venerdì 29 ottobre 2010

Robert De Niro - Maybe I am a Serb


Carissimi,
oggi ci dovrebbe essere il classico post di cucina del sabato, ma non siamo ancora riusciti ad accontentare nè Ardi, nè Niky e quindi ho dato retta alle bozze che scoppiano.
Francy è impegnatissima con la piccolina e io non riesco a capire questa fantastica dichiarazione di Robert De Niro.
Ma cosa sta dicendo ? Che è serbo ???
In effetti qualche tratto somatico ce l'ha !!!

Dichiarazioni sconvolgenti

mercoledì 27 ottobre 2010

Juventini na Marakani


Incredibile ! Non sono sicura di aver capito bene, ma sembra che Beppe sia stato al museo della Stella Rossa e sia stato intervistato come unico juventino amante della Stella Rossa !!!
Appena ne so' qualcosa in più vi dico...
Per ora guardate qua :

Juventini na Marakani

martedì 26 ottobre 2010

Risarcimento ridotto all'operaio albanese

Risarcimento ridotto per operaio albanese
Il Pd: "Una sentenza che lascia sbigottiti"

Sentenza shock del tribunale di Torino:
Risarcimento ridotto perchè l'operaio era albanese!


Una sentenza che lascia sbigottiti. Così Cesare Damiano, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera, commenta la notizia del risarcimento ridotto alla famiglia di un operaio morto sul lavoro, solo perché di orgine albanese. "Pur rispettando l'autonomia dei magistrati, osserviamo che la strada scelta non era l'unica a disposizione ed è sicuramente la peggiore" dichiara Damiano criticando la sentenza shock del tribunale civile di Torino che ha attribuito un risarcimento dieci volte inferiore rispetto a quello che toccherebbe ai familiari di un operaio italiano, solo perché l'operaio in questione era albanese ed i suoi parenti vivono in Albania, considerata "area ad economia depressa". Un accorgimento, quello adottato dal giudice civile Ombretta Salvetti, per "equilibrare il risarcimento al reale valore del denaro nell'economia del paese ove risiedono i danneggiati" e perché altrimenti madre e padre albanesi otterrebbero "un ingiustificato arricchimento".

La decisione del giudice, ispirata al criterio del risarcimento in base al Paese di provenienza del deceduto sul lavoro, si richiama a una sentenza della Cassazione di dieci anni fa. A ciascun genitore residente in Albania vanno appena 32mila euro rispetto alla somma stabilita se l'operaio morto fosse stato italiano, che si aggira tra 150 e 300mila euro. Inoltre, il tribunale ha addebitato all'operaio deceduto il 20 per cento di concorso di colpa nella propria morte.

"Risarcire la morte di un lavoratore in base al paese di origine - sostiene Damiano - rappresenta un inaccettabile principio discriminatorio che potrebbe indurre le imprese a occupare prevalentemente manodopera proveniente da Paesi più poveri. Del resto una sentenza di un anno fa della Cassazione aveva stabilito il principio opposto: nessuna differenza di risarcimento di fronte alla morte di un lavoratore. Non cesseremo di batterci per affermare principi di eguaglianza e solidarietà in un'epoca nella quale prevale invece la ricerca delle diseguaglianze e la diminuzione dei diritti sociali e del lavoro a sostegno di un modello produttivo fondato esclusivamente sulla competizione da costi".

"Questa sentenza è profondamente discriminatoria, perché si adeguato il risarcimento per la morte di questo povero operaio, al valore dell'economia ove risiedono i familiari del operaio, spiega Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico di 36 anni e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di un'azienda metalmeccanica fiorentina. "Da anni mi batto perché ci sia sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, scrivendo, sensibilizzando, denunciando. Dopo aver letto la sentenza sono rimasto a dir poco sconcertato". E continua: "Facile parlare del concorso di colpa di un operaio morto, e che oramai non può più difendersi, perché non c'è più! Ai familiari sono stati dati in tutto circa 80 mila euro per la morte di un ragazzo di soli 20 anni. E' una vergogna. Io credo che la vita di un lavoratore, e qui stiamo parlando addirittura di un ragazzo, non abbia prezzo, e quantificarla con questa elemosina, solo perché non era un lavoratore italiano, la trovo una cosa aberrante".

Post del nostro amico Fabrizio pubblicato sul suo blog.libero.it/Oneworld

One world

sabato 23 ottobre 2010

Un' esperienza indimenticabile !


Perdonate se oggi non si parla di Balcani in senso stretto, ma vi vogliamo mettere a conoscenza di una esperienza che ha dell'incredibile. L'associazione Apadest, già Gast, ha organizzato un concerto con Carmen Consoli e io sono vicepresidente di questa associazione ! Che dire.. sono entusiasta !
Tutte le ansie e le preoccupazioni dei giorni precedenti sono state dissipate in tre telefonate al mio amico Roberto di Napoli e in una telefonata al mio amico Paolo di Roma, ma poi, alle 18.30 il Comune di Fossano (Cn) ci ha dato la licenza per lo svolgimento del concerto e da allora non ho più avuto tempo di pensare, ma soltanto di fare cassa, ballare, urlare e comunicare.. che è il mio hobby preferito !!!


Abbiamo venduto circa 1.000 biglietti e quindi abbiamo appena appena coperto le spese, ma abbiamo fatto parlare di noi i mass media e questo è importante. L'Apadest è un'associazione che si occupa delle malattie rare, quelle che sono considerate le "parenti povere" perchè tutta l'attenzione delle case farmaceutiche è rivolta a produrre farmaci per le malattie più importanti, quelle che fanno reddito. La ricerca in farmaci destinate alle malattie rare è praticamente nulla e anche le cure potrebbero venire escluse dal prontuario in una qualsiasi manovra economica. Perciò è necessario che l'attenzione rimanga alta e, questa volta, è stata altissima.


Siamo stati aiutati dalla scrittrice Margherita De Bac che ha raccolto in un libro alcune esperienze di bambini e adulti affetti da una malattia rara. Il libro si intola : "Noi, quelli delle malattie rare, storie di vita, amore e coraggio".
All'interno del libro c'è anche la storia della nostra amica Laura, che alla fine di un concerto della sua cantante preferita, appunto Carmen Consoli, ha chiesto a Carmen un concerto tutto dedicato a noi e lei ha accettato !


L'oraginizzazione non è stata facile. Ci sono degli standard di sicurezza da dover rispettare ed è per questo che il nostro amico Giuseppe ha convocato 8 figaccioni, ma così strafighi, che quando sono arrivati li abbiamo subito applauditi !
La serata è stata presentata dalla dolcissima Maria Amelia Monti che tutti conoscono per le sue gag con Gerry Scotti.


Tutto è andato bene e siamo troppo contenti. Il pubblico è arrivato da Torino, da Milano, da Bergamo, da Verona e perfino dalla Francia !
Il concerto è stato divino. Carmen ha una musicalità fantastica ! Non ha potuto arrivare in tempo per le prove, è salita sul palco, ha accordato la chitarra e ha cantato !


Davvero un'esperienza indimenticabile e un grazie di cuore a tutti, ma in particolare ad Angela, una mamma che da sola ha affrontato due trapianti di midollo alla sua piccola Angelica ! Davvero delle testimonianze toccanti !
Grazie, grazie, grazie !
Speriamo presto di poter fare un post sulla cura delle malattie rare nei Balkani.. che so' già.. che non esiste.. purtroppo !

Le foto del concerto
Apadest
Ecco il video anche se ha qualche problema di audio
Fantastica Carmen Consoli !

mercoledì 20 ottobre 2010

Bosnian Rambo


Davvero non saprei che dire a proposito di questo Rambo bosniaco, amante dei serpenti e delle belle riprese. Il vero Rambo impallidisce al confronto !
E carissime ragazze.. avete notato il fisico di Nezdad Klicic ?
Sembra che sia di Cazin , paese di Budo.

Nato per l'azione
Budo Hodza

lunedì 18 ottobre 2010

E' nata Mirjana !!!!!!!!!!!!!


Siamo tutti ziii !!!!
Che gioia incontenibile !
Francesca e Nemanja sono dinuovo papà e mamma !
Auguroni !!!

sabato 16 ottobre 2010

Il dibattito di Samantha

Per gentile concessione di Samantha e Alessandro B. pubblicchiamo un discorso fatto sul post di Alessandro Di Meo riguardante gli ultimi fatti di Belgrado e di Genova.
Sia Samantha che Alessandro B. che Alessandro Di Meo fanno parte dell'organizzazione umanitaria "Un ponte per...". Se qualcosa non è chiaro, possiamo chiedere agli autori. Il tono è di dialogo a tu per tu...


Non mi piace fare l'avvocato difensore delle persone, ma degli ideali e delle azioni del "gruppo area serbia" del "Ponte" sì.
Proprio perchè le parole sono importanti, e le frasi che esse compongono, invito a rileggere forse con maggiore attenzione le cose scritte da Di Meo o di altri che siano, se pur spesso scritte con "passione civile" e "legittimo sconforto", che forse distingue molti di noi del "Ponte" dal razionalismo e dall'equilibrismo dei politici, e dai strumentalizzatori di fatti e di notizie mal riportate... la categoria dei giornalisti e dei cronisti più passa il tempo e più si sta bruciando per l'ignoranza dimostrata (ovviamente non tutti).
Ognuno risponde e dice quello che crede e che sente, però attenzione a trovare il pretesto per tirar fuori sensibilità personali solo sulle cose che conosciamo e ci interessano.... uno sforzo per contestualizzare dovremmo farlo tutti. Non devo sottolineare io le volte che Di Meo evidenzia la tristezza e la disapprovazione e la PREOCCUPAZIONE per quello che è successo ieri sera. Nessuno giustifica di per se le manifestazioni e le provocazioni violente e invasive. Chi ha leso il diritto altrui va punito, anche se pure questo dovrebbe valere sempre e non solo quando ci fa comodo. La storia insegna. Tra diritto e danno a volte ce ne passa...
E' triste che si debba arrivare a eventi e scene come quelle viste ieri sera in tv, sebbene le telecamere non inquadrano sempre la realtà e la totalità... a caldo è difficile stabilire e ti perdi sempre cose, a freddo hanno già colto l'occasione per strumentalizzare... Le voci di coro sono un danno allucinante alla realtà dei fatti.
Il Gay Pride è un fenomeno, un simbolo, che nella parte buona rappresenta e difende i diritti, e non è qui processato.... però "il pride di Belgrado" può essere stato scomodo, intempestivo e probabilmente strumentalizzato, ti sei risposto da solo Alessandro (B.), allora lo vedi che volendo uno sa interpretare bene certe espressioni? Il tema non è Gay Pride; è Serbia, è quello che la comunità internazionale e mediatica sta contribuendo a costruire consapevole e/o meno per far entrare la Serbia nelle nostre cronache e nel linguaggio politico quotidiano che tristemente ci appartiene.
Però si parte da oggi, dal momento in cui la Serbia degna o non degna, si sta giocando il suo ingresso in Europa, forse unica scelta... e la storia? e la memoria? e i diritti calpestati?
Ti costringono a giocare in difesa, quando la controinformazione esiste solo da una parte. Sono passati 12 anni. Qui non è questione di schierarsi, non si sta coi teppisti, si sta con un ideale vissuto tra la gente, con la disperata voglia di non far cadere un punto di vista della storia, delle memorie, dei fatti e dei racconti, che potrebbe essere ancora importante per il futuro di un paese e della sua gente, e non solo per loro...
Bell'esempio s'è dato a tutti quei ragazzini, italiani, serbi, strumentalizzati pure loro nel minestrone della propagandistica sportiva e mediatica, i ragazzini malati, il saluto ai militari morti (non sappiamo che la guerra uccide ? perchè giocare la partita allora???), i teppisti serbi che gridano Kosovo cuore di Serbia (o SERVI... il che non mi stupirebbe a questo punto, brava l'istituzione di polizia, sì sì, che li ha fatti entrare).

Samantha


Alessandro,
forse la passione civile e il legittimo sconforto per i fatti di ieri ti hanno fatto sottovalutare la portata di alcune tue affermazioni; permettimi di commentarne tre che non credo vadano fatte passare sotto silenzio:

1) "Ma in Serbia si organizza il Gay Pride": il gay pride non si organizza da solo, lo organizzano centinaia di persone per difendere i propri diritti di esseri umani;

2) cosa "assolutamente prioritaria nella Serbia di oggi": se è o no una priorità lo decidono quelle centinaia di persone di cui sopra e le migliaia che rappresentano, non certo noi;

3) "assurda provocazione": il pride di Belgrado può essere stato scomodo, intempestivo e probabilmente strumentalizzato ma una manifestazione politica a sostegno dei diritti di una minoranza non è mai assurda e solo l'autorità costituita, patriarcale, machista e omofoba può considerarla come una provocazione. In realtà il pride è sempre la legittima e gioiosa rivendicazione da parte della comunità GLBT del proprio diritto a vivere una vita felice e dignitosa. Non esiste una gerarchia fra i diritti!

Le varie richieste che negli anni la comunità GLBT h avanzato, dai diritti di base ai matrimoni fino alle adozioni, sono state spesso bollate dalla chiesa cattolica o da esponenti delle varie destre come assurde provocazioni e quindi neanche discusse. Per come ti conosco Alessandro sono certo che tu non intendevi avvalorare questa tesi e questo approccio con le tre affermazioni che ho citato. Ma, come sai meglio di me, le parole sono importanti e la cultura del rispetto e la consapevolezza dell'importanza delle battaglie della comunità GLBT in tutto il mondo vanno promosse e ribadite costantemente perché, se mai ci sono veramente state, ora certamente si stanno perdendo, soprattutto in Italia, ed è importante che il "Ponte" stia dalla parte giusta con le parole giuste. E visto che quella del "Ponte" è una delle poche comunità alle quali mi sento di appartenere, ci tengo che su queste questioni si discuta con la giusta attenzione a tutte le sensibilità.

Alessandro B.

Non voltiamo la faccia

giovedì 14 ottobre 2010

Amore al primo morso


Per gli appassionati di cucina balcanica abbiamo una buona notizia: c'è un nuovo blog che ci terrà golosamente informati con ricette fantastiche:

La nostra amica Dragana Mladenovic Spasic che vive a Belgrado, mamma di due bambini (la figlia Anastasija di 6 e il figlio Aleksa di 3 anni) che fino a qualche mese insegnava Geografia, dopo avere perso il lavoro, ha deciso di utilizzare il tempo per pubblicare tutte le sue ricette!
S'intende di webdesign, e  a parte cucinare, le piace leggere e ricamare.


Il blog lo trovate qui:
http://ljubav-na-prvi-zalogaj.blogspot.com
(tradotto: amore al primo morso)

Il Blog è tutto in serbo, un buon esercizio per tutti che desiderano imparare la lingua!



Eccovi una ricetta tradotta in italiano:

La cara vecchia Karadjordjeva!!!!
KARАЂОРЂЕВА ШНИЦЛА
Ingredienti:
~ 4 fettine di vitello (oppure manzo) quelle che si utilizzano per la milanese
~ 150gr di Kajmak (chi non trova il Kajmak può prendere una panna acida molto grassa…ma certo che non è la stessa cosa…fatevi portare del kajmak dalla Serbia)
~ 2 uova
~ farina bianca
~ pan grattato
~ sale
~ burro o olio per cuocere

Preparazione:
Battete le fettine di carne di modo di farle diventare sottilissime. Salatele e lasciatele riposare un po'. Su ogni fettina spalmateci un quarto del Kajmak e rotolatele tipo involtino. Fissate con uno stecchino.
Girate l'involtino in farina bianca, poi nel uovo sbattuto e poi nel pan grattato. Cuocerle in olio/burro scaldato a temperaturo però non troppo elevata (per non bruciarlo di fuori e lasciarlo ancora crudo dentro) affinché sia bello colorito da tutte le parti.

Dragana suggerisce di servirlo con della salsa tartara o delle patate fritte o purea di patate e con una insalata di stagione.

 Dragana con i figli

martedì 12 ottobre 2010

Sospesa la partita Italia - Serbia


Non c'è due senza tre !
Che succederà ora ?
Ma sti 300 hanno una capacità di spostamento incredibile !

Ringraziamo le tante persone che ci esprimono solidarietà. Non tutti sono criminali.
Una lettera per tutte :
Ciao Lina..come va? Immagino che anche tu sia amareggiata come me e come tutti quelli che amano la Serbia...i vergognosi avvenimenti di ieri sera non fanno altro che gettare fango su un popolo, che per noi che lo conosciamo, è meraviglioso. Ho letto di tutto ieri su facebook (e non ho voluto cercare nel web) ed è stata durissima leggere "zingari di m..." "bestie" ecc... Nel mio piccolo ho cercato di spiegare che i serbi non sono "quelli" ma mi chiedevo cosa si possa fare magari su scala più grande...
Da più di sette anni, da quando cioè studio serbo, conduco una piccola guerra contro il muro di pregiudizi che mi si para davanti ogni volta che esprimo il mio amore per la Serbia ( e per i Balcani in generale), mi fa male dover ripartire da zero per colpa di quegli energumeni, anche se sono disposta a farlo per la mia patria d'elezione...
Ho dato uno sguardo alla tua bacheca,anche io ho avuto problemi con alcuni amici kosovari e albanesi... :-/ comunque, come hai detto tu, meglio che siano venuti allo scoperto...
Scusa per la lunghezza del mio messaggio, ma sono certa che tu sia tra le poche persone che possono capire il mio stato d'animo in questo momento.
Puno pozdrava!
Sara

Abbiamo ricevuto questa mail :
Ciao Lina,
ho visto che avete commentato la partita di calcio..
volevo scriverti un dettaglio.... ho parlato con mio cugino, appena tornato da genova...dopo 20 ore di viaggio da incubo....mi dice così: "tre mesi fa, un ragazzo a belgrado mi disse : "non ci pensare nemmeno di andare a genova.....la partita sarà sospesa, non si gioccherà"
mio cugino gli disse....ma vai a ...... così decise di farsi 4000 km....per poi rischiare la pelle.
Non ho commento.....e non ci arrivo a capire che cosa ci sta dietro tutto 'sto casino.
segue firma

domenica 10 ottobre 2010

Ancora problemi a Belgrado


Cariche degli estremisti sul gay pride.
BASTA ! Cosa dovremo vedere ancoraaaaaa ????????????

Da Cecilia Ferrara

venerdì 8 ottobre 2010

Ritorno dalla Zastava di Kragujevac. Parte quinta



Continua da qui

Il giorno dopo visiteremo il grande parco di Sumarice, dove avvennero le fucilazioni e dove molti monumenti ricordano quella strage. Il piu’ imponente e conosciuto e’ quello delle Ali Spezzate, dedicato agli studenti.

Sabato 3 luglio 2010
E’ il giorno dell’assemblea per la distribuzione delle quote di affido.
Alle 10 abbiamo un incontro con i rappresentanti sindacali del settore auto, per verificare la situazione della fabbrica a cinque mesi dall’arrivo della FIAT. I dati raccolti in questo incontro li ritrovate piu’ sotto, nella quarta parte di questa relazione.
Alle 11 inizia l’assemblea per la consegna degli affidi. Malgrado siano passati tanti anni e tanti viaggi dall’inizio della nostra campagna e’ difficile restare insensibili a tutte queste persone che pazientemente ci aspettano nel piazzale davanti alla grande sala della direzione della Zastava Camion dove avvengono le consegne. Benche’ la sala sia molto grande, molti non riescono a entrare e si fermano in corridoio. La preoccupazione per il futuro aleggia su tutti, perche’ nulla e’ chiaro nell’accordo con la FIAT.
I licenziamenti e gli abbandoni forzati del posto di lavoro hanno colpito duro: ormai sui circa 1500 affidi aperti in Italia poco piu’ di 500 sono a favore di figli di lavoratori del gruppo, gli altri ormai sono a favore di figli di ex operai.
Noi comunque proviamo sempre la stessa gioia nel rivedere persone che conosciamo da anni, i loro figli che crescono viaggio dopo viaggio. Benche’ disoccupati, malati, disperati, almeno non sono abbandonati da tutti. La solidarietà è soprattutto questo. E loro, i nostri amici, questo lo sanno bene e ce lo dicono, qualcuno con le parole, molti con gli occhi e gli abbracci.
Dopo il viaggio precedente di aprile due dei nostri affidati si sono sposati, altri tre si sono laureati. Abbiamo cancellato questi cinque affidi, ma ne sono stati aperti due nuovi.
Consegnamo 157 quote d’affido (quasi tutte trimestrali) ed alcuni regali in denaro, per un totale di 15060 euro.
Durante il pomeriggio visitiamo tre famiglie con figli-e in affido alla nostra associazione.
Il giorno dopo, con un viaggio tranquillissimo, rientriamo in Italia.

CONCLUSIONI
Non si vedono in Serbia reali segnali di miglioramento delle condizioni generali di vita dei lavoratori.
L’occupazione complessiva e’ sempre in discesa, il potere di acquisto dei salari e soprattutto delle pensioni e’ in costante diminuzione, non si vedono speranze per i giovani.
La nostra ONLUS riesce a mantenere pressoche’ inalterato il numero di affidi in corso, e soprattutto siamo riusciti, insieme alle altre associazioni che collaborano con noi, ad ampliare il numero di progetti vanno incontro a reali bisogni sociali della popolazione, e che lo stato di poverta’ della citta’ non permette di soddisfare, nel campo della scuola e dei giovani in generale, della sanita’ e del disagio fisico e mentale.

Sappiamo bene che le condizioni materiali stanno deteriorandosi sempre piu’ anche qui da noi, ma siamo anche sicuri che i nostri sostenitori si rendono conto delle gravissime difficolta’ che i lavoratori Zastava e le loro famiglie continuano a sopportare e che di conseguenza non mancheranno di sostenere la campagna di affidi a distanza, che e’ basata sui valori in cui crediamo: il Lavoro, la Pace, la Liberta' e la Solidarieta' tra i lavoratori e tra i popoli.

Vi chiediamo inoltre di aiutarci nello sviluppo dei nostri progetti nel sociale, attraverso donazioni specifiche.

mercoledì 6 ottobre 2010

Stefania ci scrive...


La mailing list ci ha portato davvero tanta freschezza e vitalità. Stefania mi ha fatto pensare alle parole del mio amico Dejan che una volta mi ha detto di essere stato campione nazionale di tiro a segno. Certo che sono tempi che ci danno non poco da pensare.... !

Ciao, sono veramente contenta che la mailing list finalmente funzioni!
La mia curiosità sul mondo balcanico, che conosco appena, mi porta a sbirciare spesso tra le pagine del sito di "Osservatorio balcani" che di certo conoscete già. Poco fa leggevo un articolo che ha suscitato la mia rabbia per le affermazioni di alcuni politici italiani.

A scuola imparavamo a sparare

A presto, Stefania

domenica 3 ottobre 2010

Il viaggio di Rita. Quarta parte

Continua da qui

Raggiungiamo trepidanti Gazimestan percorrendo la nuova superstrada in costruzione praticamente a passo d'uomo.
Nel 1953 qui venne infatti costruito un monumento a testimonianza della grande battaglia dell’esercito serbo contro quello turco del 1389 e alla seguente graduale sottomissione dello Stato medievale serbo all'Impero ottomano. Questo luogo fa parte del patrimonio storico dell'intero popolo, sul quale e’ stata costruita la politica della liberazione dai turchi e del ripristino dello Stato serbo. Nel 1999 esso fu danneggiato nella deflagrazione di una bomba fatta esplodere dagli albanesi, ma attualmente è presidiato dalla polizia kosovara, su recente concessione da parte della Kfor.


Alla nostra richiesta sul perché il monumento abbia bisogno di protezione, l'affabile poliziotto interpellato, dopo breve riflessione non trova risposta.
C'è un'aria irrespirabile e in lontananza si vedono enormi ciminiere fumanti: si tratta della centrale termica di Obilic, che fornisce elettricità a tutto il Kosovo. Ufficialmente si brucia carbone, ma tutto intorno ci sono discariche a perdita d'occhio, disseminate fra le numerose abitazioni e gli orti.
Così si presenta oggi la piana di Kosovo Polje.


A Prizren, graziosa cittadina ottomana con strade ciottolate e diversi suggestivi ponticelli che collegano le due sponde del fiume Korisa, troviamo la cattedrale cattolica dedicata alla Madonna del perpetuo soccorso, non a caso quindi sede della caritas, oltre che sede episcopale.
Pranziamo in un ristorante tipicamente turco, il “Basi”, ricco di fontane e giardini interni, tanto che pare di essere nel Bosforo.

Nei pressi di Gjlan, altra piccola e apparentemente tranquilla enclave serba, vediamo una vasta zona delimitata da filo spinato, inaccessibile perfino allo sguardo. Capiamo che si tratta di Camp Monteith, la seconda base militare statunitense costruita in Kosovo, che ospita 2mila soldati, sui terreni dove precedentemente c'era una base dell'esercito jugoslavo.
L'altra, ad un'ora di distanza, è quella di Camp Bondsteel, la più vasta e costosa base militare statunitense all'estero, dove stazionano ben 7mila uomini.


Chiudiamo il nostro tour del Kosovo con la visita di Ferizaj.
Ci incuriosisce la vecchia stazione e siamo fortunati, visto che vediamo partire uno dei rari treni che collegano la cittadina a Pristina. E' una scena d'altri tempi. La situazione dei binari è precaria e il trenino, lento e vecchiotto dev'essere stato ceduto già obsoleto dalla Germania.
Il capostazione si dimostra soddisfatto ed orgoglioso del nostro interesse, tanto che ci offre un bicchierino di rakija.
Vorremmo visitare la chiesa ortodossa, ma è chiusa e presidiata da un giovane e disponibile poliziotto, che però non sa darci molte informazioni in merito.
A pochissimi metri un'altrettanto bella moschea. Lo scorcio che ci si presenta è proprio quello fotografato sulla copertina della nostra guida del Kosovo, pubblicata recentemente in lingua inglese ed acquistata a Pristina e di ciò si accorge anche uno dei tantissimi uomini che indossano il tipico cappello bianco di lana di pecora e che stanno parcheggiati in ozio lungo il marciapiede; esprimendosi con gesti concitati ci chiede di poter dare un'occhiatina, visto che a quanto pare non immaginava che la sua città fosse così famosa da comparire su un libro per stranieri.


E così, dolcemente, il nostro viaggio volge al termine, dopo aver visto e visitato tanti luoghi diversi e al contempo uguali, uguali soprattutto per le speranze e le aspettative di pace e serenità manifestate in qualche modo da tutte le persone incontrate, diversi soprattutto da come forse ce li aspettavamo dalle letture fatte e dalle informazioni ricevute a distanza.
Si chiude un viaggio a tratti piacevole e spensierato, ma anche procacciatore di emozioni forti, a tratti persino duro.
E si apre un nuovo capitolo da scrivere almeno un po' diversamente, su popoli più vicini fra loro, ma anche a noi-altra Europa, di quanto si possa comunemente credere.

A Rita i migliori complimenti e ringraziamenti per l'affetto riservatoci in questi anni !!!

sabato 2 ottobre 2010

L'inaugurazione del patriarca serbo Irinej

Oggi si terrà la cerimonia di inaugurazione del 45esimo patriarca serbo Irinej (Gavrilovic).

Alla cerimonia a Pec (Kosovo e Metohija), centro spirituale storico dell'ortodossia serba, sono attese oltre 10'000 persone, tra cui circa 400 ospiti.
Ed'ecco che potrebbe essere l'inizio di un nuovo conflitto, perché all' inaugurazione sarà presente l'intero governo serbo. 


La chiesa ortodossa che ha invitato rappresentanti della chiesa cattolica e  musulmana del Kosovo, però non ha invitato i "rappresentanti delle autorità del Kosovo" visto che la chiesa ortodossa non riconosce l'indipendenza dello stato del Kosovo.
Il "Presidente del Kosovo" Fatmir Sejdiu e il "Primo Ministro" Hashim Thaci invece vogliono comunque partecipare all evento, è in veste di capi di stato, minacciando di vietare l'ingresso nella provincia del Kosovo ai membri del governo serbo.
Boris Tadic, che di solito ha sempre partecipato alle celebrazioni religiose in Kosovo, fino a ieri non aveva ancora confermato ufficialmente la sua presenza, però verrà.


Come rappresentante del Vaticano parteciperà alla cerimonia, il nuovo presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, monsignor Kurt Koch.

Per la sicurezza sarà responsabile la KFOR e per il traffico intorno e a Pec sarà responsabile la "polizia del Kosovo".

 

Queste sono le informazioni della stampa in Svizzera (TV Svizzera) e Germanica (Die Presse). Su RTS (Radio Televisione Serba) invece parlano solo dell'inaugurazione senza menzionare degli eventuali conflitti.
Vediamo un po' come si svolgerà la faccenda e quale media sono più affidabili in questo caso.


Per seguire su RTS in diretta: link: http://www.rts.rs/page/live/ci.html

Le foto del bellissimo monastero di Pec, che è appena stato rinnovato me le ha portate mio marito dall' ultimo tour che ha fatto in Kosovo e Metohija (adesso nel itinerario c'è anche la visita a Pec)! per informazioni: www.spiritualserbia.com


venerdì 1 ottobre 2010

Milorad Krasic


Sogno o son desta ? Questo robo è a Torino con me e non l'ho mai incontrato ???
Miloš Krasić è nato a Kosovska Mitrovica il 1º novembre 1984 ed è un calciatore serbo, che gioca nella Juventus e nella Nazionale serba.
Arrivato in Italia, alla Juventus, è stato più volte paragonato al ceco Pavel Nedvěd per aspetto fisico e caratteristiche di gioco, somiglianza resa nota dalla militanza dello stesso Nedvěd nelle file juventine.
E indovinate chi è l'interprete della sua prima intervista !?!?
Noi siamo divini !!! Se chi si loda s'imbroda, imbrodiamoci al massimo !!!!

Occhio all'interprete !!!