martedì 11 agosto 2009

Artur e i complicati viaggi balkanici


Artur è un nome completamente inventato, ma è l'unica cosa inventata di tutto ciò che sto per raccontarvi.
Artur è albanese ed ha sposato una bellissima ragazza, albanese anch'essa. Per mantenere la famiglia è stato costretto ad emigrare prima in Macedonia, poi niente poco di meno che a Belgrado e poi in Italia.
Ora vive in Italia con i suoi 4 figli.
Nel 1996, in piene guerre balkanike, aveva deciso di tornare al paese con la famiglia per rivedere i suoi cari.
Con la moglie e i bambini e la sua macchina vecchia e sgangherata ha fatto un viaggio che noi della crew conosciamo molto molto bene, ossia è passato da nord, ovvero dall'Ungheria.
Giunti presso città di Baja, non molto lontani dal confine, ma in aperta campagna, la macchina si rompe.
Artur e la moglie sono dipserati. E' notte, solo campi a destra e a manca.
In lontananza si vede una casa e Artur decide di andare a chiedere aiuto.
La casa è abitata da due signori che aprono la porta ad Artur e gli promettono due meccanici.
Ma Artur insiste per chiamare la polizia. Nulla da fare. I due signori chiamano i meccanici.
Dopo un po' arrivano due tipi loschi.
Il figlio più grande di Artur inizia a dire :
- Papà non ci fidiamo di questi 2.
Ma Artur è una persona onesta e se sei onesto, ti aspetti che lo siano anche gli altri.
I due dicono ad Artur di togliere le valigie perchè devono guardare dappertutto dov'è il guasto.
Dopo un po' di lavoro la macchina parte e Artur s'illumina d'immenso, ma solo per un attimo, perchè, in men che non si dica, i due salgono sulle due macchine e scappano.
Artur inizia a piangere con la moglie e i figli. Quasi non ci crede. Una macchina vecchia e stravecchia, perchè rubarla ?
A questo punto del racconto faccio una pausa perchè io sono scoppiata a ridere.
Chiedo scusa ad Artur e a tutta la sua famiglia, ma mi sono venute in mente tutte quelle dicerie : albanesi tutti criminali, il popolo dei coltelli...
E invece quel povero uomo si era fatto fregare una carcassa di macchina da due criminali di xxxx .
Ma Artur è religioso e credente ed anche disperato. Torna alla casa e gli dice cio' che era successo, ma quei due non ne volevano sapere di nulla.
Allora Artur torna all'auto e guarda la moglie, i bambini e le valigie.
Alla vista delle valigie Artur capisce che c'è sempre una via di speranza, perchè avrebbero potuto anche rubargli l'auto con le valigie dentro, invece gliele hanno lasciate.
Iniziano a fare l'autostop, ma è piena notte, tempo di guerra, poche macchine e nessuno che si ferma.
Sull'autostop faremo in seguito una riflessione, ma a questo punto cosa credete che sia successo ?
Ma Nostro Signore non ci lascia mai e poi mai a piedi !
A questo punto è arrivato un angelo.
Non vi crediate che sia stato un angelo da quattro soldi, era un signor angelo !
Di ritorno dal viaggio in Austria per una partita di coppa Uefa, niente meno che il num 9 del Partizan !!!
Anche lui dall'Ungheria per non passare dalla Croazia. Tè credo !
Il sig. angelo si ferma, carica Artur e tutta la famiglia con le valigie e li porta fino al confine.


Al confine Artur e la sua famiglia devono scendere e noi di balkan-crew sappiamo il perchè.. ma vi spiegheremo in seguito.
Artur è nuovamente in strada con la moglie e i bambini. Tutti con i passaporti albanesi e la frontiera serba.
Ma chi l'ha detto che serbi e albanesi non vanno daccordo ?
Pensate forse che Nostro Signore abbia paura delle frontiere ?
E' arrivato l'angelo numero due.
Questa volta però era un angelo di serie b perchè c'era la guerra con la Croazia e tanti angeli erano impegnati.
L'angelo di serie b aveva una Golf beige e ha proposto ad Artur di portarlo fino a casa.
Artur tentennava. Erano 800 km, un viaggio lunghissimo. C'era la guerra, tempo in cui si ammazzava una persona per sole 100 mila lire.
Alla fine Artur accettò. L'angelo di serie b era anch'esso albanese, ma godeva di una serie di protezioni infinite anche in terreno serbo.
Saltata la frontiera, l'angelo B si muoveva in territorio serbo come se fosse casa sua e con un'organizzazione degna di un gran signore. Ad ogni provincia cambiava la targa della Golf.
Quella era un'operazione un po' delicata e lunga e quindi Angelo B tirava fuori il kalasmikof e sbullonava e rimbullonava le nuove targhe.
Tutto questo per 800 km, una famiglia di albanesi e un angelo di serie b in territorio serbo, durante la guerra.
Chi mi ha raccontato questa storia è il figlio di Artur, che adesso ha 27 anni.
All'epoca ne aveva 14 e quelle paure se le sogna ogni notte.
Il figlio di Artur lo chiameremo Eduart e vi posso dire che è arrivato su questo blog litigando a più non posso sempre per il fatto del Kosovo.
Io e Francy ci dicevamo sempre: c'è qualcosa che non va in questo ragazzo, sembra sempre che ti voglia dire qualcosa, ma poi non te la dice.
La sera che Eduart mi ha raccontato questa storia è stata una sera particolare.
Di giorno gli avevo presentato una ragazza serba, ma lei lo ha liquidato in 4 e 4 otto perchè gli albanesi non le vanno, le hanno fatto solo del male.
Ora Artur, ma soprattutto Eduart hanno un sogno: quello di ritrovare l'angelo num 9 del Partizan.
Non dovrebbe essere difficile e se ci aiutate ce la possiamo fare.
Ad Artur dico: ti pensi di aver incontrato due angeli, ma forse l'angelo l'abbiamo incontrato noi, oggi, qui ed è di qualità super !
Grazie!
Ad Artur e alla sua famiglia dedichiamo questa canzone. Ma questa storia l'avete già raccontata a Francesco Renga?
"Lei" è la guerra.

12 commenti:

  1. la ragazza serba si chiama sanja
    è una cara amica, una ragazza dolcissima..
    noi combattiamo la sua logica
    secondo il suo modo di pensare, nel mondo , tutti pensano che i serbi sono i piu' grandi criminali della terra, ma i serbi pensano questo degli albanesi e gli italiani pensano che gli albanesi sono tutti ladri, ma nel mondo l'unica frase che sanno in italiano è :
    italiani tutti mafiosi

    eduart è stato carino
    ha finito il suo racconto con una barzelletta
    in francia a capodanno buttano dalla finestra lo champagne
    tanto ne abbiamo tanto !
    in russia la vodka
    tanto ne abbiamo tanta !
    in italia buttiamo gli albanesi
    tanto ne abbiamo tanti !

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  2. Bella la barzelletta, la sanno anche in Serbia ma usano gli cigani al posto degli albanesi ;)
    Ma nel 1996 che guerra c'era?!

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  3. con la croazia
    hai ragione beppe..
    ce ne sono state talmente tante che non sappiamo piu' qual'era !
    cercate qui per favore
    http://www.calciatori.com/calcom/almanacco/squadra.jsp?id=910&anno=1996
    cercate tutte le foto.. vi prego
    era bruno
    eduart lo riconoscerebbe tra 1.000

    che bello questo link :
    http://www.coordinamentorsu.it/guerra.htm

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  4. cavoli.. il successo ha il suo prezzo !!
    d'ora in poi le email per favore qui:
    balkan_crew at yahoo.it
    grazie

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  5. cercate !
    http://www.juznifront.net/fk_partizan/tabela_1996.htm

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  6. è uno di questi.. lo dobbiamo trovare..
    trebati !

    Kralj Ivica, Damjanac Nikola,Trenevski Viktor, Mijalković Bratislav, Tešović Darko, Hristov Georgi, Tomić Ivan, Bolić Dražen, Krstajić Mladen, Pažin Predrag, Svetličić Đorđe, Peković Dejan, Vukićević Dejan, Čakar Damir, Ćirić Dragan, Saveljić Miša, Taševski Igor

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  7. cavoli.. la sorte ci è avversa !!
    qui ce n'è altri !

    Kralj,Damjanac,Trenevski,Mijalković,Tešović, Hristov, I.Tomić, Bolić, Krstajić, Pažin, Svetličić, Peković, Vukićević, Čakar, Ćirić, Mirković, Saveljić, Djurić, Taševski, Nadj, Marković, Beširović.

    http://www.juznifront.net/fk_partizan/tabela_1996.htm

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  8. siamo famosi..
    http://www.reportonline.it/2009081225626/varie/artur-e-i-complicati-viaggi-balkanici.html
    grazie ciambu
    anche voi potete mandare i vostri articoli a report on line

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  9. Cakar Damir or Ciric Dragan not sure...
    I will ask some friends tomorrow..
    zeljko marjanovic

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  10. Hello Lina,I saw that you asked who was number 9 in Partizan 1996. I think that was Predrag -Pedja Mijatovic or Dragan Ciric
    Dusica

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  11. Era sicuramente Damir Cakar. Mijatovc giocava nel Partizan fino al 1993, Ciric invece era il numero 10. Ciao

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  12. grazie anonimo !
    stiamo ancora cercando come pazzi...

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