sabato 28 febbraio 2009

S.Spiridione a Trieste


Questo post è dedicato alle mie fantastiche guide turistiche a Trieste : Matteo e Riky.
Forse anche per questo la città mi è piaciuta tanto.
Mentre pubblichiamo Matteo sta presentando il libro "Darsi il tempo" e questo è proprio quello che ho pensato quando sono entrata nella chiesa serbo/ortodossa a Trieste. Era il giorno dedicato ai morti, come vuole la tradizione ortodossa che riserva quattro giornate all'anno ai cari che non sono più con noi.


La chiesa bellissima era piena di persone che preparavano la S.Messa. Questo mi ha stupita molto.
Ho sempre pensato che nella religione ortodossa la Messa fosse una cosa lontana dall'essere vissuta come noi la viviamo nella religione cattolica.
Invece molte persone accendevano ceri, molte altre mettevano a posto e altri pregavano con i loro modi e i loro segni di croce che vanno dal pavimento alla fronte.


Era un bellissimo ambiente e sembrava una favola. La sera prima Riccardo mi aveva detto che aveva comprato la sua prima brojanica in quella chiesa.
Che bello. Ero a Trieste, in mezzo a tanti serbi. Per la prima volta non ho fatto neanche una domanda. Parlavano già con i loro gesti.


L'unica domanda l'ho fatta al sacrestano, serbo pure lui. Gli ho chiesto come mai la chiesa era dedicata a San Spiridione e lui m' ha detto che il nome risale ai vecchi tempi, quando la chiesa serba e quella greca erano unite. Poi si sono ingrandite e si sono formati due culti che comunque sono identici.


Molte notizie riguardo alla chiesa e soprattutto alla religione ortodossa le trovate qui.
Come dice Matteo, siamo piccoli dilettanti allo sbaraglio ! Eccovi il video !
Qui il video sulla brojanica.

mercoledì 25 febbraio 2009

Reclute a Claviere.



Perdonateci se vi sparaflesciamo ogni giorno di un nuovo post. Non va bene, lo so, ma ogni promessa è debito e 5 bellissimi ragazzi stanno aspettando di vedere la loro immagine pubblicata.
Nei giorni scorsi sono stata a sciare a Claviere. Per la gioia di mio marito, in macchina non ho fatto altro che parlare della ciurma e del viaggio ad Udine, Trieste e Venezia. Mio marito è un po' scocciato da tutto questo interesse per i balkani, ma lo capisco. E' come se lui si mettesse a parlare improvvisamente di calcio cone me. Non mi interesserebbe proprio. Ma come si suol dire : "chi cerca trova" e io ho fatto 5 nuove reclute ! Dobro, dobro !
All'arrivo della seggiovia vedo un bellissimo stendardo degli alpini. Ormai c'è la deformazione professionale, perchè tutti voi sapete che il nostro più grande collaboratore è un alpino.


Così non posso non fermarmi a fare la foto e nei pressi chi ti vedo ?
Tre bellissimi alpini in carne ed ossa. Non solo sono molto belli, ma sono anche stati in Kosovo e quindi inizio a tempestarli di domande. Poveri !!
Di tutto ciò che mi è stato detto non posso pubblicare nulla, ne posso pubblicare le loro foto, ma vi posso dire che forse non avrei avuto il coraggio di scrivere ciò che mi hanno detto. Bbbbrrrr...


In questi momenti io penso sempre a Fatmir e lui mi da la forza e la speranza.
Grande Fatmir !
Ma non è finita qui ! Al bar chi ti vedo ? Giuseppe e Cosimo con la nostra maglietta !


Bravi Giuseppe e Cosimo, ancora vi devo parlare dei balkani e voi siatete già della nostra ciurma !!!

martedì 24 febbraio 2009

Nuova rubrica su film serbi


Una segnalazione: 
la rivista di cultura cinematografica digitale "rapporto confidenziale" propone una rubrica di film serbi curata da Sajkaca. Ogni mese vi sarà presentato un film serbo ed in piu' tante informazioni e dei link interessantissimi (in questo numero per esempio anche uno special su Gus Van Sant).

Ma vi spiego meglio:
Con Roberto Rippa (lo conosco dai tempi che andavamo insieme ai festival del film trash) dopo esserci scambiati un po' di "fanpages di film" su facebook, abbiamo avuto l'idea di fare una rubrica sul film serbo. Sull' ultimo numero di Rapporto confidenziale, Roberto ha presentato dei film rumeni da noi poco conosciuti, e cosi non ho resistito alla richiesta sua di parlare un po' di film serbi....una delle mie passioni!

Rapporto confidenziale:
Roberto Rippa (di Lugano) e Alessio Galbiati (di Milano) sono due blogger che si sono incontrati in internet, perché nei loro due blog (Roberto su cinemino e Alessio (adesso) su il cane di pavlov) facevano più o meno la stessa cosa: delle recensioni indipendenti sul cinema.
Una sera - sempre in internet - hanno iniziato a parlare di come dare una forma più compiuta a ciò che facevano sui loro rispettivi blog e hanno iniziato a parlare della possibilità di iniziare una rivista digitale da scaricare gratuitamente. Due settimane dopo (!) - era la fine del 2007 - usciva il numero zero di Rapporto confidenziale. Da allora hanno pubblicato 14 numeri (tra cui uno speciale interamente dedicato al Festival di Locarno) a cadenza mensile e sempre cercando di coinvolgere chi, nella rete, a loro piaceva per come trattava di cinema. Il numero di collaboratori è cresciuto nel tempo.

Qui il link per scaricare la rivista! È gratuita! 
E se desideri (come si fa a non desiderarlo?!) puoi fare una donazione qui.



domenica 22 febbraio 2009

Un piccolo, favoloso pezzettino di Happyland !


Forse qualcuno si sarà accorto che siamo stati poco presenti, ma non tutti hanno saputo che eravamo tutti in ferie.
A dir la verità i miei colleghi erano in ferie turistiche, mentre a me è andata molto ma molto meglio. Io ho fatto le ferie col cuore e sono andata ad abbracciare un pezzettino di favolosa ciurma.


Io ringrazio Nostro Signore, il destino e chi ha inventato internet per avermi messo sulla strada queste favolose persone.
Solo che nel viaggio ci ho lasciato il cuore. Ora lui è a Venezia, Trieste ed Udine e devo cercare in qualche modo di riportarlo a casa, perchè proprio non ne vuol sapere di tornare. Con lui, la mia mente.
Purtroppo non tutto è stato positivo. Parlando con la gente del nord-est e sentendo le tv private mi sono resa conto di persona che era tristemente vero tutto cio' che temevo, ovvero che sono dei razzisti senza senso.
Io di solito non mi lascio andare a volgarità, ne nella vita reale, ne on line, ma stavolta faccio un'eccezione : razzisti.. fate pena !
Se a Venezia era andato, tanto quanto, abbastanza bene e di discorsi razzisti non ne ho sentiti, a Trieste è stato drammatico e sono venuta via piangendo. Forse anche perchè sono andata a visitare la Risiera di San Sabba.


Il coraggio di tornare a Torino me lo ha dato Fatmir, ad Udine. Nel suo negozio serbi e albanesi scherzano e bevono birra assieme e io ero senza parole e guardavo e tacevo, ma prendevo anche la forza per le batterie della speranza.
Quanto ho pensato a balkan-crew !! Fatmir è l'incarnazione di tutto cio' che noi predichiamo, speriamo e ci auguriamo.


Percio', razzisti padani, imparate da un albanese cos'è il rispetto, l'intelligenza, l'essere persona a differenza di voi animali. Anzi, questo è un insulto agli animali, che adottano anche un cucciolo di un altra razza se è rimasto senza mamma.
Ma non voglio dire di piu', perchè sono stati i nostri amici a darmi coraggio. Tutti mi hanno detto :
- Lina, di cosa ti stupisci ? Questa è ignoranza pura e grande stupidità. Ma non sono contenti neanche loro.
E quanto è vero questo ! Tutti i veneti e i friulani arrabbiati per i soldi dati a Catania e io che mi stropicciavo le mani ! Ah! Ah!


Di tutto cio' che ho visto a livello turistico ricordo ben poco. Mi ricordo il famoso “Terraglio” tra Venezia e Treviso e vergognatevi se non lo conoscete perchè tutti lo devono conoscere e il famoso molo “Pavido” a Trieste al quale hanno attraccato gli americani nella seconda guerra mondiale (fonte Riky).


Una cosa che mi è piaciuta tanto è stato il viaggio di andata infrasettimanale con tanti, tantissimi kamion balkanici.
Io ne avevo visto solo uno dalle mie parti e l'avevo bloccato in autostrada. Tra Milano e Trieste era tutto un urlare. Vi dico i camionisti piu' carini : Paracin (Serbia), Pimk LTD Belgrado e Omega trans ( Belgrado).


Che dire di Ske? Me lo sono sbaciucchiato tutto, ma metà dei baci erano di Francy. Ma che bello il nostro collega !!!


Vi preannuncio dei post mozzafiato : la chiesa serba a Trieste, un'intervista al direttore delle linee aeree albanesi e un gruppo serbo-rock capitanati da Dalibor e Dragan nati a Pozarevac.
Un caro saluto anche ad Alessio e Mariarosa di Roma. Sembrate proprio due bei fidanzatini !
L'ultima parola è per una divinità. Credevo che Gian Matteo fosse meraviglioso, ma mi sbagliavo.. è molto, ma molto, ma moltissimo di piu' !



L'amico è !
Finalmente anche Riky ha la sua brojanica.
Gian Matteo non finirà mai di stupirci ! Parla anche il serbo-croato !
Io e Francy siamo troppo contente di avere un collega cosi' bello !
Questa non è una barzelletta ! Dopo un certo congresso di un certo partito, alcune persone vanno a mangiare la pizza da Fatmir. Una signora guarda e riguarda Fatmir e alla fine gli chiede dove è nato . Povera !
Questo filmato lo posto perchè mi sono resa conto che nei balkani non sanno cos'è il carnevale.
Questo video è dedicato al nostro favoloso professore Davor. Guarda Davore cosa sei riuscito a fare in pochissime lezioni ! Video divertente.
Questo video è dedicato a Francy. C'è da scompisciarsi dalle risate perchè Ske e Fatmir sono daccordo a salutare, ma sentite cosa dicono quando si parla di baci !
Al carnevale di Venezia per un pelo non sono riuscita a riprendere lo sputafuoco.

P.s. ed n.b. Per chiarezza e dovere nei confronti di Pietro, vorrei sottolineare che non tutti nell'est italiano sono razzisti, ma tanti dei non razzisti ci leggono. Speriamo che arrivino anche gli altri !!!

venerdì 20 febbraio 2009

JIT Basket a Lissone

Con la collaborazione del grandissimo Andrea Grazioli, vi segnaliamo un torneo di basket internazionale molto molto carino.
Di questo torneo ne avevo già sentito parlare, ma il grande Gianluca di Lecco me ne ha parlato dettagliatemente e mi ha dato gli indirizzi giusti.
E' stato un po' caotico arrivare all'organizzatore Andrea, ma ne è valsa la pena perchè questo torneo ha dell'incredibile.
Le squadre nel torneo 2008 provenivano niente meno che da : Grecia, Croazia, Francia, Spagna, Serbia, Lituania, Fyrom e Usa.
Per chi non fosse daccordo sul nome F.Y.R.O.M. e preferisse il nome Macedonia, noi avvisiamo di essere completamente neutrali e di volerci anche eclissare da tutto quello che è la penosa politica. Abbiamo solo copiato la lista del torneo. Chiamate la Macedonia come preferite.
Il torneo si chiama Junior International Tournament e per il suo svolgimento tenete d'occhio il sito oppure scrivete a andrea.grazioli@apl-cap.it


"Si scalda il motore organizzativo del 17° torneo internazionale juniors – JIT 2009 – che vivrà una edizione speciale e una formula completamente rinnovata. In occasione della prossima edizione, che ricordiamo si svolgerà da venerdì 10 a lunedì 13 aprile (Pasqua), sono state invitate tutte le vincitrici delle passate edizioni, da Cibona Zagabria (1993) a Benetton Treviso (2008), allo scopo di avere in un unico grande evento la storia del torneo. Proprio i campioni d’Italia in carica di Treviso sono stati i primi a confermare la propria partecipazione, con il chiaro intento di bissare il successo di dodici mesi fa."


Un ringraziamento cordiale ad Andrea che si è dimostrato molto disponibile e i migliori auguri per un torneo emozionante !
Le foto provengono dal sito del torneo.

mercoledì 18 febbraio 2009

Eccomi... sono vivo!

Allora... quando conobbi Fatmir (ndr il re della pizza) ero già stato in Albania e quindi 4 parole le sapevo (in albanese), ma questo fatevelo raccontare da lui, magari su facebook... o ancora meglio qui!

Oggi vi racconto un'altro episodio: Glina!!!

Ho passato tante frontiere in questi anni, per lavoro, per ferie, per andar a far benzina (costava di meno!!!)...

Ma il ricordo più bello è quando tornai dall'Albania nel 1998:

ci ero stato per "recuperare" mio cognato che all'epoca, durante la guerra civile, rischiava di partire militare (ed era un bel casino!).

Io e Ingrid, mia moglie, senza poca fatica eravamo riusciti a fargli avere tutti i documenti. All'epoca ero in servizio di leva ed ero riuscito ad avere un permesso speciale per espatriare, io e Ingrid avevamo raccimolato 4 denari per riempire gli zaini di scatolette di tonno e... varie...

e partimmo.

Tornammo con un "figliolo" palestrato di 18 anni che non sapeva una parola di italiano e che prendemmo a lavorare con noi: in breve divenne più "figlio di p....." di un qualsiasi italiano.

Ma tornando al sodo il padre di Ingrid alla partenza ci riempì di bottoglie di Raki: le prendemmo, ma avevo i miei dubbi che ci avrebbero fatto passare la frontiera al porto di Trieste.

Ad ogni modo arrivammo (non racconto in questa sede i patemi e l'euforia di un ragazzino di 18 anni che arrivava in Italia dopo 2 anni di guerra civile...), ma la guardia di finanza ci fermò:

avevamo circa 30 litri di Raki spartita in vari zaini e valigette (Raki che dopo 3 giorni fu spartita con tutti gli amici ed i parenti residenti in Italia... l'ho bevuta iooo... ), ma ci contestarono altro: le sementi di peperone che mia moglie (allora fidanzata, Ingrid) aveva nel portafoglio!!!! OOOOOOOOOh mio Dio!!!

E così (dopo aver dimostrato che non c'erano strani principi attivi nei semini) giungemmo a Udine dove a tutt'oggi siamo (10 anni dopo)...

ecco Glina è la marca delle bottiglie d'acqua minerale più utilizzate per il "contrabbando" familiare di raki...

poi c'è Tepelene... ed altre... ma ancora oggi mi emoziona trovare a casa degli amici albanesi la bottiglia di "Glina"...

Se avete amici albanesi... Glina è un marchio, una firma... altro che Dolce e Gabbana!!!!


Ujë fantastik!!!

Acqua fantastica!!! :)))

credetemi !

martedì 17 febbraio 2009

Parenti!!!


Il post di oggi tratta una particolarità della lingua serba (che vale un po' per tutti i balcani) e che la rende molto più ricca di altre: si tratta della terminologia di parentela. In Serbia è facile mettersi a chiaccherare con la gente, specialmente nei piccoli villaggi. Questa esperienza l'ho fatta in uno dei miei primi viaggi nel sud della Serbia. Quando fotografavo case tradizionali, mio marito chiaccherava un po' con il propietario della casa, e quasi sempre ci invitavano per una tazza di caffè.
Arrivava anche il resto della famiglia e si presentavano un po' tutti, ma normalemente non per nome, ma per grado d
i parentela: se si trattava di brat (fratello) oppure sestra (sorella) capivo anch'io di chi si trattava (anche se in Serbo sono termini che intendendono veramente il fratello o la sorella, ma vengono utilizzati anche per i cugini!) ma quello che mi pareva più complicato era la terminologia per il resto della famiglia: per esempio, il fratello della mamma (da noi zio) si chiama ujak , la sua moglie è la ujna (da noi zia) il fratello del padre si chiama stric (da noi zio) la sua moglie strina (da noi zia) la sorella della mamma è la tetka (da noi zia) il suo marito è il teča (da noi zio) capite che voglio dire? In italiano ce la caviamo con zio e zia, ma in serbo bisogna essere molto più precisi!!!

Qui vi ho messo una tabellina (purtroppo l'ho trovata solo in inglese sarebbe da tradurre...)


Il motivo di questa terminologia sta nella vecchia organizazione della società nei balcani: la zadruga. L
a zadruga era formata normalemente da una famigila o un clan di famiglie che tenevano i loro beni, i loro terreni ed i soldi in comune, con il personaggio più vecchio e capace (il patriarca) che dirige e prende decisioni per la famiglia. Cosi i ruoli erano predefiniti e si diede un nome per ogni parente che viveva nel clan.

La zadruga era basata sul sistema patrilocale. Normalmente quando
si sposa una figlia, ella lascia la sua zadruga e va a fare parte di quella del marito. Nella zadruga ogni membro collabora secondo le sue capacità per garantire il benessere di tutti i membri.

Nell 19esimo secolo però il sistema delle zadruge crollò e i gruppi divennero troppo grandi e malmaneggiabili. Quel che è rimasto è che comunque il lignaggio (la discendenza in Serbo la "vamilija") è rimasta un fattore molto importante. E' una preoccupazione per la famiglia, il sentirsi responsabili l'uno per l'altro, perchè si condivide il nome e il santo di famiglia, il desiderio
di lasciare eredi (sopratutto maschi, visto che solo loro tramandano il nome) fanno ancora parte in modo significante della vita ne balcani.

Tralaltro i villaggi che sono originari di Zadruge si riconoscono dalle finali del nome, perchè finiscono in: -ivci, -evci, -ovci, -inci, -ci, -ane, -
ene.

Un altra cosa interessante è che esiste un nome per i bisavoli fino a 16 generazioni! Per esempio se uno vi parla del suo "sukurdol" parla del suo bisavolo di 10 generazioni fa.
In italiano non esiste una parola esatta per ciò, si direbbe bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-nonno. Dopo il trisavolo o quadrisavolo...non credo che ci siano parole.....qui la tabella!

Lingua serbo-croata. Lezione 11

Care/i amanti del serbo-croato, oggi avremo una lezione su diversi argomenti facili facili. E quindi la lezione di oggi si intitolerà

VARIE ED EVENTUALI
Congiunzioni
Le principali congiunzioni in serbo-croato sono:
Ako (se)
Ali (ma, però)
Dok (finché, mentre)
I (e, anche)
Ili (o, oppure)
Jer (perché, poiché)
Kao (come)
Makar (benché, sebbene)
Nego (ma, senonché)
Niti (né, nemmeno)

Preposizioni
Reggono il genitivo:
Bez (senza)
Blizu (vicino a)
Ispod (sotto)
Iz (da, di. Quindi moto da luogo ed origine)
Iza (dietro, dopo)
Između (tra)
Iznad (al di sopra)
Kod (da. stato in luogo)
Od (di possesso)
Oko (intorno)
Pokraj (accanto a)
Poslije (dopo)
Preko (attraverso)
Prije (prima)
Za (durante)
Zbog (per. Di causa)

Regge il dativo:
K (ka davanti alle parole che iniziano con g, k o gruppi consonantici in cui la seconda consonante è g o k. Significa a, da, verso nel senso di moto a luogo)
Reggono l'accusativo:
Kroz (attraverso)
Među (tra)
Na (per, in senso temporale)
Pod (sotto)
Za (dietro a, per)
Reggono il locativo:
Na (su, sopra)
O (di, nel senso materiale)
Po (per, secondo)
U (in, a)
Reggono, infine, lo strumentale:
Među (tra)
Pred (davanti)
S (con. Sa davanti alle parole che iniziano per s, š, z, ž o gruppi consonantici in cui la seconda consonante è s, š, z, ž).
E con questo, signore e signori, io vi saluto. Vi ricordo che domani parto per Spalato e ritornerò il 28. Credo comunque che le lezioni non subiranno modifiche (forse, anzi, miglioreranno un po', vista la comodità delle tastiere con i caratteri ad hoc).
Doviđenja!

domenica 15 febbraio 2009

Prima lezione di italiano

Lesson 1 - Lezione prima

Hello to all fans of Italian language and Italian culture! My aim here is to bring to you the bases of Italian language in lessons that are easy to understand, furthermore, that can serve you for self-learning.
Although it is hard to describe in written form how certain voices sound, I will do my best to make Italian alphabet and pronunciation as clear as possible.

Italian alphabet
Letters Names of the Letters Pronunciation
a a open A, as in sUn
b bi
c ci has a very interesting pronunciation: if
followed by A, O, U, or H, it is

pronounced as K; if followed by E or I,
it is pronounced as in Al Pacino.
d di
e e
f effe
g gi same rules as for C, plus, combination
of GN sounds like beginning of English
word "New"
h acca ALWAYS mute! We only write it, never
read it.
i i
l elle
m emme
n enne
o o
p pi
q cu is always followed by U, so we read this
combination (qu) as soft "kv", like in aqua
r erre
s esse if it is between two vowels, we read it as
Z in "buzzing", like in "casa". Otherwise,
it is "S". Combination of SC followed by
I or E (sci, sce), sounds like first sound
in English word "shoe".
t ti
u u
v vu
z zeta

Usually, Italian words are stressed on the next-to-the-last syllable. The written accent is used with a few monosyllables in order to distinguish them from others that have the same spelling but a different meaning, like in te', which means tea, and te, without accent means you.

For practice, you can try to read next words (it would be great to learn them, as well :)

casa house
fico fig
con with
Colesseo Colosseum
capo head
Cupido Cupid
cane dog
camera camera
caffè coffee
culla cradle

For the next group of words, bare in mind that c before e or i is like the English sound ch in chest:

cena supper
voce voice
cibo food
concerto concert
aceto vinegar
cinema cinema
cipolla onion
facile easy

For the next group, remember that ch (found only before e or i) is like the English k:

che that

chimica chemistry
perché because
fichi figs
chilo kilo
chi who
chiuso closed
anche also

Same rules that we have practiced here with C apply also to the letter G!
That would be all for the first lesson!
Practice hard, because very soon we will start with some grammar!
Ciao a tutti!
Milica

Our best teacher Milica !



Ciao! My name is Milca, and I'm into communication business! That means that I am PR Director of a very big confectionery company, but I graduated on Philological faculty, where I studied Italian language and literature. This two things are not as different as it might seem: communication is all about languages, and languages are my passion. Apart from my native language (Serbian-Croatian), I'm fluent in English and Italian, I can handle Greek and German, and I understand quite good Spanish and French. I know that knowledge is one of the greatest gifts of human kind, and I am also aware that one can expect a gift only after they have given one. That's why, I will be happy to share with you my knowledge of Italian. And if you have any question, don't hesitate to write me: prof.italian@gmail.com

venerdì 13 febbraio 2009

FK Borac Cacak


Spero che siate seduti, vi sto per dare una notizia shock. Io ci sono rimasta come ci sono rimasta quando ho saputo che la mia collega è andata a letto col mio capo.
Lo scorso settembre 2008 la squadra di calcio di Cacak ha partecipato per la prima volta in assoluto dai tempi di Adamo ed Eva alla coppa UEFA.


Io non sapevo cos'era la coppa UEFA e l'ho chiesto al mio amico rumeno Florin che è appassionato di calcio internazionale. Lui mi ha spiegato tutto, ma io non sono in grado di ripetere, perchè ho capito niente. Sta di fatto che sta coppa UEFA deve essere una cosa importante, perchè il Cacak è stato fermato niente meno che dall'Ajax.


Ora, io, se mi dite Ajax, penso al detersivo per lavatrice, ma tutti pensano ad una importante squadra di calcio e se il Cacak ha incontarto l'Ajax vuol dire che è importante quanto e come una famosissima squadra europea..
Lo notate il mio impegno a parlare di cose che non conosco ? Grazie !


Tutte queste informazioni mi sono arrivate da un ultrà ciaciachese. Il mio amico Zoran segue la squadra anche in capo al mondo e il 18 Settembre 2008 era a Belgrado a vedere la partita Cacak- Ajax nel famoso stadio del Partizan. Purtroppo c'è andata male, perchè abbiamo perso 4 a 1, ma nessuno si scorderà mai il bellissimo goal di Dragan Milovanovic.


E poi non è andata così male, perchè avevamo vinto col Lokomotiv Sofia !
Ma parliamo un po' di questi campioni.
Qui la cosa si fa seria perchè il sito ufficiale non ha la versione in inglese.
Mi è venuto un po' da ridere, perchè leggendo i cognomi dei giocatori mi sono sembrati tutti amici o conoscenti. Stojanovic', Novakovic', Antic', Dokovic', Zivkovic'.. mi sembrano nomi conosciuti da sempre.
Poi, non vorrei ripetermi in eterno, ma sono proprio carini !


L'allenatore è Nenad Milovanovic' e non sò il perchè gli allenatori sono tutti un po' ciaciotti.
Gli sponsor sono due: l'autosalone delle macchine Skoda che vanno per la maggiore e la Ciacianska banka..sulla quale apriremo poi un discorso.


Le partite si giocano nel famoso stadio di Cacak che puo' contenere fino a 5.000 tifosi.
Che dire di più ? Forza Cacak !
Proporrei anche una bella squadra di ragazze pon-pon !

Qui una partita con l'Ajax
Qui il bellissimo goal di Cacak.
Qui una bella vittoria con la Crvena Zvezda.
Qui la loro pagina in Wiky
Che bello ! Cercando in you tube Cacak - Ajax indovinate che filmato mi è apparso ? Il mio ! Best Cacak u svemiru ! Adrenola sono io !

Big thanks to : Zoran, Momcilo, Nemanja and Vladimir for photos.

martedì 10 febbraio 2009

Paragliding in Kraljevo


Questo post è un atto dovuto, un grande ringraziamento ad una persona favolosa che da quando ha conosciuto balkan-crew non ha mai smesso di aiutare, consigliare, tradurre, cercare nuovi links...
Si chiama Vladimir, Brash per gli amici. Ha studiato come designer e ha fatto questo lavoro per alcuni anni, adesso pero' lavora nel mondo del calcio. E' stato campione di karatè, basket e scacchi e ha una bellissima passione : gli piace buttarsi giù dalle montagne col parapendio!
A Kraljevo c'è una bellissima scuola. Purtroppo il sito ufficiale non si apre (eol.org.rs) ma si apre questo bellissimo video. Io ho notizie da Vladimir e ho visto che la scuola di Kraljevo partecipa a diversi contests nel mondo piazzandosi sempre molto bene.
Io avrei una fifa matta di atterrare sul tetto di una casa. Ma voi godetevi questo spettacolo e fatevi coraggio, Vladimir dice che è facilissimo volare !!!
Qui e qui due splendidi video.


This post is a big thank to a fabulous person. He never stopped to help, advise, translate, search new links to help balkan-crew.
His name's Vladimir, the nickname is Brash. He studied as a designer and worked for several years in this sector, but now he works in the world of football. He was a champion in karate, basketball and chess and has a great passion: he likes to throw down from the mountains with paragliding!
Kraljevo has a wonderful school. Unfortunately the official site isn't opened (eol.org.rs), but I have news from Vladimir and I saw that the school participates to several contests in the world and it's very successful.
Enjoy this show and take courage, according to Vladimir: “To fly it's easy!”

E poichè l'occhio vuole la sua parte.... !



Eol paragliding

lunedì 9 febbraio 2009

La nazionale di calcio jugoslava

La nazionale di calcio jugoslava è stata, dal 1920 al 1992, la rappresentativa di calcio del Regno di Jugoslavia prima e della Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia poi. Esordì in campo internazionale il 28 agosto 1920 ad Anversa perdendo per 7-0 contro la Cecoslovacchia. Partecipò ai Mondiali del 1930 dove arrivò fino alla semifinale, battuta per 6-1 dall'Uruguay che poi vinse il titolo. Quello del 1930, dove non si disputò la finale per il terzo posto, unitamente al quarto posto del 1962, rimarrà il miglior risultato di sempre della Jugoslavia ai Mondiali.

GLI ANNI '60 E '70
Nel dopo guerra il calcio jugoslavo cominciò ad ottenere risultati positivi con l'inizio degli anni '60. Nella prima edizione del Campionato europeo la Jugoslavia eliminò in semifinale la Francia per 5-4. La partita fu memorabile ed è passata alla storia come una delle vittorie più belle della nazionale jugoslava (un po' come il nostro Italia-Germania 4-3). Primo tempo:
1-0 di Galić; i francesi pareggiarono con Vincent al 12' e si portarono in vantaggio con Heutte al 43'. Nel secondo tempo: Wisnieski al 52' portò il risultato sul 3-1, Zanetić accorciò le distanze, Heutte segnò il 4-2 per i francesi, prima Knez al 75', poi una doppietta di Jerković al 77' e al 78' regalano ai tifosi jugoslavi la finale.
Nella finalissima contro l'URSS la Jugoslavia passò in vantaggio con Galić al 41', ma i sovietici fecero 2 reti con Metreveli e Ponedelnik e si aggiudicarono il trofeo.
Nel 1962 ottenne il quarto posto ai Campionati del Mondo in Cile dopo aver eliminato nei quarti di finale la Germania Ovest e sfiorò l'impresa di diventare campione d'Europa nel 1968.
A Euro '68 si qualificò dopo aver eliminato alle qualificazioni Germania Ovest e Francia; sconfisse in semifinale l'Inghilterra per 1-0 con rete decisiva di Džajić all'86', conquistando la seconda finale in tre edizioni.
L'8 giugno affrontò l'Italia a Roma, priva, pero' del regista Ivica Osim, azzoppato dagli inglesi in apertura dell'incontro di semifinale. Džajić portò sullo 1-0 gli jugoslavi al 39' ma gli azzurri pareggiarono all' 80' con Angelo Domenghini. Il risultato non cambiò durante i tempi supplementari e nella ripetizione di due giorni dopo l'Italia vinse agevolmente, con reti decisive di Riva e Anastasi, contro una Jugoslavia penalizzata da molte assenze e infortuni; l'Italia si aggiudicò il primo titolo europeo della sua storia e la Jugoslavia dovette abbandonare Roma con molta delusione.
Dopo l'eliminazione nei Mondiali del 1974 ad opera della Germania Ovest, la Jugoslavia ospitò la fase finale di Euro '76, ottenendo un buon quarto posto dopo aver perso in semifinale, ai sepplementari, per 2-4 contro i tedeschi (2-2 nei tempi regolamentari, dopo essere stata in vantaggio 2-1) e per 1-3 nella finale di consolazione contro l'Olanda.

LA CRISI DEGLI ANNI '80 E LA SEPARAZIONE
Negli anni '80 la nazionale jugoslava affrontò un periodo difficile; dopo le mancate qualificazioni ad Argentina '78 e ad Euro '80, i plavi ottennero la qualificazione a Spagna '82 ma abbandonarono il torneo dopo aver ottenuto solo 3 punti in 3 partite: pareggiarono 0-0 contro l'Irlanda del Nord, persero 2-1 contro la Spagna e vinsero 1-0 contro l'Honduras.
Fecero peggio ad Euro '84, ottenendo 3 sconfitte in 3 gar e nel girone eliminatorio contro Francia, Danimarca, Belgio e, addirittura, non riuscirono a qualificarsi per Messico '86 e per Euro '88.
L'undici jugoslavo partecipò a Italia '90 ottenendo buoni risultati, grazie all'apporto di alcuni vincitori della Coppa del Mondo Under 20 nel 1987 come Savičević, Jarni, Šuker, Prosinečki ed altri (nel 1987 c'era pure Zvonimir Boban, ma non venne convocato perche' squalificato). Dopo aver ottenuto il secondo posto nel Gruppo E, negli ottavi di finale gli jugoslavi eliminarono la Spagna per 2-1, dopo i tempi supplementari, grazie a una doppietta di Stojković. Nei quarti di finale incontrarono l'Argentina. Alla mezz'ora la Jugoslavia rimase in dieci, ma concluse i 120 minuti di gioco in pareggio (0-0). Ai rigori vinse l'Argentina per 3-2.
Si qualificò per la fase finale di Euro '92 ma, nella primavera che precedette il torneo continentale, venne esclusa dalle competizioni internazionali organizzate dalla FIFA e dalla UEFA a causa della guerra civile scoppiata in seguito alle dichiarazioni d'indipendenza delle repubbliche di Slovenia, Croazia, Macedonia, Bosnia-Herzegovina.
La federcalcio jugoslava tornò a disputare incontri internazionali nel 1994, dopo essere stata esclusa dalle qualificazioni ad USA '94 e dalle qualificazioni ad Euro '96, ma si trattava di una nuova nazionale jugoslava, composta soltanto da giocatori serbi e montenegrini.

ALCUNI CALCIATORI FAMOSI DELLA EX JUGOSLAVIA
SERBIA
Vujadin Boškov (divenuto poi allenatore della Sampdoria e del Napoli. Famoso per le sue grandi massime sul calcio tra le quali "Rigore è quando arbitro fischia");
















BOSNIA-HERCEGOVINA
Dušan Bajević
Mirsad Baljić
Mehmed Baždarević
Predrag Đajić
Haris Škoro
(forse il più famoso calciatore bosniaco di sempre, di cui non ho trovato però nemmeno una foto)

CROAZIA
Zvonimir Boban (soprannominato il Mago)





























MACEDONIA
Vujadin Stanojković
Darko Pančev

















MONTENEGRO
Dragoljub Brnović
Predrag Pedja Mijatović (che ha giocato pure nella Fiorentina)











Dejan Savićević (soprannominato il genio)














SLOVENIA
Srečko Katanec


Migliori risultati di sempre:
Ai mondiali
1930: Semifinale (eliminata dall'Uruguay per 6-1).
1934: non qualificata.
1938: non qualificata.
1950: Esce al primo turno, eliminata nella fase a gironi dal Brasile.
1954: Esce ai quarti di finale, eliminata dalla Germania Ovest (2-0).
1958: Esce ai quarti di finale eliminata dalla Germania Ovest (1-0).
1962: Quarto posto (semifinale: Cecoslovacchia – Jugoslavia 3-1; finale terzo posto: Cile – Jugoslavia 1-0).
1966: non qualificata.
1970: non qualificata.
1974: Esce al secondo turno.
1978: non qualificata.
1982: Esce al primo turno (eliminata dal Nord Irlanda e dalla Spagna).
1986: non qualificata.
1990: Esce ai quarti di finale, eliminata ai rigori (3-2) dall'Argentina.

Agli europei
1960: Secondo posto (finale: URSS – Jugoslavia 2-1).
1964: non qualificata.
1968: Secondo posto (finale: Italia – Jugoslavia 2-0).
1972: non qualificata.
1976: Quarto posto (semifinale: Germania Ovest – Jugoslavia 4-2 dopo tempi supplementari; finale terzo posto: Olanda – Jugoslavia 3-1 dopo tempi supplementari).
1980: non qualificata.
1984: Esce al primo turno; eliminata dalla Francia e dalla Danimarca)
1988: non qualificata.
1992: Qualificata alla fase finale ma esclusa dalla UEFA per motivi bellici. Al suo posto gioca la Danimarca, seconda del girone, che poi vincerà il torneo.

Ai Giochi olimpici
1920: Esce agli ottavi di finale; eliminata dalla Cecoslovacchia (7-0).
1924: Esce ai sedicesimi di finale; eliminata dall'Uruguay (7-0).
1928: Esce ai sedicesimi di finale; eliminata dal Portogallo (2-1).
1936: non qualificata.
1948: Medaglia d'argento (finale: Svezia-Jugoslavia 3-1).
1952: Medaglia d'argento (finale: Ungheria-Jugoslavia 2-0).
1956: Medaglia d'argento (finale: URSS – Jugoslavia 1-0).
1960: Medaglia d'oro (Jugoslavia – Danimarca 3-1).
1964: Sesto posto (finale quinto posto: Romania – Jugoslavia 3-0).
1968: non qualificata. Cecoslovacchia-Jugoslavia: la Jugoslavia rinuncia e la Cecoslovacchia si qualifica.
1972: non qualificata; eliminata dall'URSS (0-0; 0-2).
1976: non qualificata; eliminata dall'URSS (1-1; 3-0).
1980: Quarto posto (finale terzo posto: URSS – Jugoslaiva 2-0).
1984: Medaglia di bronzo (finale terzo posto: Italia – Jugoslavia 1-2; 26' rig. Vignola, 58' Baljić, 80' Deverić).
1988: Esce al primo turno (sconfitta nel girone da Australia e Brasile).
1992: non qualificata (sconfitta nel girone di qualificazione da Danimarca e Austria).

sabato 7 febbraio 2009

I giusti nel tempo del male


Riceviamo dal divino e impareggiabile campione di balkanicità, nonchè grande attivista di balkan-crew, ALF (detto così sembra che parliamo di un ultrà !) un bellissimo invito per la splendida città di Prato.
Ci troveremo tutti la quindi, il 14 Febbraio alle ore 15,30 per assistere alla presentazione del libro di Svetlana Broz : "I giusti nel tempo del male".


Vi riporto l'email di Alf:
"ciao a tutti, in allegato vi mando la locandina di questa iniziativa che si terrà a prato il 14 febbraio.svetlana broz è la nipote di tito..e ho detto tutto. l'organizzazione è in parte dei miei amici dell'OSCE che lavorano nella republika srprska di bosnia, carissime persone.. spero di vedervi la', io dovrei esserci al 90% alf"


Io ho letto un po' di recensioni di questo libro e vi riporto un po' di cose che ho preso qua e la, ma, da quel poco che ho letto, mi sembra un libro bellissimo !

Nei primi anni Novanta nessuno in Jugoslavia immaginava cosa sarebbe successo. Nelle città e nelle campagne, la gente viveva una vita normale, non molto diversa che nel resto d’Europa, che nella nostra vicina Italia. Ma il male arrivò presto, come una tempesta terribile, e sconvolse la vita di tutti e nulla fu più come prima. In pochi lo videro annunciarsi nella montante propaganda nazionalista, nel repentino ricambio dei quadri dirigenziali di fabbriche e organizzazioni, nei primi screzi diplomatici fra regioni e gruppi etnici.
La maggior parte della gente comune vi si trovò catapultata, come in un brutto sogno da cui, ormai, non era più possibile svegliarsi.
Di fronte alla tragedia della guerra, Svetlana Broz però vuole parlarci di speranza, dei giusti nel tempo del male, di tutte quelle persone, donne, uomini, ragazzi, che seppero dire no nel momento in cui questo era più difficile e scomodo, a costo della propria stessa vita. Gente comune con un cuore straordinario, eroi veri di una storia vera.
Salti in aria.it


Paiono il contraltare ad un altro ponderoso volume uscito di recente, il diario di Carla Del Ponte da procuratore capo del Tribunale penale internazionale. Lì si racconta dei cattivi, e della caccia lunga e difficile nei loro confronti. La Del Ponte parla in prima persona, ed è quasi sempre al centro della scena. Nel suo libro invece la Broz si concentra sulle vittime, e sui loro racconti spesso semplici. Per sé riserva appena nove pagine tra prologo ed epilogo, il resto va alla voce diretta degli intervistati. “Le generazioni future devono sapere ed essere coscienti che nel mondo sono esistite persone di questo genere” (p. 36).
I testimoni descrivono atti di coraggio estremo – “Prendetemi al posto suo. Impiccate me ma lui lasciatelo andare” (p. 312) – insieme a dettagli apparentemente minori, come il caffé ricevuto da un prigioniero dopo giorni di botte e maltrattamenti. Nella loro coralità esprimono il senso di smarrimento e incredulità verso le divisioni portate dai nazionalismi, e lo sforzo in prima persona di quanti si ostinano a considerare i vicini uomini e donne al proprio pari. Il valore di una comune appartenenza civica che rifiuta la logica etnicista, seppur declinandosi in vario modo: come cittadinanza sarajevese, bosniaca, jugoslava… “Non stai capendo niente, ah? Questi sono i Balcani!”, dice ironico un autista croato al militare Onu di scorta che lo vede abbracciarsi al check point con un soldato serbo suo vecchio amico (p. 139).
Osservatorio balcani


Per chi il Luglio scorso si fosse perso il misterioso Tito, eccolo qui.
Grazie Alf !