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Durata e partenza del viaggio: la partenza è fissata per sabato 25 Luglio, rientro per domenica 2 Agosto.
Mezzo di trasporto: si andrà giù in bus. Stefano sta cercando un pullman che parta da Bolzano e che prima di avventurarsi oltre frontiera faccia una tappa a Trieste, ma faremo il possibile per far partire il pulman da Torino.
Programma di massima del viaggio:
Tappe da affrontare lungo il percorso: Prjiedor, Tuzla, Srebrenica, Sarajevo, Mostar e ritorno
Prjiedor : Incontro con Agenzia della Democrazia Locale, e con i progetti di ricostruzione del tessuto civile tra etnie che solo da pochi anni hanno ricominciato a parlarsi. Questo grazie a dei progetti italiani che stanno lavorando proprio sulla ricostruzione non violenta della memoria, in una delle zone più devastate dalla guerra.
Sarajevo, la capitale della Bosnia Herzegovina: in città ci sono realtà giovanili partner di Adopt Srebrenica e con loro ci saranno degli incontri. La maggior parte del tempo sarà spesa nella visita a questa splendida e martoriata città, quindi tempo libero a sufficienza anche per visite guidate o autorganizzate ci sarà di sicuro.
Srebrenica: è la città al centro del progetto Adopt Srebrenica, come potete immaginarvi. Lì è presente un gruppo locale che si occupa da vari anni di "ricostruire" quel che è possibile.
Qui potete rendervi conto di quali siano gli obbiettivi a medio e lungo termine del progetto. Ci saranno quindi incontri con comunità locali e con i volontari italiani e bosniaci del progetto. Non mancherà una visita al memoriale che ricorda la strage del '95.
Tuzla: ci sono un pò di cose da vedere in città, a cominciare dalla visita del luogo in cui nel 1993, scoppiò una bomba in centro città che uccise soprattutto giovani che erano lì presenti. A Tuzla è presente poi Tuzlanska Amica, il maggior partner del progetto in terra bosniaca, e quindi ci sarà la possibilità di confrontarsi anche qui con persone che da anni stanno operando per dare un futuro alle popolazioni locali.
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Mostar: è un piccolo paese, famoso perchè durante la guerra era diviso in due dal ponte che sovrastava la Neretva, e che divideva il paese in due, da una parte i croati, dall'altra i bosniaci. Il ponte fu distrutto dalle bombe, adesso è stato ricostruito. Un luogo-simbolo quindi.
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Caratteristiche del viaggio e sistemazione.
Come potete immaginare, il viaggio ha due direttrici principali. Da un lato la possibilità di affrontare la tematica guerra/memoria/ricostruzione della società civile, dall'altro quella della scoperta della Bosnia come luogo tipico per cultura, religione, e ultimo ma non per importanza, gastronomia ( non so chi di voi sia già stato da quelle parti, ma i momenti gastronomici sono piuttosto importanti e sono i migliori per intrattenersi con la gente del posto per conoscersi). Non mancheranno naturalmente momenti autogestiti per girare le città e "alleggerirsi". A Tuzla tra l'altro, in quei giorni dovrebbe esserci un festival sui diritti umani con un bel pò di musica balcanica. Per la sistemazione: a Prjiedor e Srebrenica si dormirà presso alcune famiglie, mentre a Tuzla e Sarajevo in strutture ospitanti (pensioncine).
Prezzo del viaggio: ad oggi la quota fissata è di 400 euro a testa. Comprende viaggio, sistemazione presso famiglie e piccole pensioni per 7 giorni, colazione (che in Bosnia risulta essere un pasto notevole) e un pasto al giorno per 7 giorni. A seconda della città e del programma di visita e di incontri, i pranzi saranno a volte organizzati (magari presso le strutture associative che andremo ad incontrare) e altre autogestiti. Tenete conto che nella città più cara, Sarajevo, un pranzo soddisfacente (è un eufemismo) non costa più di 6-7 euro. La quota comprende anche una minima copertura assicurativa, oltre che guide, traduttori, e materiale vario di tipo culturale.
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Stefano mi ha fatto presente che se il numero dei partecipanti da Torino è alto, la quota può anche scendere. Un congruo numero di persone affinchè questo avvenga potrebbe essere tipo 20. Ma in realtà siamo senza limiti, perchè se tra i torinesi e i brianzoli si dovesse essere in tanti, si affitterebbe un pullman in più. Ho fatto un giro in rete, per capire se la cifra è da considerarsi giusta. Nessuna agenzia di turismo sostenibile (tale è da considerarsi il nostro tipo di viaggio) per una settimana di giro in Bosnia fa spendere meno di 500/600 euro, e anche di più. Il prezzo è più che onesto, ed è dato quasi del tutto dal costo del viaggio di a/r. Io acchiapperei a volo l'offerta.
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Quello che vi invito a fare è :
- comunicarmi a questo indirizzo email (diego.acampora@gmail.com) la vostra adesione, se ne siete già convinti;
- parlarne in giro e inoltrare questa email presso vostri contatti o reti di persone che reputate potenzialmente interessate alla cosa. Si raccoglieranno adesioni fino alle fine (Stefano mi ha raccontato che l'ultima volta era quasi riuscito a far salire gente lungo il percorso...), ma allo stesso tempo, è cosa buona e giusta se, in queste due settimane, si riuscisse ad avere un'idea di quante siano le persone interessate;
- naturalmente chi di voi vuole sfruttare l'occasione per "coprire" l'evento viaggio da un punto di vista video-audio è molto ben accetto;
- prima della partenza ci sarà sicuramente a Torino un incontro formativo con volontari del progetto Adopt Srebrenica, in modo da non partire completamente sprovveduti;
Ricordate: diego.acampora@gmail.com
Un saluto
Diego
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Per le foto ringraziamo la nostra favola Domenico .
Il post è dedicato a Mirza e Adnan di Tuzla. Un bacio grande grande.
Spero che i partecipanti a questo viaggio li possano incontrare perchè sono favolosi !
Thanks to Dusko for the bridge's photo
Ricordate sempre questo video: tko je poceo rat