
Gli Ekatarina Velika (in italiano: Caterina la Grande; spesso abbreviato in EKV) sono un gruppo rock jugoslavo, formatosi a Belgrado nel 1982. Sono stati tra i gruppi musicali più influenti e di maggiore successo dell' Ex-jugoslavia. Durante i loro anni di attività hanno costruito intorno a sè un'ampia e solida base di fan, ulteriormente accresciuta dalla morte del leader Milan Mladenovic, avvenuta nel 1994 e causa dello scioglimento della band.
Il nucleo della band era costituito dal cantante e chitarrista Milan Mladenović, dalla tastierista Margita Stefanovic e dal bassista Bojan Pečar, con altri membri destinati a rimanere nella formazione solo per brevi periodi.
Gli Ekatarina Velika, inizialmente chiamati Katarina II (pron.: Katarina druga), si formarono nel Febbraio del 1982 a seguito dello scioglimento dei Šarlo akrobata, influente terzetto di New Wave jugoslava proveniente da Belgrado. Un litigio tra Milan Mladenović e il bassista Dušan Kojić Koja, motori trainanti dei Šarlo akrobata, portò allo scioglimento. Koja formò i Disciplina kičme, mentre Milan e il chitarrista Dragomir Mihajlović Gagi crearono i Katarina II con il bassista Zoran Radomirović Švaba e il batterista Dušan Dejanović. Il gruppo prese ispirazione per il proprio nome da un amore non corrisposto di Mihajlović, una ragazza di nome Katarina.
La sezione ritmica dei Katarina II fu la prima ad abbandonare il gruppo alla fine del 1982, con Radomirović che lasciò per entrare nei Du Du A e Dejanović che si unì agli acerrimi rivali Disciplina kičme. Mango Kuštrin diventò il nuovo batterista. Nel tentativo di arricchire il suono, il gruppo decise di aggiungere anche una tastierista, l'eccentrica Margita Stefanović, pianista di formazione classica. Poiché Kuštrin rimase per appena un mese, Ivan Vdović Vd (compagno di Milan nei Šarlo Akrobata) lo rimpiazzò all'inizio del 1983. Contemporaneamente Bojan Pečar fu reclutato come bassista.
Dopo molti litigi e cambi di formazione, il quintetto Milan, Gagi, Margita, Bojan, and Vd si mise al lavoro per l'album di debutto della band.
Nella primavera del 1983 la band prese parte alla biennale di Zagabria, ricevendo recensioni positive. L'album omonimo di debutto dei Katarina II fu finalmente pubblicato nel 1984. La maggior parte dei testi fu scritta da Mladenović tranne che per "Vrt" (Il giardino) e "Platforme" (Le piattaforme) (scritti da Mihajlović), mentre le musiche erano frutto di una collaborazione tra i due. In pezzi come "Aut" (Fuori), "Jesen" (Autunno), "Radostan dan" (Giorno felice), "Treba da se čisti" (Deve essere pulito) e "Ja znam" (Io so) la band riuscì a legare felicemente la descrittiva sensibilità lirica di Milan con un energico stile New Wave. Spesso considerato uno dei lavori più schietti della band, se non il migliore, l'album non ottenne mai molta popolarità di massa, soprattutto a causa delle sue sonorità alquanto inaccessibili e artistiche, senza spazio per un'orecchiabilità commerciale.
Poco dopo la pubblicazione dell'album la band affrontò altri cambiamenti di formazione. Proprio come nei Šarlo akrobata e ancora prima nei Limunovo drvo, Mladenović e Mihajlović non andarono mai davvero d'accordo e i loro scontri di personalità continuarono. Per di più, Mihajlović ebbe diversi problemi con la legge, finendo perfino in carcere. Una volta uscito, fu informato dai propri compagni che non faceva più parte dei Katarina II. La faccenda, tuttavia, non fini lì. Infatti Mihajlović, rivendicando i diritti sul nome "Katarina II", costrinse la band a cercarne un altro. I restanti membri decisero per Ekatarina Velika ('Caterina la grande', come Caterina II di Russia), o abbreviato EKV.
Inoltre il batterista Vd uscì dal gruppo a causa di problemi di droga, finendo poi nei Du Du A. Il suo rimpiazzo alla batteria fu Ivan Fece Firchie.

Nel 1990 esce il penultimo album degli EKV (Ekatarina Velika), uno dei gruppi più conosciuti ed amati della ex YU. Il titolo dell'album si riferisce ai proiettili esplosivi, cosiddetti "dum-dum" in serbo-croato, vietati dalla Convenzione di Ginevra; in copertina c'è un tizio schizzato a petto nudo che si punta una pistola di grosso calibro alla tempia. L' album è particolarmente tetro, molto dark-rock, a differenza dei lavori precedenti più synth-pop. L'album inizia a circolare all'inizio della guerra civile, la canzone particolarmente gettonata è "Idemo" (Andiamo), parla del risveglio in un incubo, del ponte che è stato distrutto, dei villaggi bruciati, del fiume insanguinato, tutto in un incastro di parole che evocava alla perfezione gli scenari che si stavano aprendo. Si direbbe una profezia, anzi lo è. Poi ogni uno interpreti come vuole il significato di questa parola: l'intuito, una previsione in base alle analisi razionali, il sesto senso, la telepatia, la capacità di cogliere nell'immaginario i sentori di migliaia di persone, non importa. Questa canzone mi rimarrà impressa nella mente come la colonna sonora dei primi bollettini di guerra. Ai tempi non sembrava che in molti cogliessero questa profezia, forse perchè nessuno voleva ancora accettare la dura realtà. Ecco la traduzione, forse un po' grossolana.
(fonte balkanrock.noblogs.org)

Ti si sav moj bol
Par godina za nas (1989)
Ovo je zemlja za nas
Pored mene
Idemo

EKV - Idemo (Dum-dum, 1990)
Lei sogna che ho lavato le mani,
che mi sono raso la barba, che sono bello.
Al caldo, la testa sul cuscino, in dormiveglia,
il profumo della colazione.
Una voce piacevole dall'altra stanza mi giunge,
dice che è iniziato.
Andiamo!
Non sapevamo che il dado fosse tratto,
non sapevamo che il ponte è stato distrutto.
Il fiume scintilla sotto gli stivali,
l'acqua pulita, un po' insanguinata.
Andiamo!
Non sapevamo che i villaggi sono stati incendiati,
non sapevamo che il fuoco è un peccato.
Le nostre mani non sono legate,
le nostre mani non sono traditrici.
Lei sogna che ho lavato le mani,
che mi sono raso la barba, che sono bello.
Al caldo, la testa sul cuscino, in dormiveglia,
il profumo della colazione.
Una voce piacevole dall'altra stanza mi giunge,
dice che è iniziato.
E' iniziato! E' iniziato!
Andiamo!
