venerdì 18 luglio 2008

NON CHIAMARMI ZINGARO



Mentre apprendiamo con gioia infinita che il ministro Maroni si è fermato nel suo folle gesto xenofobo (notizia ancora da verificare) vi segnaliamo un bellissimo libro di Pino Petruzzelli :”Non chimarmi zingaro”.
L’autore, come tutti del resto, pone l’accento sull’aspetto razzista del provvedimento riguardante solo ed unicamente i rom.
Anzi, in alcuni casi, il ministro Maroni si era spinto a classificare i rom per etnia e religione. Se non era xenofobia questa !
Ieri in un attimo di follia il governo aveva esteso il provvedimento xenofobo a tutta la popolazione.
Avrei voluto vedere la nobiltà romana con le dita viola !
Oggi, non sapendo più come uscirne, il governo ha delegato la Croce rossa per un censimento del popolo rom tramite carta di identità.
Clap clap ! too little, too late !

Campioni dell'illegalità, noi italiani. Ma i lavavetri no, per loro scatta la tolleranza zero. Tutti a correre come pazzi ull'autostrada, ma se un rom ubriaco provoca un incidente ecco che parte l'emergenza zingari, tutti colpevoli. Allora può essere utile saperne di più: leggere queste storie di rom e di sinti fa uno strano effetto. La zingara medico che sorveglia sulla nostra salute, lo zingaro responsabile degli antifurti di una banca (sic!), l'insegnante, i bambini che vanno a scuola (migliaia di zingari fanno gli infermieri e i fornai), il prete: realtà che sembrano straordinarie ma che appartengono alla vita quotidiana. E che Petruzzelli riporta dando la parola a loro, andandoli a trovare nelle periferie delle nostre città ma anche in Romania, Bulgaria, in Francia. Racconti di vita dura e sofferta, di miseria e di intolleranza, di forti tradizioni, diverse dalle nostre. E quindi da nascondere. L'autore ricorda anche le persecuzioni e le torture che gli zingari hanno subito in Germania e in Svizzera. Storie scomode, che nessuno vuole riconoscere, per evitare possibili risarcimenti. Chi difende gli zingari? Nessuno.

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