domenica 3 agosto 2008

HOTEL INTERCONTINENTAL



Nonostante abbia pronto un post su Ceca (leggi zeza) non ho il coraggio di metterlo dopo il quartetto Savinio. Mi sembra un sacrilegio, un po’ come parlare di Pacciani dopo un film d’amore.
E quindi rimaniamo sul soft con un bellissimo Hotel Intercontinental che dovrebbe essersi ridotto a Continental.
Non ci allontaniamo dalla famiglia di Ceca, poiché nell’hotel in questione hanno ucciso suo marito.


Due anni or sono, sono dovuta partire per la Serbia d’urgenza ,perchè il mio miglior amico Dejan ha dovuto essere operato . Nonostante sapessi che era il periodo di forti scioperi Alitalia sono partita ugualmente e all’andata tutto bene.. Al ritorno arrivo in aeroporto e non c’è il volo. Incomincia a prendermi il panico e vedo già arrivare mio marito con 2 bombe a mano e un kalasmikof che urla: te l’avevo detto di non partire !


Poi mi mettono in una lunga coda e mi propongono di fermarmi una notte a Belgrado e prendere il primo volo del giorno successivo. Tutto subito sono stata contenta e così sono salita sul pulman dell’hotel e il simpaticissimo autista Miky ci ha portati fino all’Intercontinental.


Non so che parole usare per descrivere le mie sensazioni all’arrivo. Avevo voglia di piangere. Guardavo quell’enorme hotel da fuori e mi chiedevo : “che ci faccio qui ?”. Poche ore prima ero nelle case povere di Cacak e in particolare a lavare i panni a mano a casa di Dejo perché accendere la lavatrice era un lusso. Avevo dovuto andare a comprare dei secchi, uno specchio, il phon e il tappo della vasca da bagno. Non c’era nessun confort a casa di Dejo e all’hotel i camerieri avevano i guanti. Un ragazzo italiano che era con me era in ciabatte e così, appena entriamo, già ci guardano tutti schifati. Nella hall un incontro culturale tra religioni e quindi monsignori e popi di varia natura.


Lusso ovunque. Il ragazzo dietro il bancone (schifato pure lui) a mala pena mi parla in inglese veloce per chiedermi i documenti e darmi una camera. L’ascensore me la apre uno con i guanti. Io non riesco ad aprire una porta. O si aprono da sole o c’è qualcuno che te le apre. Finalmente arrivo in camera e posso piangere. Telefono al mio amico Branko per non disturbare Dejo che era a letto e Branko urla : -Lina ! che ci fai li? Vattene. Conosci quella pensioncina carina vicino alla maternità.
Vai la che è meglio.


Sarei anche andata, ma come avrei fatto poi nella notte ad andare all’aereoporto ?
Invece Miky alle 4 ci aspettava nella hall con il suo pulmino. Così decido di uscire e vado al Kalemegdan. Faremo un mega post su questo meraviglioso sito. La ho trovato le persone semplici e mi sono messa a ballare il kolo.
Un po’ sono rinata e ho preso forza per tornare all’hotel. Al rientro ho deciso di andare a cena. Imbarazzo della scelta : un ristorante , un fast food e una pizzeria.
Vado al ristorante e ho paura perfino di entrare. Un cameriere mi vede e mi dice : Alitalia laggiu’ in fondo per favore. Crede di farmi un dispetto, ma non sa che io vorrei scomparire. A cena faccio due parole con una signora che scopro poi essere una prostituta. Mi chiede in italiano perfetto : - Che ne dici degli uomini serbi Lina ?
Che ne dico ? Dico che spero non siano come questi che ci sono qua dentro ! A proposito.. a fantasmi come stiamo ? bene, dice lei, ne hanno ammazzato solo un qua..
A lei uno sembra poco !
Quando entro in camera c’è un cioccolatino sul comodino e sulla carta c’è scritto : laku noc !
Mi faccio la doccia e scopro che in bagno ci sono due accappatoi per cui dico: visto che tanto non riesco a dormire.. datemi un uomo !!! Ma poi ne arriverebbe uno con i guanti.. no no .. per carità !
Alle 3 e 30 di notte mi telefona il portiere dicendomi che gli avevo ordinato la sveglia..
Stavo per chiedergli chi era, poi di colpo tutto mi torna alla mente. Mio Dio, sono nel castello di Dracula, tra mezz’ora arriva Miky e ho possibilità di fuga. Addio Intercontinental, è stato un dispiacere !

4 commenti:

  1. Davvero l'Intercontinental fa un po' impressione, lo faceva un po' di più qualche anno fa quando le differenze erano maggiori, quando i poveri erano poverissimi... oggi per fortuna le cose vanno un po' (solo un po') meglio!

    Ci sono stato anch'io una notte o due e la sensazione è stata ORRIBILE!

    Alla fin fine era stato meglio all' "Ambasador" di Nis, dove l'unico piano utilizzabile era il 14°, mancava l'ascensore e i passerotti svolazzavano nei corridoi... È un po' il destino di tutti i grandi Hotel del periodo comunista, impossibile privatizzarli, non è conveniente e comunque oramai sono del tutto in rovina! Ripenso all' "hotel Smederevo" di Smederevo, un complesso incredibilmente grande, quando ci entrai (dopo averlo visto solo su qualche depliant o su qualche pagina internet) rimasi letteralmente di stucco: vi era anche il portiere, ma non v'era un solo cliente. Sporcizia dappertutto. Un disastro!

    Per non parlare del Motel Jerina, sull'autostrada all'altezza della stessa Smederevo... non fermatevici mai!

    Gli hotel in Serbia sono un problema per chi come me porta in giro gente.. a lavorare e poi si sa: i musicisti sono spesso un po' "prime donne" e se vedono uno (dico uno!) scarafaggio per strada pensano di essere sulle rive dell'ADE!!! Vorrei vedere le loro case... Comunque condivido, Lina. La sensazione per me all'Intercontinental fu la medesima.. MAROOOOONNA!!

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  2. purtroppo la situazione non va meglio per i miei amici perchè la maggior parte sono disoccupati e quelli che lavorano hanno si e no uno stipendio attorno alle 200 euro..
    pero' pensa alla mia felicità nel vedere che l'unico hotel di cacak agibile è stato privatizzato e l'unica differenza da prima è un televisore in camera...
    prezzi doppi, scarafaggi tripli..
    pero' mi sono detta : almeno stanotte guardo gli uomini nudi in tv..
    manco uno !!!
    unica cosa positiva : capivo i cartoni animati
    hai notato anche tu ske che certi argomenti sono tabu'?
    per esempio i gay..non se ne parla..
    e di politica parlano solo tra amici e non al telefono..
    la non le hanno ancora tolte le intercettazioni telefoniche !!
    il quartetto si è fatto sentire per ringraziare..
    mi ha fatto molto piacere

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  3. Quelle foto mi fanno pensare a quando per lavoro sono andato in Romania(Sibiu) nel 1997.
    Ricordo di un mega ristorante (lussuosissimo per l'epoca) con quasi 200 posti e noi eravamo gli unici a mangiare. Con i camerieri che ci guardavano.
    In compenso fuori c'erano ancora le code con la gente in attesa del latte(latte... era qualcosa che assomigliava all'acqua delle mozzarelle e venduto in sacchetti di nylon)...
    Uuuh... che salto nel passato con i ricordi.

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  4. credimi Riky, io sono una persona ansiosa
    prima del 1999 mi facevo un sacco di seghe mentali: e se ci capita un incidente, e se abbiamo problemi di salute..e...
    da quando vado in serbia ho un unico chiodo fisso : la povertà
    negli ultimi mesi, da quando è cambiato il governo, non è più un chiodo fisso è una fobia
    per cui adesso sto comprando tutto cio' che è conservabile e tutto cio' che produce il mio orto..
    metto tutto via
    pero' parlando con alcune amiche ho scoperto che siamo in tanti a fare cosi'..
    si vede che la paura di diventare poveri la vediamo in tanti

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