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Perdonatemi se apro una parentesi. E’ vero che vorrei fare un post sul cirillico, ma approfitto di questo spazio per un discorso che non posso più rimandare.
Da quando abbiamo aperto questo blog , sono entrata in contatto con un numero infinito di persone.
Tutto positivo direte voi, è a questo che serve il blog. Certo, ma purtroppo qui non vengono solo le persone interessate ai balcani, il blog è visitato anche da persone che odiano i balcani e fanno un razzismo sfrenato.
Io questo razzismo fino ad ora non lo avevo percepito. Si, molte dicerie sugli albanesi, ma ognuno di noi ha amici albanesi e chiunque può smentire la frase “sono tutti ladri”.
Io poi ho il mio muratore che è albanese e quando viene a fare dei lavori in casa si porta dietro una carovana di muratori albanesi che mi insegnano alcune parole nella loro lingua. Naturalmente le prime cose che si imparano sono le parolacce, ma poi si imparano anche le frasi “come ti chiami”, “scusi dov’è la toilette” nella speranza che poi gli altri ti diano la risposta prevista, sennò che si fa ?
Con loro parlo di tutto, anche di Kosovo. Ci facciamo delle litigate pazzesche, ma poi prendiamo il caffè assieme e ridendo io dico “Kosovo je Srbija” e loro “viva il Kosovo indipendente” e brindiamo tutti col caffè. Magari fosse sempre così !
Quello che non mi aspettavo è il razzismo sfrenato verso i popoli della ex-Yu. Un po’ viene dai mass media. Addirittura ci sono un sacco di film che parlano male dei serbi. Non si sa perché se c’è una figura di un criminale, questo è per forza serbo. Raramente è russo, la maggior parte delle volte è serbo o comunque proviene da quelle zone. Mai uno svizzero e qui dovrebbe essere contenta Francy , ma so che non lo è.
Venendo al discorso giusto (grazie se state ancora leggendo) il mio primo viaggio in Balkania è stato il rischio più grosso che ho corso con mio marito. Aveva deciso di lasciarmi se fossi partita. Solo dopo che l’ho rassicurato facendogli vedere in internet che Vera Novakovic era serba, ma non era una criminale, anzi una stimata insegnate di Treviso, solo dopo ciò si è rassicurato e mi ha lasciata partire.
L’anno successivo un altro dramma familiare. In Serbia voleva venire anche mia figlia. Perfino i miei suoceri si erano opposti in una maniera disumana. Pensare che i miei suoceri sono calabresi e tutti i miei parenti piemontesi hanno paura della Calabria e della mafia calabrese.
Comunque mia figlia è venuta ed è tornata in Italia sana, salva ed entusiasta.
Ora sento che vi sono persone che hanno il terrore della Serbia. Ebbene.. fate bene !
Già alla frontiera, tutti gli stranieri, li gasano e li fanno a pezzettini per diventare croccantini per i gatti !!!
Ma state dando i numeri antibalkanofili ??? Ma che pensate che vi sia nella ex-Yu ?
Direi che mi sento più sicura la che nel mio quartiere infestato dagli spacciatori che mettono in fila le persone e fanno lo scontrino perché ne hanno tanti e sta diventando un crimine legalizzato e a cielo aperto.
Io lo urlo : amo il mio paese , ma adoro la Balkania e ci vivrei la, se non altro perché le persone sono sincere e non false. Perché non ho mai visto così tanta ospitalità come la loro e perché loro si aiutano e non insegnano ai figli a calpestare il prossimo.
Speriamo che tutti i razzisti si convincano o che facciano un viaggio istruttivo prima di giudicare.
Grazie per aver letto fino a qui, adesso inizia il post (non vi scoraggiate ora !).
Dicevo che i primi due viaggi li ho fatti con Vera in macchina. Il terzo anno mi sentivo padrona della lingua e dei balkani e ho deciso di viaggiare sola, in aereo con la Jat.
A bordo una magnifica sorpresa : Miro, un assistente di volo talmente bello da svenirgli addosso per farsi rianimare !
Avevo vicino un anestesista serbo che lavorava in Svizzera e che tranquillamente leggeva un giornale in cirillico. Mi ha detto :- Lina, lo capisci il cirillico? No ? Qui c’è scritto “ i migliori nel mondo in campo sessuale sono i serbi” . Concordi ?
E che ne so dottorino mio ! Mio marito è calabrese e dorme con la lupara. Sono 28 anni che gli dico che è il migliore, ma non ho termini di paragone. Magari è imbranato, che ne so.
Poi arriviamo all’aereoporto di Belgrado con un forte ritardo e di notte. Non c’è l’autobus che porta in città, ma solo uno che si spaccia per taxista. Alla stazione degli autobus riesco a comprare il biglietto per Cacak, ma è scritto in cirillico. Non so dov’è il mio autobus perché ce ne sono decine e finalmente trovo una persona che parla inglese. Mi dice dov'è l’autobus, ma mi dice anche che se amo la Serbia devo studiare cirillico. Io lo capisco, ma inizio anche a capire che più che amore è questione di sopravvivenza.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il fatto che a Cacak mi sono persa. Ho telefonato al mio amico Dejan e lui mi ha detto: - in che strada ti trovi ?
Bella domanda, come si fa a dire se è tutto scritto in cirillico ?
Adesso scrivo i miei appunti al lavoro in cirillico. Usandolo tutti i giorni non lo scordo più.
Se volete andare in Serbia vi consiglio di portarvi almeno la tabella. Vi sarà sicuramente utile anche perché c’è una grossa differenza tra il corsivo e lo stampatello. E si! C’è anche il corsivo e lo stampatello !
P.S. se siete arrivati a leggere fino a qui siete favolosi !!!!