    da passaggioasudest

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  2. carissimi..
    datemi un po' di coraggio o fate la prova anche voi...
    provate ad aprire un account nella community di libero tipo il mio : adrenola
    e scrivete che siete italiani di una città italiana
    vi arriverà il mondo intero che vi vuole conoscere
    correggete la città e lo stato e scrivete cacak, serbia
    e non arriverà più nessuno o meglio arriveranno quelli che ti dicono : tornatene al tuo paese
    santa balkania nostra, aiutaci tu !

    http://spazio.libero.it/adrenola/profilo.php?ssonc=58400070

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  3. Ho visto il trailer di "Trst je nas" e mi era sembrato un film divertente...a parte il titolo provocatorio che, comunque, rieccheggia un' epoca conclusa ed archiviata(speriamo!).
    Molto discutibile, come riportato da Bora.la, l' utilizzo a scopo strumentale da parte del governo(o apparati statali), ma si sà che i governanti si divertono più a metter zizzania che a risolvere i problemi dei nostri paesi(sigh!).

    Speriamo si possa visionare al più presto a Turin!

    Ah Lina, volevo segnalarvi, nel caso già non lo sapeste, che la Svoboda Orchestra suonerà il 29 gennaio (h.21.15) all' Oratorio di S. Filippo, in occasione della Giornata della Memoria (l' ho letto in biblioteca oggi =D)

    Saluti da San Salvario!

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  4. ehjlà !!!
    sunsalvario.blogspot.com ti amo alla follia !!
    lo sai che francesca è stata a san salvario tra natale e capodanno e ha parlato bene di voi a zurigo ?
    lei è architetto
    speriamo di vederci il 29 !!!
    oppure il 27 per la giornata della memoria !!
    grazie della visita
    balkan_crew at yahoo.it

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