Il Ministro Maroni sembra deciso a continuare per la sua strada. Da molte parti si levano cori di protesta che, un domani, si potrebbero trasformare in atti giudiziari o sanzioni penali, ma i nostri ministri sembrano non voler ascoltare nessuno.
Tutto è cominciato da quando il governo ha elaborato un “piano sicurezza”. Da quel momento ci siamo sentiti tutti più insicuri.
Ciò che gravemente preoccupa è che il Ministro Maroni voglia far prendere le impronte digitali ai bambini rom.
La “Fondazione migrantes” promossa dalla CEI riunita a Verona :
«Nei confronti di immigrati e rom si assiste di giorno in giorno al paventare di provvedimenti restrittivi e discriminatori che, prima ancora di essere attuati, destano allarme ed agitazione generale con la previsione di tempi burrascosi per tutti. Per chi è fatto bersaglio diretto di tali provvedimenti, per chi con maggiore o minore insistenza li ha reclamati e per tutta la nostra società italiana».L'intento, rileva Migrantes, è quello di «rimuovere le paure degli italiani», ma «queste misure, oltre ad essere inefficaci», sembra che «vadano in direzione contraria». Inoltre, «si continua ad annunciare lo smantellamento dei campi rom senza indicare sotto quale tetto essi possano sopravvivere. In particolare - aggiunge la nota - non si comprende perché le impronte digitali vengano prelevate soltanto ai minori di questa minuscola etnia rom, quando proprio in questi mesi si è spesso informati di bande minorili italiane, che scorrazzano per le vie e parchi delle nostre città lasciando tracce di violenza non solo verbali».
Da più parti si erano già levate le proteste:
Anche il Garante della Privacy italiano aveva parlato di «atto potenzialmente discriminatorio e lesivo della dignità delle persone. Poi venerdì il monito di Bruxelles sulla schedatura di massa dei bambini rom. La Commissione europea, infatti, pur sottolineando l'impossibilità a commentare quello che al momento sono ancora «dichiarazioni» di politici, annunci di norme non ancora formulate ha rilevato con il portavoce della Commissione Ue, Pietro Petrucci, che la schedatura non è possibile secondo le regole Ue. Il portavoce ha spiegato inoltre che il governo italiano dovrà notificare la norma a Bruxelles una volta che il decreto, passati i due mesi di rito, sarà convertito in legge. Petrucci ha comunque aggiunto che «non è mai successo finora in uno Stato membro» che si schedino le impronte di un singolo gruppo.
Anche dal Consiglio d'Europa, organizzazione paneuropea che riunisce 47 Paesi del continente euroasiatico, sono arrivate forti critiche. L'idea di raccogliere le impronte digitali dei rom in Italia «evoca delle analogie storiche talmente ovvie che non devono nemmeno essere nominate». È quanto ha affermato in un comunicato, il segretario generale del Consiglio d'Europa Terry Davis, alludendo chiaramente al nazismo. «Anche se ritengo che la democrazia italiana e le sue istituzioni siano abbastanza mature da impedire che che queste idee diventino leggi, sono comunque preoccupato che una proposta del genere venga attribuita ad un alto esponente del governo di uno Stato membro del Consiglio d'Europa», ammoniste Davis, riferendosi al ministro dell'Interno Roberto Maroni
La direttiva europea è «chiara»: «Non si può fare differenza per etnia». Lo dice il commissario Ue Spidla sulla raccolta di impronte digitali dei rom in Italia.
Dall’associazione “Sucradrom”:
Noi di sucardrom domandiamo al Ministro Maroni: in Italia i Cittadini italiani, neonati compresi, che non appartengono alle minoranze sinte e rom subiscono la schedatura con tanto di registrazione delle impronte digitali?Se la risposta è no, ci troviamo di fronte ad una violazione palese dell’articolo 3 della Costituzione Italiana che recita: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali
Perché non prendonole impronte digitali di tutti (compresi gli italiani!?)... sulla carta d'identità c'è l'apposito spazio.
RispondiEliminaIo ritengo sia un atto assolutamente discriminatorio proporlo per per categorie di persone, significa "tacciare".
È tutto pazzesco, ma questo hanno votato gli italiani: le leggi razziali... e stavolta non si può dare la colpa a Hitler o a qualcun altro!