lunedì 29 novembre 2010

Da una favola chiamata Samantha

Così, a caldo, ancora con i postumi del viaggio di ritorno da Kraljevo e dal Kosovo...


Kraljevo del dopo terremoto è provata, ma dignitosa e attiva, come lo sono molti dei suoi Serbi. Di certo non si sono pianti addosso per riprendersi, la città vive la sua quotidianità. Il problema delle “case” distrutte in questo paese martoriato negli anni, torna come un destino, a cui io non ho mai creduto. Diciamo allora, una impietosa fatalità. La situazione forse non è drammatica, ma i danni sono notevoli, e gli sfollati pure…

Il “passaggio” Kosovo ti prende l’anima, ti strapazza il cuore e confonde la testa, appare cosa più grande di te, e lì, le “case” e le “icone” ne restano simbolo e triste realtà, per una minoranza, quella serba, che vive di pochissima cosa e di quale futuro. Ma soprattutto stanchi, stanchi della guerra “che uccide da tutte le parti e se ci si mette d’accordo, si vive tutti” dice uno di loro. Stanchi della politica, che questa guerra l’ha voluta e portata. Tra Serbi e Albanesi che vivevano vicini di casa quanto meno nel rispetto, prima e dopo. Stanchi della paura, che non li fa dormire ancora la notte, sentinelle di improvvise rapine di quel poco che hanno.

Mi restano impresse le semplici parole di Novka, per la prima volta in visita al Monastero di Dečani: “qui è tutto quello che mi ha insegnato mio padre, che sono Serba e che sono ortodossa”.

Ma anche le belle parole di ringraziamento scritte da una ragazzina di 11 anni, in una galleria di cose sacre che visitiamo nella località di Zvečani : “Le cose sacre migliorano l’anima e sono l’arricchimento della fede; rallegrano la nostra creatura, la quale sta davanti a loro (le sacre) le quali sono le finestre nella eternità attraverso cui ci sta guardando il Signore. Il nostro popolo disse: la casa in cui non c’è un’icona non è una casa”.

Allora la mia non è una casa, forse io non ho una casa, mi sento come quel gattino nella tenda da campo, dimora di quei Serbi rientrati in Kosovo che aspettano le loro case in mattoni da 8 mesi. Forse mi basta un po’ di calore e una mano a sorreggermi ogni tanto, forse…. Ma forse è che la mia è storia solo più fortunata, delle storie di questa gente incontrata.

Ma forse, è che io non sono serba, ne’ ortodossa e non lo diventerò, magari non ne sarò semplicemente capace, anche volendo… Ma non sono neanche Italiana e cattolica. E mio padre altrettanto semplicemente, mi ha sempre detto soltanto “te vivi sempre come sei, ricordandoti che non sei sola, e ama come senti”. Ed io questo popolo lo sento… al di là delle incertezze e delle delusioni che incontrerò…
Samantha, 28 novembre 2010

sabato 27 novembre 2010

La musaka di Nemanja

Bè.. io non so' quante ragazze guarderanno la musaka e quante guarderanno il cuoco ! Io vi posso dire di essere completamente innamorata del cuoco perchè è un ragazzo fantastico ! Ha sempre il sorriso sulle labbra ed è un ragazzo solare. Non è capace di odiare e non l'ho mai sentito dire una sola parola brutta contro nessuno, ma si pone in maniera critica contro chi fa del male al suo paese. Mi piace questo atteggiamento, perchè è giusto così : bisogna dire le cose chiare senza rancore, ma stando fermi sulle proprie posizioni.
Ma veniamo alla nostra musaka. Vi dico che parleremo di una libera interpretazione di una ricetta che è stata fatta da un serbo, spiegata in parte in tedesco e in parte in italiano e attuata ridendo e scherzando per cui non so' cio' che ho capito e cio' che non ho capito.. ma provate finchè vi viene bene.. anche io farò così !

























Ingredienti per 4 persone :
mezzo kg. di carne
7 o 8 patate
5 cipolle
5 uova
250 ml di latte
formaggio grattuggiato
spezie, sale, pepe e vegeta

Preparazione ( da confermare !)
In una padella far saltare la cipolla tritata con un po' di olio e poi aggiungere la carne e farla rosolare con le spezie.
A parte, sbattere le uova (forse solo il bianco d'uovo.. forse tutto.. !!) e aggiungere il latte.
In una pirofila fare uno strato di carne, aggiungere latte e uova sbattute, formaggio e patate fatte a dadini, poi un altro strato di carne e di uova e latte e così via.. ma forse le patate vanno solo sopra (forse !)
Mettere il tutto in forno a 200 gradi per 40 minuti
Invitare gli amici e servire caldo !
Prijatno !

venerdì 26 novembre 2010

Balkan crew in Zurich !


Fantastico, strabiliante, incredibile, bellissimissimo, stupendo, divino e più e più ancora.. il soggiorno a Zurigo a casa di Nemanja e Francy. Sono stata come meglio non si poteva, come se fossi a casa mia, ma già lo sapevo che sarebbe stato un bellissimo momento.
Quella famiglia ha un qualcosa di magico e credo sia anche dovuto all'intreccio di diverse culture, anche se in realtà, è proprio la cultura serba che predomina e questo non è male !


Francy e Nemanja sono ottimi cuochi e non sapevano più che fare per farmi contenta. Mi hanno preparato la gibanica, la musaka e le palacinke.
Li ho trovati stanchissimi, perchè la piccola Mirjana fa la pappa ogni 4 ore e il tempo per riposare è proprio poco, ma è una stanchezza che si sopporta con facilità per la gioia di questa bellissima nascita.


Rientrare in Svizzera con il ricordo dei 7 mesi passati a Basilea non è stato facile. Alle volte parliamo della povertà della Serbia o di quella di Napoli, ma il popolo svizzero, che in realtà non è nemmeno un popolo è parecchio povero dal punto di vista umano. Io, per fortuna, ho avuto ben pochi contatti con gli svizzeri, anzi, un po' mi hanno scioccato i vicini di casa, ma la cosa più bella è stata vedere i colleghi di corso di Nemanja.
Quando Nemanja è arrivato in Svizzera ha fatto due corsi di tedesco di tre mesi l'uno. Al corso c'erano solo stranieri e così si solidalizza e i migliori amici di Nemanja erano quelli che alle volte si pensa nemici e invece....


Parlare con Francy è bellissimo. Dopo numerose liti con i parenti, finalmente una persona che risponde così : " Guarda Lina, io faccio in questo modo... "
Fantastico ! Ingaggio Francy come consulente familiare !!!
E infine i regali !!! Non ho parole ! Cioccolata, rakija, sciroppo d'acero, ajvar, the e caffè serbo, ratluk... !!! Mi sembrava di tornare in italia con un piccolo tesoro !
Grazie fantastica famiglia, mi avete regalato davvero delle giornate stupende !

martedì 23 novembre 2010

Pinca triestina di Pasqua


Ma cosa siamo noi ? Il num uno nell'universo !
Dalla fantastica Rita alla meravigliosa Niky di "Osservatorio balcani"

Pinca triestina di Pasqua
1 kg di farina
6 uova e 2 albumi
350 g di zucchero
250 g di burro
...100 g di lievito di birra
1/2 litro di latte
Rhum
vaniglia

Impastare il lievito con un po' di latte tiepido e di farina, lavorare con un cucchiaio di legno finché la pastella sia della giusta consistenza e lasciare lievitare in un luogo tiepido.
Nel frattempo, preparare sulla tavola gli altri ingredienti, farina, uova, un pizzico di sale stemperato in acqua appena calda, lo zucchero ammorbidito in un po' di latte tiepido, ed il burro sciolto.
Mescolare con un po' di vaniglia ed un bicchierino di Rhum. Quando il panetto di lievito sarà cresciuto abbastanza, unirlo al resto, e mano a mano che si lavora la pasta, aggiungere se serve, del latte.
Quando la pasta è pronta, farla lievitare nuovamente, e poi passare al forno caldo.

lunedì 22 novembre 2010

A nuoto nel Rio delle Amazzoni


Questo post ci è molto caro per due motivi. Prima di tutto perchè ci è stato segnalato dal nostro caro amico Piotr e poi perchè questo ragazzo meraviglioso ha avuto un pensiero per il terremoto di Kraljevo, che ormai passerà alla storia come il terremoto fantasma, poichè nessuno ne parla.
Sta di fatto che Darko Novovic' ha attraversato a nuoto il Rio delle Amazzoni ed è in odore di guinness dei primati
Grande Darko !

Darko Novovic'

sabato 20 novembre 2010

Špageti sa mini paradajzom, bosiljkom i limunom


Carissimi,
quasi non ci credo ! Dopo molti sabati, finalmente riusciamo a fare un post di cucina !
Non è del tutto facile fare questo post per me... perchè il mio cuore è rimasto a Napoli, la mia mente è rimasta a Napoli e solo il mio vecchio e scassato fisico è tornato a Torino ! Per dirla breve, i miei amici di Napoli mi avrebbero tenuta là se ero giovane e carina, ma io giovane lo sono stata e carina.. bò.. non mi sembra !
Per cui ora sono qui con tanta nostalgia a parlare di cucina, ricordando gli spaghetti al pomodoro fresco che ho preparato a casa del mio amico Roberto. Anzi, per meglio dire, che ho aiutato a preparare !
Ma come al solito i Balkani ci vengono in aiuto e così ho aperto il blog della cara Drgana per scegliervi una ricetta e che vi trovo ? Gli spaghetti al pomodoro fresco !!!
Chiediamo scusa a Ardi e a Niky di Osservatorio balcani, perchè non siamo ancora riusciti a soddisfare le loro richieste di ricette, ma ce la faremo.. promesso !

Potreban materijal:

500g mini paradajza
1 sveža vezica bosiljka
1 limun
320g špageta
1 čen belog luka
so, mleveni biber
6 kašika maslinovog ulja
rendani parmezan za posluživanje

Priprema:

Paradajz oprati. Listove bosiljka iskidati sa stabljike i oprati. Ako su listovi veliki mogu se iscepkati. Limun oprati i narendati koru. Špagete skuvati uobičajeno a u međuvremenu dok se kuvaju u tiganju zagrejati maslinovo ulje i dodati izgnječen čen belog luka, zatim paradajz, so i biber, pa na jakoj vatri pržiti dva minuta. Ocediti špagete i odmah ih dodati u tiganj sa paradajzom, dobro promešati, začiniti bosiljkom i koricom limuna, pa poslužiti uz parmezan.

Spaghetti al pomodoro fresco di Gaga

mercoledì 17 novembre 2010

Krvava bajka, fiaba cruenta



STERMINIO NAZISTA IN SERBIA

In un solo giorno 7300 morti nella città martire. È l'autunno del
1941. Pochi mesi dopo la dissoluzione del regno di Jugoslavia, la
penisola balcanica è insorta contro l'occupante nazifascista. Alla
rivolta partigiana i tedeschi rispondono facendo strage della
popolazione civile.

Il 20 ottobre 1941, sei mesi dopo l'invasione tedesca della
Jugoslavia, nei due Ginnasi di Kragujevac (leggi Kragujevaz), la città
serba posta nel centro della regione della Sumadija, le lezioni
iniziano alle 8.30, come di consueto. Sono in programma quel giorno la
sintassi della lingua serbocroata, matematica, la poesia di Goethe, la
fisica. In una classe, un professore croato, un profugo fuggito dal
regime fascista instaurato in Croazia da Ante Pavelic, sottolinea il
valore della libertà. Poco lontano, un altro spiega l'opera di un
poeta serbo del romanticismo risorgimentale. La mente rivolta alle
secolari lotte sostenute dai serbi per la loro indipendenza e a quella
presente che cresce irresistibilmente, anch'egli parla di libertà. La
voce calma e profonda che illustra i versi del poeta: "La libertà è
un nettare che inebria / Io la bevvi perché avevo sete", ne nasconde a
fatica la tensione, che aleggia anche nell'aula, che grava su tutti,
sulla cittadina, sui suoi abitanti, e che l'eco strozzata di fucilerie
lontane da alcuni giorni alimenta....
Tratto da Pugliantagonista 21 Ottobre 1941


Kragujevac era un simbolo per molti di noi jugoslavi. Da piccoli associavamo il nome della città all’eroismo, alla resistenza e alla solidarietà operaia. All’età di otto anni, quando i miei coetanei si ispiravano alle avventure di Tarzan o di Tom Sawyer, io sognavo di morire eroicamente, come gli studenti di un’intera classe del liceo di Kragujevac. Nell’ottobre del 1941 gli occupanti tedeschi avevano rastrellato, per rappresaglia, circa settemila abitanti di Kragujevac. Fu un massacro. Tra i fucilati c’erano molti studenti, prelevati direttamente dalla scuola. Questa atrocità ha ispirato la poetessa Desanka Maksimović a scrivere la poesia “Krvava bajka” (Fiaba cruenta). Ancora oggi ne ricordo i versi, che mi fanno venire i brividi:

Avvenne in un paese di contadini,

nella Balcania montuosa:

una compagnia di alunni

in un giorno solo morì

di morte gloriosa.

Nel 1962 sull’evento fu girato il film “Prozvan je Peti tri“ (Si chiamava anche classe V 3). L’ho visto varie volte, piangendo sempre. Fantasticavo, talvolta, di essere uno degli scolari, oppure il loro professore, che rifiutò di salvarsi e morì insieme ai suoi studenti. Prima di essere giustiziato, il professore dichiarò davanti ai fucili tedeschi: “Sparate, anche adesso sto facendo lezione”. Da allora considero nazisti tutti quelli che, per vendetta, puniscono degli innocenti.
Tratto da Osservatorio balcani

Il marchio Zastava
Prozvan je Peti tri
Strage nazista a Kragujevac
Da Cnj

domenica 14 novembre 2010

Balkan crew in Napoli

Quest'anno non ho potuto andare in Serbia perchè "nema para", non ci sono soldi, ma mi sono regalata un weekend a Napoli che ha avuto un sapore balkanico patircolare.
Innanzi tutto gli amici cuochi, quelli che si sono impegnati per le ricette di cucina per gli amici in Balkania. Poi due ragazzi fantastici : Sara e Ibrahim. Infine il consolato croato a due passi dal Piazza del Plebiscito.


Napoli ha un sapore del tutto particolare e non riesco a spiegarvi tutta la gioia che ho provato in questo viaggio, ma anche tanta amarezza nel vedere tanta gente povera. Un po' mi sembrava di essere in Serbia, ma credo che alcune realtà di Napoli, superino la povertà materiale serba e, per quanto riguarda quella spirituale, bè.. che dire... a Napoli stiamo peggio. Ho visto dei bambini lavorare e, se non hai spazio gioco, spazio studio, facilmente diventi una povera persona.. anche se non sempre ! Per contro i napoletani hanno tante di quelle doti positive che difficilmente pensi ai tuoi problemi. In questo sono proprio come i serbi !


Tanti debiti, problemi familiari ? Nema problema.. c'è sempre uno spazio amici e due chiacchiere in allegria e si superano i brutti momenti. E' incredibile come decine e decine di persone si rivolgano a me perchè dicono che sono una donna forte, saggia, serena, mentre io faccio affidamento su un'unica persona e guarda caso.. è di Napoli !


Quanto ho camminato e quanto ho visto è impossibile da raccontare per intero. Piazza del Municipio, Piazza Plebiscito, Galleria Umberto, Chiesa del Carmine con la Madonna bruna, Santa Chiara, Gesù nuovo, San Gregorio Armeno, Posillipo, Mergellina, la riviera di Chiaia, Piazza Bellini e tante altri posti magici che hanno fatto di questo week end uno spazio indimenticabile.


Se andate a Napoli e ci dovete andare per forza perchè è troppo bella, non vi scordate di andare alla terrazza di San Martino (spero di ricordare bene ) e fare come Kate nel Titatnic, ma mi raccomando.. fatevi tenere da uno di cui vi fidate !!!


Infine vorrei porre sotto la vostra attenzione un'azienda del tutto fantastica !
Si chiama FOM e fa carriponti. Un suo carroponte l'ho notato nella costruzione della metro vicino al Maschio Angioino. Nel qual caso ai Balkani serva un'azienda metalmeccanica, questa FOM è il massimo della simpatia napoletana e la nostra cara Sara potrebbe fare da interprete.


Grazie a tutti ! Mi ci voleva proprio un po' di Amicizia con la "A" maiuscola. Vorrei conoscere la nostra crew in ogni città italiana.. ma piano piano.. arrivo !!!

ops.. scordavo : per quello che riguarda il caffè il migliore è il cafè Vanvitelli in Piazza Carlo III e quanto sono strafighi i baristi !



F.O.M. Caivano (Na)
Notti d'Oriente a Napoli e dintorni!!
LE FOTO !

Ogni notte nei miei sogni
ti vedo, ti sento
è per questo che so che tu andrai avanti

Molto al di là della distanza
e degli spazi fra noi
vieni a mostrarmi che vai avanti

Vicino, lontano, ovunque tu sia
io credo che il cuore vada avanti
ancora una volta apri la porta
e sei qui nel mio cuore
e il mio cuore continuerà ad andare avanti

L'amore può toccarci una volta
e durare per una vita
e non mollare mai finché siamo morti
L' amore è stato quando io ti ho amato
una sola vera volta a cui resto aggrappata
nella mia vita andremo sempre avanti

venerdì 12 novembre 2010

Saban Bajramovic a Nis !


Come spesso mi accade... quando vedo un qualcosa che mi piace.. faccio copia e incolla e metto nelle bozze...ma poi le bozze scoppiano e io qualcosa devo tirare fuori !
Adesso non ricordo piu' cosa vi volevo dire con questo post se non che adoro Saban e adoro Nis.. il resto cercate di capirlo voi !

In un'atmosfera tesa, dopo persistenti richieste da parte di un piccolo numero di locali pubblici a Nis ed in Serba, è stato creato un monumento dell'artista rom Saban Bajramovic (leggi QUI ndr) e messo in un posto magnifico nel parco, di fronte all'assemblea cittadina.

Illuminato dal sole, Saban appare meglio che mai, ed anche Nis sembra più bella che negli anni precedenti. Forse perché oggi a Nis è il primo giorno del Festival Jazz. Il monumento di Saban sta cantando. La voce di Saban è profondamente dentro di noi. In ogni essere umano, che è un UMANO.
Fabrizio Casavola

U napetoj atmosveri, posle upornih zahteva malog dela domace javnosti u Nisu I Srbiji, spomenik romskom umetniku Sabanu Barjamovicu, postavljen je na predivnom mestu u parku preko puta skupstine grada.

Obasjan suncem, Saban izgleda lepse nego ikad I Nis izgleda lepse no poslednjih godina . Mozda I zato sto danas u Nisu, pocinje medjunarodni jazz festival. Sabanov spomenik peva. Sabanov glas je tu duboko u nama. U svakom coveku koji COVEK.

Da Mahalla
Grande Fabrizio !
Djelem Djelem
Dagli amici Svoboda
Da balkan-crew !

mercoledì 10 novembre 2010

La Tenda per la pace a Mostar


Sono davvero commossa da Corrado e da tutti i ragazzi della "Tenda per la pace".
Questa volta sono a Mostar. Corrado è un uomo che se lo incontri di notte... cambi marciapiede, ma da quando lo conosco non ha fatto altro che fare miracoli.
Nel video potrete vedere il ponte materiale di Mostar, ma nei sorrisi delle persone potrete vedere il vero ponte che ci unisce a dispetto di chi ci vuole vedere divisi.
Grande Corrado e grandi i ragazzi delle scuole di Trieste e dintorni !
Siete delle favole !

Dedicato ai costruttori di pace

domenica 7 novembre 2010

La comunità di Valle (Croazia) a Torino


Incredibile, fantastico, super !
Grazie ai divini Chiara e Sergio (la copia conforme di Kusturica) sono venuta a conoscenza di una fantastica serata a teatro.
Così, col mio martirio antibalkaniko, mi sono recata al Teatro Alfa di Torino per vedere uno spettacolo di danza croata.
In realtà la serata aveva un altro tema, ma l'ho capito dopo !
Tanto per farvi capire qualcosa, a Torino esistono due comunità di italiani fuggiti dalla zona dell'Istria al tempo di fascismo di qua e comunismo di là.
Alcuni italiani non sono fuggiti e, al contrario di cio' che ci insegnano tanti, nemmeno sono finiti nelle foibe. Ci sono degli italiani che hanno scelto di vivere sotto Tito e direi che hanno vissuto bene, poichè ora stiamo vedendo i loro figli e i loro nipoti che sono proprio belli... ma dico sul serio !!!!
Una comunità veramente adorabile è a Valle d'Istria, un paesino non distante da Rovigno.
La comunità torinese era andata a trovare gli italiani di Valle nella primavera scorsa e loro hanno ricambiato la visita.
La serata è stata davvero magica. Io mi squaglio in giuggiole ogni volta che si parla di Balkani, ma questi ragazzi mi hanno stupita veramente !
Non un briciolo di disagio e di timidezza. Sono saliti sul palco, hanno ballato e cantato con la loro simpatia e ridevano ogni qual volta il microfono non funzionava, la musica non si sentiva, qualcuno cadeva o si prendevano delle stecche nel canto.
Loro ridevano sempre e non erano per nulla imbarazzati !
Il mio marito antibalkaniko non ha potuto far a meno di notare la bellezza di queste ragazze, che all'est, nascono piu' belle.. non chiedetemi il perchè !!!!!
Questi ragazzi parlano perfettamente croato e italiano e danzano e cantano da Dio.
Non ci credete ?
Ecco qualche esempio :

(per i nuovi lettori del blog... cliccate sul link e si apre)

I due presentatori
Snodabili !
Dateci il num di telefono del ragazzo !
Un po' di sport
Show me the boy !!!
Brava Elisabetta, ma noi vogliamo ballare con Giovanni !!!!

E non scordiamoci il simpatico Petromil Ivan !

Riceviamo :

...Anni fa, il gruppo di discussione Mailing List Histria (www.mlhistria.it), consapevole dell'ineludibile realtà che vede attualmente nella regione la prevalenza della componente slovena e croata rispetto ad altre componenti storiche, come quella italiana e che ha per finalità far conoscere e promuovere questa componente ora minoritaria e conseguentemente valorizzare l'identità della Comunità Nazionale degli Italiani in Slovenia, Croazia e Montenegro cercando di sensibilizzare soprattutto i cittadini ed i mezzi d'informazione italiani, decise di tentare le pubblicazione delle memorie e testimonianze brevi che si stavano accumulando, che arrivavano da tutto il mondo, per farle conoscere a chi non visse o semplicemente non è a conoscenza della storia di quella regione, limes tra Latini e slavi del Sud, dall'inizio Novecento fino ai giorni nostri.
Le memorie/testimonianze sono raccolte nella collana di quattro volumi intitolata Chiudere il cerchio, giunta al secondo volume e spazia su un arco temporale di un secolo: dalla Prima guerra mondiale ai giorni nostri. Tali memorie, raccolte e coordinate dai curatori Olinto MILETA Mattiuz e Guido RUMICI, spaziano a tutto campo considerando le diverse ideologia e convinzioni degli Autori. Sono scritte in italiano ed in istroveneto.
Il primo volume parla del primo conflitto mondiale con ricordi dei campi di raccolta austriaci (in primo luogo Wagna), del Ventennio
d'amministrazione italiana fino alle soglie del Secondo conflitto.
Il secondo, fresco di stampa, affronta i terribili anni del Secondo conflitto mondiale fino al maggio del 1945 con testimonianze sia di chi prese la via dei boschi come partigiano di Tito, sia di chi decise di rimanere nelle formazioni italiane come quella della X Mas. Drammatiche le testimonianze di chi fu testimone della prima ondata di eccidi, foibe comprese.
I volumi successivi si occuperanno sia dell'esilio da quelle terre della maggioranza degli italiani e la loro diaspora in tutte le parti del mondo sia dei grossi problemi che dovette affrontare la minoranza che rimase, stranieri in casa propria sotto la nuova amministrazione comunista. L'ultimo volume riguarderà le problematiche della seconda e terza generazione sia nei vari contesti mondiali sia in quelle terre.
Chi fosse interessato ad avere copia di tali volumi è pregato di contattare la persona delegata alla distribuzione a nome della MLHistria: mariarita96 at gmail.com

Ciao
Olinto

sabato 6 novembre 2010

Emergenza terremoto a Kraljevo. Serbia

Perdonate se anche oggi la nostra scaletta è sconvolta, ma in Serbia c'è stato un violentissimo terremoto, tipo quello che è capitato all' Aquila e nessun massmedia se ne è interessato !!!


Il 3 novembre un fortissimo terremoto ha colpito la città serba di Kraljevo, dove Un ponte per… lavora da 10 anni a sostegno delle vittime dalla guerra Nato del 1999 e dei profughi del Kosovo attraverso il programma Svetlost.

Le prime testimonianze parlano di enormi danni a case e strutture pubbliche essenziali. L’ospedale pubblico ha subito numerosi crolli ed è rimasto senza luce né acqua e con una sola sala operatoria agibile.


Per rimanere vicini alle famiglie sostenute, alle loro immediate esigenze, per aiutarli a ricostruire le loro case Un ponte per… lancia una raccolta fondi straordinaria ed, insieme alle organizzazioni locali di Kraljevo, identificherà le situazioni di maggiore vulnerabilità.

L’urgenza per molte di queste famiglie è quella di rientrare subito nelle proprie case, spesso costruite senza alcun criterio di sicurezza a causa della precarietà di un vivere quotidiano che dura da anni.

Un ponte per... si impegna a raccogliere fondi per sostenere le famiglie colpite dal sisma nella ricostruzione delle loro case e nell’acquisto di tutti i beni di prima necessità urgenti: legna per le stufe, acqua potabile in bottiglia, materiale scolastico per i figli, medicinali.


L’inverno incombe e l’idea che possano passarlo in situazioni estreme non è sostenibile. Aiutiamo le famiglie di Kraljevo ad affrontare questa ennesima emergenza.


Fai una donazione:

- ccp 59927004 intestato a: associazione "Un ponte per..."

- conto corrente bancario n°100790 Banca Popolare Etica
IBAN: IT52 R050 1803 2000 0000 0100 790
CIN: R - ABI:05018 - CAB:03200 SWIFT: CCRTIT2T84A

Causale : Emergenza terremoto a Kraljevo

Le foto sono della casa di Marija, amica di Velibor.

giovedì 4 novembre 2010

Bardhyl Ajetin


Da quando ho saputo la storia di questo giornalista albanese sono rimasta colpita dalle parole dette dal papà : "era sopravvissuto ai nemici, è morto per mano degli amici"

Bardhyl Ajeti
(1977-2005)

Si sot, më 5 korrik, u përshëndetëm përgjithmonë me gazetarin tonë Bardhyl Ajeti. Si sot, por as sot, tribunët që po e marrin në mbrojtje lirinë e fjalës, nuk po e përmendin Bardhyl Ajetin për dëshmor të fjalës së lirë! E vranë që ta vrasin fjalën e lirë! Këta tribunë që nuk e përmendin Bardhyl Ajetin që në liri u vra për të vërtetën, për fjalën trime që e thotë të vërtetën, kanë harruar se urtësia e lashtë e populli shqiptar, thotë: “fjala ta ha kokën”! Por fjala ia ha kokën vetë trimit, ajo fjalë që nuk i bën lak fjalës së vërtetë. Fjala e rreme nuk i del zot të vërtetës. Kur mungon drejtësia, fjala e drejtë shndërrohet në plumb dhe ia ha kokën trimit që mbron lirinë e fjalës. Redaksia e kombëtares “Bota sot” gjithmonë do ta përkujtojë me dhembje dhe respekt gazetarin e saj që u vra në detyrën e punës që bënte në zbardhjen e të vërtetave. Lavdi!

Kosovo: Kosovo journalist Bardhyl Ajeti died Saturday in an Italian hospital from wounds sustained during an early June assassination attempt in eastern Kosovo, Pristina media reported.
Bardil Ajeti of the pro-government newspaper Bota Sot was shot in the head at close range on June 3 near the eastern town of Gnjilane. Police arrested one of three suspected attackers.
Journalists of Bota Sot, a Pristina daily close to the ruling Democratic League of Kosovo (LDK) led by provincial President Ibrahim Rugova, have been often targeted in the last several years.
Some 20 LDK activists have been murdered, including Bota Sot editor Bekim Kastrati, and dozens wounded in some 60 politically motivated attacks since the U.N. administration took control over Kosovo in 1999. Local media attributed the attacks to the struggle for power between LDK and former ethnic Albanian guerrillas-turned- politicians from the Democratic Party of Kosovo (PDK) (dpa)


Da uno e nessuno
Bota Sot

martedì 2 novembre 2010

Vivere in Italia oppure.....


Karl di "Serbia's Ambassador to the world" mi ha fatto scoprire questo sito dove si può paragonare un paese all'altro misurando un paio di parametri. Lui l'ha fatto tra USA e Serbia...e così ho voluto vedere cosa succede se invece metto l'Italia.




Le spiegazioni per i singoli parametri li trovate direttamente sul sito: http://www.ifitweremyhome.com

Noi ci lamentiamo per misere paghe e disocupazione ma che cosa dovrebbero dire nei balcani?!
L'occidente che vuole insegnare l'ecologia ai balcani, si rende conto che comunque il consumo di energia (nafta e eletricità) è molto più basso per esempio in Serbia, Croazia e Macedonia?