Domenica 12 luglio, la diciannovenne regista romanì Laura Halilovic ha ricevuto il premio "Cinema Contro il Razzismo" durante il XV Meeting Internazionale Antirazzista di Livorno, sostenuto dalla Regione Toscana assieme a diverse amministrazioni locali ed associazioni. Halilovic ha ricevuto il riconoscimento per il suo documentario "Io la Mia Famiglia Zingara e Woody Allen", che a Giugno ha vinto il Premio UCCA 2009 al Film Festival di Bellaria. Il film ha anche ricevuto una menzione speciale dalla giuria "per l'abilità di descrivere in maniera leggera, a volte ironica, ma sempre in maniera diretta, la propria storia, quella della sua famiglia e tramite ciò le difficili condizioni degli Zingari in Italia". Il Premio UCCA viene riconosciuto ai primi due documentari del Film Festival di Bellaria, ed i film premiati ricevono l'opportunità di essere proiettati in almeno 20 città italiane.
Dopo aver ottenuto il Premio UCCA, l'ufficio regionale dell'Istruzione in Piemonte ha fatto in modo di promuovere la proiezione di "Io la Mia Famiglia Zingara e Woody Allen" in oltre 200 scuole superiori. Il film verrà presentato agli insegnanti in ottobre, e dal 2010 il documentario sarà disponibile nel catalogo di risorse per gli insegnanti. Le scuole avranno anche la possibilità di organizzare proiezioni seguite da dibattiti tra Halilovic e gli studenti.
"Io la Mia Famiglia Zingara e Woody Allen" è stato prodotto da Zenit Arti Audiovisive col supporto tra gli altri, del Fondo OSI di Corrispondenza del Decennio Rom, di RAI 3, del Ministero per le Pari Opportunità e del Fondo Film Documentari del Piemonte.
Nata a Torino nel 1989. Terminata la scuola dell'obbligo ha frequentato un corso per aiuto cuoco. Ha collaborato, tramite un progetto di borsa lavoro, in qualità di assistente alla regia, alle attività del Centro di Cultura per la Comunicazione e i Media di Via Modena a Torino (una struttura ITER/ Istituzione Torinese per un Educazione Responsabile dei Servizi Educativi della Città di Torino). Illusione (6') 2007, è il suo primo cortometraggio ed ha vinto il festival Sotto-18 . Grazie a questo cortometraggio Laura è stata ospite del programma di RAI 3 Screensaver. "Io, la Mia Famiglia Rom e Woody Allen" è il suo primo documentario.
Premi vinti da Laura Halilovic:
2009, Bellaria Film Festival:
Premio UCCA 20 (Io, la Mia Famiglia Rom e Woody Allen)
Menzioni Speciali Anteprima Doc (Io, la Mia Famiglia Rom e Woody Allen)
Premio "Avanti!" (Io, la Mia Famiglia Rom e Woody Allen)
Mi chiamo Laura Halilovic sono nata il 22 novembre del 1989. La mia passione per la regia é nata quando avevo nove anni.
Ho vissuto al campo per anni e mi trovavo benissimo, poi mi sono trasferita alla Falchera quando ci hanno dato una casa popolare. Mi trovo bene anche qui. Qui ho anche girato il mio primo cortometraggio con un gruppo di amici. Voglio fare un documentario sui Rom per far conoscere agli altri la nostra vita. I Rom, o come vengono chiamati con un tono dispregiativo, gli Zingari, per la maggior parte vivono nelle case, i loro figli vanno a scuola, a differenza di quello che tutti credono, solo alcuni di loro vivono ancora girando come facevano una volta. Sono stati fatti film e documentari sulle loro usanze, sul loro modo di vivere, ma nulla i cui loro possano veramente riconoscersi. I registi e gli sceneggiatori presentano il mondo dei Rom con idee ancora molto stereotipate. Non sanno che alcuni non si direbbe che sono Rom e che molti di quelli che ancora oggi vivono viaggiando sarebbero felici di avere una casa popolare e di poter mandare i propri figli a scuola.
La gente oggi ha ancora paura, non si fida, appena sente la parola Zingaro si allontana e questo mi da molto fastidio, non ci fa sentire accettati in un paese che non è il nostro e nel quale stiamo cercando di costruirci un futuro e di dare un futuro ai nostri figli.
Un viaggio intimo e personale tra la fine della vita nomade e lo stanziamento in una casa popolare di Torino. Laura è l'unica figlia femmina della famiglia Halilovic, una famiglia Rom arrivata in Italia dalla Bosnia negli anni sessanta. La regista diciottenne ci racconta in prima persona con ironia e senso dell’umorismo il suo rapporto con la famiglia e il suo percorso per accettare le proprie origini e allo stesso tempo realizzare il suo sogno di diventare regista.
Il documentario presenta una riflessione sulla fine della vita nomade, sulle relazioni con i parenti che ancora vivono nei campi e con i gagè, i vicini non rom. Più in generale è una riflessione sulla difficoltà nel rapporto con gli altri, sentimento che accompagna Laura sin dall’infanzia.
Tratto da Mahalla.
Una breve intervista qui.
ringraziamo tutti i lettori, ma in particolare fabrizio casavola, una favola di persona favolosa !!
RispondiEliminagrande fabrizio !
Visto che ha trovato i soldi per far girare questi ragazzi a vuoto nella speranza di trovare un criminale e rendersi utili, perché non usarli ad esempio per animare i giochi nei parchi con i bambini stranieri, ad esempio i rom.
RispondiEliminaCosì i suoi cittadini vedrebbero che gli stranieri hanno due gambe, due braccia, una faccia come noi.
Sinceramente la signora che al parco ha detto che ha paura degli stranieri non le ha fatto fare tanta bella figura sig. sindaco.
La cultura del “diverso è ricchezza” va insegnata.
Un grande uomo nella storia ha detto :
“ero straniero e mi avete accolto”
Noi abbiamo un altro vangelo : “ero straniero e mi avete criminalizzato”
Non basta essere stranieri per essere criminali.
Lina Bertorello
Appello al sindaco di Asti.
RispondiEliminaGent.mo sindaco, ieri ho avuto modo di vederla al tg 3 regionale.
Mi complimento per il suo sorriso e la sua simpatia.
Mi chiedo come possano le sue azioni essere esattamente all’opposto di tanta simpatia e capacità di dialogo.
Lei paga 6 euro l’ora 70 ragazzi per girare nei parchi cittadini e avvisare le forze dell’ordine in caso di bisogno.
Il conto della spesa finale è presto fatto, è molto alto.
Ma questo “lavoro” lo fa ogni cittadino di Asti, completamente gratis !!!
Chiunque vede qualcosa di anomale fuori e dentro un parco è in grado di chiamare le forze dell’ordine !!
Anche la chiamata è gratis !!!
Pensavo che quelli delle ronde fossero volontari e che prestassero la loro attività, così meritevole, a titolo gratutito...
RispondiEliminaNon sarà, forse, questo il mezzo (geniale, a suo modo, visto che è pure a carico dei contribuenti)per costituire delle milizie che oltre a garantire la tanto citata SICUREZZA, abbiano altri scopi non confessati!?
Ciao da Gennaro.
טוב
RispondiEliminaתודה
הנושא של יותר נפלא
pensa gennaro a quanto siamo contenti noi nel vedere che si trovano i soldi per le ronde e non per la polizia e i carabinieri !!!
RispondiEliminaLionel.. can you translate please ?
sono senza lineea telefonica a casa
ora sono in biblioteca
se tardiamo un po' nelle risposte è per tutti questi problemi tecnici !!