venerdì 9 gennaio 2009

Intervista ad Antonio Caiazza

Carissimi,
finalmente nei giorni scorsi ho intervistato Antonio Caiazza autore del libro “In alto mare. Viaggio nell’Albania dal comunismo al futuro” (ed. Instar Libri)
Sono entusiasta!
Dopo che Skender (al secolo Alessandro Zilli) m’aveva fatto una “testa tanta” suscitando tanta curiosità da parte mia, Antonio si è rivelato una persona semplicissima, davvero di ampie vedute e con una parlata che.... sembra ti stia raccontando una fiaba.


Cominciamo dal terremoto del 1980, in Basilicata e Campania.
A Novembre di quell'anno Antonio era studente, costretto (come altre migliaia di persone) a trascorrere le notti in auto a causa delle continue scosse e della casa danneggiata. Ascoltando la radio scoprì “Radio Tirana” e si incuriosì di conseguenza dell’Albania. A differenza delle altre, “Radio Tirana” criticava tutti, da est a ovest. All'epoca in Albania c'era ancora il Regime, ma Antonio, talmente incuriosito, riuscì ad entrare in una comitiva di turisti e a visitare il Paese delle Aquile!!!!


Nacque così una vera e propria passione mentre Antonio si laureava in giurisprudenza ed il popolo albanese cercava la strada della democrazia. “In Alto Mare” parla proprio di questo: della transizione dell’Albania dal Regime di Enver Hoxha ad oggi, di un popolo che dalla dittatura comunista si è messo alla ricerca di quei principi tanto agognati da ogni civiltà che dovrebbero portare alla “democrazia” e che di certo portano al capitalismo…
Fra il 1985 e la caduta vera e propria del comunismo Caiazza approfondisce la sua conoscenza dell’Albania che visita varie volte. Oggi Antonio tiene a sottolineare che vi si può andare tranquillamente in ferie con la famiglia (aggiungo una frase di Skender : - Andateci, ma andateci in fretta, prima che si occidentalizzi del tutto!!-)


Ad una recente presentazione del libro, Antonio incontra un albanese, un laureato in francese che lavora in Italia come cameriere. L’uomo gli indica un ristorantino dall’altra parte del marciapiede con la scritta “Pizzeria greca”, locale con un’ottima clientela ma non affatto greco: non ci andrebbe nessuno se si sapesse che i gestori sono albanesi!
Caiazza:
“La nostra diffidenza nei loro confronti, li ha spinti per quasi vent’anni a nascondersi, addirittura a desiderare di celare la loro identità, quasi a camuffarsi. Solo di recente, da quando la soglia dell’integrazione ha cominciato ad essere finalmente superata, si mostrano, e nascono le prime associazioni. A Trieste, ad esempio, ne è nata una di donne albanesi, un fatto doppiamente positivo e significativo. Chissà se è un caso, ma da qualche tempo, il ruolo del “cattivo” sui nostri mass media non è più interpretato dall’albanese, ma dal romeno…”.


Ancora Antonio, sui visti:
“Per molti anni l’Albania ha eretto intorno a sé alte mura di cinta per separarsi dal mondo, per isolarsi. Poi, quando gli albanesi, col loro coraggio e con la forza della Storia che cambiava in tutta Europa, le hanno abbattute, siamo stati noi europei, italiani e greci innanzi tutto, a tirarle di nuovo su e a isolare ancora questo Paese. Certo, l’Italia e la Grecia sono le nazioni maggiormente ‘scottate’ dalle fughe massicce, disordinate, forsennate dei primi anni ’90. Ma oggi l’Albania è cambiata. Anch’essa è fatta per classi sociali, anche a Tirana c’è gente che amerebbe venire in Italia solo per vedere una mostra e tornare a casa. Ma è praticamente impossibile. Questo è un danno che si fa soprattutto alla cultura: gli intellettuali (scrittori, registi, musicisti…) hanno bisogno di confrontarsi, di scambiarsi idee, spunti, suggestioni, altrimenti la cultura rinsecchisce, si atrofizza… muore. Per gli intellettuali albanesi è un’impresa ardua venire in Italia. Non come quando in Albania c’era il comunismo, ovviamente, ma un visto per Roma continua ad essere un miraggio”.


Divagando, la chiacchierata con Antonio finisce (non so bene nemmeno io come, ma sono passati 90 minuti) sulle centrali a carbone che l'Italia sta costruendo in Albania… ancora una volta uso le sue parole : “Ogni Stato fa i suoi interessi, ma non posso non dire che l'Italia stia usando l'Albania che è povera e non ha vie di uscita. Sfruttarla è tanto facile quanto immorale. Quelle centrali si faranno lì perché qui da noi nessuno le vuole, ma non daranno un solo kw all'Albania. L’Albania continuerà ad avere fame di elettricità, perché non la può comprare dai paesi vicini e perché quella che produce comunque non le basta”.

In conclusione abbiamo parlato un po’ di tutto e mi trovo d'accordo con lui nel vedere nell’Albania un paese molto moderno ed aperto. Anche lui, come Skender, ha trovato ad esempio numerosi serbi a Tirana e sottolineo che più volte le mie discussioni in vari blog sono state marcatamente volte a ribadire che gli albanesi sono un popolo pacifico e assolutamente non guerrafondaio.
Ricordo a tal propostito il post di Skender: serbi a Tirana
Antonio:
“Non ho nessuna difficoltà ad immaginare ad esempio una presentazione a Tirana di un libro sulla Serbia. Mi piacerebbe credere che fosse possibile tenere senza problemi a Belgrado la presentazione di un libro sull’Albania, ma purtroppo non ne sono altrettanto sicuro … So di certo che non sarà in eterno così”.
A tal proposito Antonio mi ha ricordato il grande concerto di Goran Bregovic a Tirana che, affollatissimo, ha dimostrato la simpatia degli albanesi per la musica del territorio della ex Jugoslavia.


Che dire di più?
Dopo Darko, il mio primo amore in questa ciurma,
Matteo, il mio secondo amore, adesso ho una nuova cotta: Antonio!!!
Sono sempre la solita: ovunque senta profumo di balkani.. mi ci butto!




Qui alcune foto che ho rubato a Skender. Grazie Ske per le foto, questa volta non te le ho neanche chieste, ma sapevo che eri daccordo (ormai ci capiamo a telepatia !)

15 commenti:

  1. io ringrazio gli amici, ma i complimenti andrebbero fatti ad Antonio !

    Grazie mille Lina!
    Volevo dirti che oltre al modo belissimo e semplice con cui scrivi, mi fa impressione anche il tuo amore platonico, quasi telepatica al confronto degli altri! Molto piacere, A.N.

    Grazie Lina . L'ho letto. Complimenti! Finalmente sei riuscita di intervistare Antonio con il suo " In alto mare". Lui ha fatto un gran lavoro per tanti anni sui materiali autentici veri e ben raccolti e sistemati con i personagi veri e viventi. Un gran giornalismo ! Tanti auguri a lui e a te . G.M.

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  2. ..Senza parole..
    Complimenti!!
    Rita

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  3. grazie rita,
    bentornata..
    ci sei mancata tantissimo..

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  4. io non sono serba ma non vedo l'ora di andare in vacanza in albania..
    certo spero che il mio prof di albanese vada avanti con le lezioni senno' so' solo dire . une jam mencur !! (piu' o meno era cosi? ah!ah!)
    pero' ske.. mi sa che ti va male.. perchè mi piazzo a casa tua e non me ne vado finchè non mi avete fatto assaggiare tutti i dolci fatti in casa che sono la specialità del luogo !!!

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  5. a proposito.. il mio panettiere albanese mi sta insegnando tutti i proverbi
    solo che lui (si chiama agostino) ha una diversa interpretazione..
    per esempio : non cade il fulmine nel cesso.. per lui in italiano si traduce : l'erba gramigna è difficile da estirpare ..
    la cosa triste è che agostino piu' prima che poi se ne andrà..
    sta aspettando la cittadinanza italiana per emigrare in canada..
    io senza le sue torte non ci sto..
    un'idea niente male sarebbe quella di aprire un import export di dolci con l'albania..
    io faccio il controllo qualità.. li assaggio tutti !!

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  6. Vedrai che Gushti quando va in Canada chiederà la cittadinanza canadese e poi torna in Italia!!

    ... ma è quello che ti guardava le gambe o quello era il macellaio?

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  7. glielo ho detto anche io che in canada non sono simpatici come qui in italia..
    ma era proprio lui che mi guardava .. le gambe.. perchè si era seduto dietro di me e si era seduto pure su un gradino basso !!
    il bello è che fa tutto davanti alla moglie !!
    io stavo parlando con agostino e la moglie per una intervista qui su balkan..
    loro sono già stati intervistati da un giornale locale e hanno ricevuto tanti complimenti
    ma ad un certo punto ho detto alla moglie : ma tuo marito dove è andato ?
    - è dietro di te !
    mi giro e lui si è spanzato dalle risate !
    - lina, che bel fondo schiena che hai !!
    che fare? ammazzarlo o rimetterlo come omaggio dal dixan da cui è uscito ???
    però agostino ha fatto tanto del bene che ora, quando lui ha bisogno, non ha tempo di dire "a" che c'è già qualcuno che lo aiuta..
    la moglie vuole essere intervistata e lui no, perchè non vuole essere fotografato..
    pensare che è bellissimo..
    ma io insisto..
    prima o poi sarà mio..
    informaticamente parlando !!!

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  8. Confermo, per aver visto di persona, che l'Albania è una terra ricca di risorse, di tutti i tipi, e spero che in un futuro il più vicino possibile si possa riscattare.
    Visitatela, ne vale la pena!

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  9. complimenti lina!bella intervista e bel post.
    e bei commenti, soprattutto l'intervento di skender. a parte scoprire i nuovi amori di lina, anche a me viene sempre più voglia (e più interesse) di visitare l'albania. senza che ciò contrasti con l'attrazione e l'interesse per gli altri paesi balcanici. anzi...

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  10. grazie ivano e grazie matteo
    siete sempre ospiti graditissimi..
    veramente la questione serbia- albania è un'altra rispetto a quella accennata da matteo..
    è un discorso politico che a noi non interessa più di tanto perchè sappiamo che i politici sono tutti uguali ( a parte quelli italiani che sono peggio !)
    questo blog è nato proprio per parlare di cio' che ci unisce e in questo tutti i popoli balkanici sono favolosi e pacifisti..
    quello che ci trasmettono i mass media non è la realtà e noi che frequentiamo i balkani lo sappiamo bene...
    io ringrazio dei complimenti, ma andrebbero tutti rivolti ad antonio..
    forse lo posso dire : lui è un giornalista e cosi' intervistare un giornalista per me è stato "over the top" !!
    è un po' come quella volta che per lavoro ho intervistato a raffica il questore di roma..
    lui mi diceva : ma lina, di solito le domande le faccio io..
    e io : silenzio.. oggi le faccio io e ho anche poco tempo..
    povero.. cosa darei per reincontrarlo e dirgli che ero obbligata ad essere cattiva..
    pshhss ! il mio martirio in realtà dice che sono peggio !!!
    p.s. e n.b. matteo.. mi aspettavo che fossi almeno un po' geloso !!!

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  11. grazie ancora una volta antonio..
    il tuo intervento ci riempie di gioia perchè sappiamo la fatica che ti è costata..
    credimi.. non so' cosa darei per parlare di queste cose a 4 occhi con te e spero, un giorno, di poterlo fare..
    rispetto il tuo pensiero e rispetto ogni vita umana che esiste in kosovo, siano essi bianchi, gialli o neri, perchè siamo persone con pari diritti sia che nasciamo in una famiglia serbo/kosovara che nasciamo in una famiglia albanese/kosovara
    purtroppo la tua visione è unilaterale e vista dall'albania..
    permettimi di dirti la mia idea anche se, di solito, non trattiamo di politica su questo blog..
    anzi.. penso proprio che questo è l'unico strappo alla regola..
    il kosovo si è proclamato stato unilaterlamente
    è come se io sono ospite a casa tua antonio.. per molti anni e poi approfitto della tua ospitalità e ti dico : d'ora in poi è casa mia perchè l'ho mandata avanti io, ci ho portato quel che guadagnavo.. ecc..
    no.. mille ringraziamenti.. rispetto e onore, ma non è casa mia..
    sono l'ospite piu' meraviglioso della terra, ma sono sempre ospite
    solo un terzo dei paesi mondiali ha riconosciuto il kosovo e tra questi non c'è la russia..
    attualmente il kosovo è, purtroppo, solo piu' mafia ed uranio, perchè è chiaro che dopo i bombardamenti del '99 c'è stato un vuoto istituzionale..
    le missioni onu ed eulex sono un gran bel fallimento come era previsto perchè nessuno puo' pensare di andare ad insegnare ai balcani e questo lo dice kastriot nini in un articolo che poi ti faro' leggere..
    l'albania non è poi così neutrale e lontana dal kosovo, perchè parla spesso a gran voce di fare “la grande albania” vantando anche diritti su un pezzo di macedonia...
    tutto questo antonio è semplicemente una visione politica
    la realtà dei fatti è che le persone che vivono in kosovo vivono esattamente in un inferno..
    prima erano i serbi ad avere la meglio?
    ora sono gli albanesi..
    dal punto di vista umano non è cambiato nulla.. vi sono sempre persone senza lavoro, in mano alla mafia, desaparecidos e morti
    ancora oggi in kosovo le persone spariscono o muoiono ammazzate e nessuno si preoccupa..
    i vari “caschi blu” allargano le braccia e dicono : che fare ?
    addirittura 39 testimoni di un processo all'aja non esistono piu' e 8 di quei testimoni erano della stessa famiglia..
    tutto questo in kosovo
    tu antonio hai parlato dell'albania e io ti ho intervistato molto volentieri perchè amo gli albanesi...
    vorrei andare in albania per conoscerla e soprattutto perchè hanno degli ottimi dolci e io ne vado matta..
    non ti stupire però se da amanti dei balkani associamo la politica albanese a quella kosovara
    gli albanesi non sono solo in albania
    gli albanesi sono in kosovo e in parte della macedonia e si sentono “albanesi” con il desiderio di essere un solo popolo in un solo stato..
    per altro direi un desiderio che avrei anche io..
    ma alla fine del discorso.. quando si va in albania ???

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  12. Un interessante post con altrettanto interessanti commenti, complimenti.
    Ho riflettuto un po' su quel che Antonio sostiene alla fine, che Tirana sembra pronta ad accogliere un libro sulla Serbia, ma dubita di Belgrado. Ci terrei a precisare, che Belgrado è una città di cultura, dove il pubblico è affamato di informazioni, di arte e letteratura che viene dall'estero. Nei negozi di libri e nelle biblioteche ci sono libri albanesi. Esattamente come a Tirana ci sono libri Serbi.
    Ne a Tirana ne a Belgrado sono cosi indottrinati come in occidente si desidera credere. Sono sicura che un libro sull'Albania vien'accolto bene anche a Belgrado!

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  13. Mi piace Antonio, ha l'intelligenza dei grandi giornalisti e la semplicità del nonno che ti racconta le cose vicino al fuoco! E' davvero una bella intervista.
    Darien

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  14. Grazie Antonio per avermi dato un po' del tuo tempo

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  15. grazie a te anonimo/a
    se ti firmi possiamo dire a antonio chi sei

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