mercoledì 6 agosto 2008

CECA


Ed eccola qua la Luisa Corna dei balkani, al secolo Svetlana Raznatovic, moglie del famigerato Arkan e madre dei suoi due figli.
Non è volentieri che parlo di questa cantante, perché la sua figura è molto discussa.
Ceca nasce a Prokulje (ora Serbia) e ne approfittiamo per un saluto ad Alessandra che dalla nostra Sicilia si è trasferita per amore proprio a Prokuplje.
Ceca canta già all’età di 9 anni ed ha successo a soli 14 anni. Un successo veramente grande, perché le viene attribuito un nick : la regina dei balkani.
Poi l’incontro con Arkan, il matrimonio e i due figli. Nel 2000 Arkan viene ucciso a Belgrado presso l’Hotel Intercontinental e io ho rischiato di vedere il suo fantasma.
Nel 2003 Ceca viene arrestata perché ritenuta complice dell’assassinio di Dincic e in casa sua la polizia trova dei quadri famosi.
Ceca però si occupa anche di beneficenza per i rifugiati del Kosovo ed è in mezzo alla gente che presidia i ponti di Belgrado nel ’99 durante i 78 giorni di bombardamenti.
A me è rimasta impressa male nella mente, perché è stata a Cacak per un concerto di capodanno, leggermente svestita con tutti i miei amici che mi mandavano sms di ogni tipo.
Ragazzi calma ! Una cosa sono le bellezze naturali e altra quelle artificiali. Se avessi i soldi per le operazioni anche io diventerei bella.. o forse è un’impresa disperata!?!??

4 commenti:

  1. come si legge? zeza? o ZIZZA???? :)

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  2. si legge zeza, ma il mio martirio ha già subito capito che si riferisce a zizze !
    vedrai quanti uomini arrivano sul blog nel giro di pochi minuti !!!

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  3. Ci fosse soltanto questa di supersiliconata!
    Star, musica e immagine appartengono a quella estetica kitsch progettata a tavolino dal regime di Milosevic nei primi anni Novanta, per distrarre la gente dall’inferno della guerra appena cominciato.
    L’esaltazione di lusso, bellezza e patriottismo è stato un ottimo ammortizzatore degli sconvolgimenti sociali, tramite lo stravolgimento della musica popolare, elaborando ritmi techno con testi erotico-lascivi neonazionalisti, come leggiamo nel libro di Ivana Kronja, sull’estetica turbofolk, Lo splendore letale.
    Il turbofolk è stato sostenuto da grandi finanziamenti con l'appoggio dei media, come le private Tv Pink, o la stessa Rts (televisione di stato serba), o Kosava Klub (emittente composta da tv, radio ed etichetta discografica di proprietà di Marija Milosevic, figlia di Slobodan) e ha potuto creare un'autentica subcultura, diffusa da un'altissima audience.
    Finita la guerra, tuttavia, l’estetica turbofolk non è rientrata perché l’impatto sulla gente è stato davvero profondo, rivelandosi una vera miniera d’oro per l’economia del divertimento. E non poteva che essere così, visto che questa moda neokitsch esalta gli style symbol più lussuosi dell’Occidente da cui ormai ben pochi ex iugoslavi sono immuni.
    Col turbofolk si è diffuso anche il fenomeno delle sponzoruse, cioè femmine sponsorizzate che in cambio di abiti firmati, auto di lusso, abbonamenti in palestra, pranzi e cene nei migliori ristoranti si mostrano al braccio di uomini potenti o più semplicemente neoarricchiti.
    Un modo per semplificarsi la vita affiancando uomini generosi, basato sull’interesse reciproco di accrescere il proprio prestigio personale costruito esclusivamente sulla condizione economica. Il gioco è semplice: maggiore è il numero di ragazze che un uomo riesce ostentatamente a viziare, coccolare e ubriacare, maggiore è il prestigio che ne ricava.
    L’assassinio di Djindjic, con il conseguente arresto di 10 mila neodanarosi, ha gettato sul lastrico almeno 40 mila sponzoruse, sulla cui disperazione hanno ironizzato i maggiori quotidiani del paese, esortando le ragazze a scioperare.

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  4. davvero avrebbero scioperato ?
    quel che ci dici rita, non mi giunge nuovo
    due anni fa ero in serbia ed ero sconvolta perchè una sera i miei amici mi hanno detto: stasera non possiamo andare in pizzeria perchè c'è la prima puntata del grande fratello
    e io : ma sto solo 2 sere qui in serbia
    -ma noi non ci possiamo perdere la prima puntata senno' non capiamo piu' niente !
    davvero la tv ci vuole tutti rinco !
    io ho un primato : non so' cosa sia il grande fratello, ne italiano ne estero!
    e me ne vanto !

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